niko
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sabato 24 febbraio 2007
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l'amore che resiste a saturno contro
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Questo film mi porta a riaffermare ciò che da tempo penso: Ozpetek è un regista che o si ama o si detesta, senza mezze misure, come per Almodovar, Fellini, Pasolini, tutti quei registi che hanno il dono di fare arte nelle loro pellicole. Saturno Contro è un film che lascia in bocca il dolce, la felicità, il piacere che nasce, e tendiamo spesso a dimenticarcene, dal dolore. Chi vuole vedere scene strazianti, patetiche, di pianti sfrenati, di vendette, di livore, se ne stia a casa, tutto questo nel film non c’è, perché il dolore che può nascere quando Saturno è contro è avvolto dalla dignità, dalla compostezza, da un velo onirico e poetico che può indurre qualcuno a ritenere noioso il film, ma che in realtà, a mio avviso, ha la delicatezza di quelle parole non dette, di quei gesti non fatti, volti a preservare e a proteggere quel per sempre che per sempre non è.
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Questo film mi porta a riaffermare ciò che da tempo penso: Ozpetek è un regista che o si ama o si detesta, senza mezze misure, come per Almodovar, Fellini, Pasolini, tutti quei registi che hanno il dono di fare arte nelle loro pellicole. Saturno Contro è un film che lascia in bocca il dolce, la felicità, il piacere che nasce, e tendiamo spesso a dimenticarcene, dal dolore. Chi vuole vedere scene strazianti, patetiche, di pianti sfrenati, di vendette, di livore, se ne stia a casa, tutto questo nel film non c’è, perché il dolore che può nascere quando Saturno è contro è avvolto dalla dignità, dalla compostezza, da un velo onirico e poetico che può indurre qualcuno a ritenere noioso il film, ma che in realtà, a mio avviso, ha la delicatezza di quelle parole non dette, di quei gesti non fatti, volti a preservare e a proteggere quel per sempre che per sempre non è. Ozpetek poteva scegliere di scivolare in ogni momento nel Drama, di raggiungere l’akmè tragico ma non l’ha fatto riuscendo a scuotere i nostri cuori con i sentimenti, con l’amore universale e non con i gesti vuoti che spesso rappresentano ma non sono emozioni. Una splendida fotografia, una musica inaspettata e che ritorna alla Ferri che con quella sua voce sembra riprendere il leitmotiv della pellicola, il dolore e l’amore, la tristezza e la gioia che si uniscono e che nascono indifferentemente l’uno dall’altro. Ed è proprio questo il segreto che alla fine si apprende che ad ogni dolore c’è un Remedios, che non viene da fuori ma che nasce dal dolore stesso, l’amore in ogni sua forma da quella canonica a quella, troppo sottovalutata, dell’amicizia rimedia ai colpi di un Saturno avverso che è sempre lì in agguato a ricordarci che niente è per sempre ed è bello così. La separazione, il distacco, tagliare i rami secchi che poi secchi non sono mai, fa sempre male ma è proprio da quel male, da quel dolore che nasce quel sentimento che ribadisce e che ci ricorda che c’è l’amore che, parafrasando le parole di Remedios, “ canta esperanza, canta remedios”,che dura sempre anche se Saturno è contro.
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manuel peruzzo
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lunedì 26 febbraio 2007
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il dramma nella commedia (saturno contro)
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Questo è un ottimo film. Premetto che me lo aspettavo, sentivo nell'aria un lavoro del genere, e se non lo avesse creato Ozpetek lo avrei fatto io. L'italia aveva bisogno di un film d'amore dove anzichè sbandierarlo nel titolo e non mettercelo nel film (come i film che piacciono tanto agli italiani) lo mostra semplicemente. E' questa la forza del film, la semplicità di mostrare il reale in modo asciutto, misurando le lacrime, creando una tensione emotiva che si dipana per tutto il film intramezzata da una comicità tutta italiana.
L'amore omosessuale è difficile vederlo nei film, dove il gay deve essere la macchietta di turno oppure il vizioso che non conosce l'affetto e la stabilità ma solo il sesso occasionale.
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Questo è un ottimo film. Premetto che me lo aspettavo, sentivo nell'aria un lavoro del genere, e se non lo avesse creato Ozpetek lo avrei fatto io. L'italia aveva bisogno di un film d'amore dove anzichè sbandierarlo nel titolo e non mettercelo nel film (come i film che piacciono tanto agli italiani) lo mostra semplicemente. E' questa la forza del film, la semplicità di mostrare il reale in modo asciutto, misurando le lacrime, creando una tensione emotiva che si dipana per tutto il film intramezzata da una comicità tutta italiana.
