Daniel Day Lewis è certamente un bravo attore, serio e preparato. Un ottimo "tecnico" dell'arte di recitare, capace di tenere la scena per tutta la durata del film, eppure fatica a farsi apprezzare da una parte del suo pubblico. Ha molti estimatori, ma anche detrattori, spettatori che non si sentono mai veramente coinvolti dalle storie di cui diviene protagonista. Anche per il Petroliere il "miracolo" non si avvera e alla fine si resta freddi di fronte ad una storia che è già stata raccontata troppe volte da grandi e piccoli cineasti, quella del successo che porta dritto al "male" rappresentato dall'avidità, dall'egoismo e dal "peccato" o abisso morale. E' questo il tema del film, che mostra l'effetto corruttivo del potere e del denaro sull'animo umano, e non ci sono differenze se è quello di un capitalista e padre scellerato o quello di un pastore di anime, cinico e senza scrupoli come l'imprenditore che si inchina solo di fronte al dio denaro. La storia è una storia di frontiera, epica e dura, come ci si potrebbe aspettare da un film western dell'epoca d'oro. Il taglio drammatico arriva a sconfinare talvolta nella farsa e nel grottesco, con un finale che sembra decisamente sopra le righe anche se l'intento è esplicito: rappresentare nel suo modo più tragico ed esplosivo il cammino dell'odio e della sete di vendetta, la natura bestiale e irredimibile dell'uomo ridotto ad un concentrato di interessi, vittima motore e della propria cupidigia. Consigliato per i cultori del cinema di frontiera; a tratti la narrazione si fa prolissa, soprattutto all'inizio. Un'altra buona interpretazione di Paul Dano, l'adolescente "muto" di Little Miss Sunshine.
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fanolgepu
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mercoledì 26 marzo 2008
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concordo
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Sono d'accordo con ci che dici, però ti faccio notare che il protagonista, che si è rotto una gamba in giovane età e non era stato senz'altro ingessato a regola d'arte, durante tutto il film zoppica a fasi alterne, corre come una lepre, si inginocchia con facilità... e dorme sul pavimento! Inoltre il sedicente reverendo dimostra sempre la stessa età, sia nel 1911 che dopo il 1927, nell'ultima scena.
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d'accordo? |
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daniel
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venerdì 3 ottobre 2008
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non concordo
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Direi che piuttosto di cadere nell'avidità e nella cupidigia il protagonista si ritrova ad odiare ciò di cui si è circondato perchè un cercatore,un uomo di frontiera non troverà mai quello per cui lotta.I muri lo fanno impazzire.Riguardalo
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