Il petroliere |
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Un film di Paul Thomas Anderson.
Con Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Dillon Freasier.
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Titolo originale There Will Be Blood.
Drammatico,
b/n
durata 158 min.
- USA 2007.
- Buena Vista International Italia
uscita venerdì 15 febbraio 2008.
MYMONETRO
Il petroliere
valutazione media:
3,51
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Recensione Il Petrolieredi TunaboyFeedback: 1906 | altri commenti e recensioni di Tunaboy |
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martedì 29 giugno 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il titolo italiano, “Il Petroliere”, non rende minimamente l’epicità che ci viene offerta dalla versione inglese: la frase “there will be blood” (letteralmente “ci sarà del sangue”) suona come una profezia di biblica memoria, monito di ciò che sta per dispiegarsi sullo schermo. “There Will Be Blood”, infatti, personifica i volti più oscuri dell’animo umano nel suo protagonista, Daniel Plainview: materialista e sociopatico, dedica la sua intera vita ad accumulare immense quantità di denaro grazie alla sua compagnia petrolifera. Quello a cui lui aspira, però, si spinge molto più in là: vuole ergersi al di sopra di ogni altro sporco essere umano, isolandosi nella sua torre d’avorio costruita con gloria e rabbia. Così Plainview si trasforma in un uomo marcio, consumato dal suo stesso odio e abbandonato da chiunque.
“Magnum opus” del maestro del cinema contemporaneo Paul Thomas Anderson, “There Will Be Blood” è un’opera grandiosa in ogni suo aspetto: le ambientazioni western o la colonna sonora “alla Morricone” sono solo la cornice dell’immenso spettacolo che prende vita sullo schermo. Un magnetico Daniel Day-Lewis (interprete del Daniel Plainview di cui parlavamo prima) dà vita ad una delle sue interpretazioni più brillanti, creando un mostro di rabbia e odio che sembra uscito da un film horror; allo stesso modo, il resto del cast ci delizia con una recitazione da manuale: tra di loro spicca un Paul Dano al massimo delle proprie potenzialità, interprete di un ambizioso prete di provincia, principale antagonista del nostro anti-eroe.
Inoltre, questa immensa maestria è messa al servizio di una grandissima storia: quella che ad un primo sguardo disattento può sembrare una semplice biografia dai sapori western, dopo una semplice analisi critica si trasforma in una immensa allegoria del capitalismo spietato che governa i nostri tempi. Plainview non è, infatti, un semplice magnate, ma è IL magnate, personificazione del capitalismo stesso, ormai trasformatosi in uno spietato mostro. Così Anderson riesce a dare forma ad una pungente ed inaspettata critica all’America conservatrice in uno dei migliori film del secolo corrente. Voto: 5/5
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