L'amore omosessuale è difficile vederlo nei film, dove il gay deve essere la macchietta di turno oppure il vizioso che non conosce l'affetto e la stabilità ma solo il sesso occasionale. Ebbene in questo film si parla d'amore in varie forme, l'amore tra due uomini che vivono saldamente, l'amore tra gli amici che sono la nuova forma di famiglia, i nuovi parenti, l'amore per la vita. In un contesto sociale tutto italiano un film del genere è una pietra rara e preziosa. SI obietta che il "gay" per emozionare debba morire. In realtà lo stereotipo, il clichè è che il gay debba essere vittima per emozionare, in questo film non è vittima.
Un'altra peculiarità di questo film è il fatto che il regista abbia realizzato un frame sulla vita di queste persone, un po' alla altman in the company non spiega tutto di tutti, ma mostra la vita di alcune persone normali, con una semplicità quasi naif eppure efficacissima.
Ultime considerazioni sugli attori, bravissimi tutti a sorpresa anche Ambra Angiolini e Luca Argentero si confermano come bravi interpreti, e naturalmente la straordinaria Margherita Buy in un ruolo che forse ha interpretato troppe volte.
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(di giulia)
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olgadicom
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giovedì 1 marzo 2007
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ancora le fate senza magia
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SATURNO CONTRO
Ancora una volta il regista gioca tutto sulla rappresentazione dei sentimenti nudi e crudi, essi sono là sullo schermo non nascono da una trama complicata, ma ci coinvolgono immediatamente in una riflessione sul dolore, il distacco, la morte, l’amicizia. Molto simile nella sua coralità a Le fate ignoranti ha però minore leggerezza e grazia e non solo perché una parte del racconto si svolge in un ospedale in attesa di una morte annunciata. La sceneggiatura, pure apprezzabile per i dialoghi scarni e diretti, è però sbilanciata in quanto la vicenda della malattia di Lorenzo (uno dei protagonisti e voce narrante all’inizio del film) prende troppo spazio invece di restare nucleo forte attorno a cui si dipanano il prima e il dopo.
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SATURNO CONTRO
Ancora una volta il regista gioca tutto sulla rappresentazione dei sentimenti nudi e crudi, essi sono là sullo schermo non nascono da una trama complicata, ma ci coinvolgono immediatamente in una riflessione sul dolore, il distacco, la morte, l’amicizia. Molto simile nella sua coralità a Le fate ignoranti ha però minore leggerezza e grazia e non solo perché una parte del racconto si svolge in un ospedale in attesa di una morte annunciata. La sceneggiatura, pure apprezzabile per i dialoghi scarni e diretti, è però sbilanciata in quanto la vicenda della malattia di Lorenzo (uno dei protagonisti e voce narrante all’inizio del film) prende troppo spazio invece di restare nucleo forte attorno a cui si dipanano il prima e il dopo. Gli attori poi sono abbastanza disomogenei nella resa: ottimi Savino, la Buy e Milena Vukotic; meno convincenti l’Angiolini e Tommasi; impagabile Serra Yilmaz, espressivo come una banca svizzera Stefano Accorsi nel ruolo di Antonio, di gran lunga il peggiore.
Pesa infine sul risultato complessivo la scelta di Ozpetek di tornare a guardare al suo privato che rimane tale senza diventare metafora universale, quindi con un sospetto di presuntuoso narcisismo di questa conventicola tutta neoborghese romana. Da essa sono lontani tanti quotidiani rovelli della gente comune, fatti salvi alcuni accenni ai pacs e all’eutanasia, nel mentre i membri di questa piccola élite sono spesso baciati dalla creatività o si permettono il lusso di non lavorare. Gruppi di amici in un interno, che è anche, guarda caso, l’abitazione romana del regista, dove si vivono l’amore gay e le amicali relazioni tra etero e omosessuali. Tra quelle mura ospitali vivono Lorenzo, un giovane pubblicitario, e il suo uomo David, scrittore di successo per ragazzi, ed è attorno al tavolo della grande cucina che si radunano spesso i loro amici. Citiamoli in ordine: Angelica, psicologa e il marito Antonio, bancario in crisi sentimentale, preda di una passione adulterina per una bionda in età ma affascinante; Neval, una traduttrice che segue con occhio critico e affettuoso i momenti alterni della vita di ciascuno; Roberto, il “nostro” Filippo Timi, marito di Neval, balbuziente innamoratissimo di lei; Sergio, un ex-compagno di David, che non l’ha mai dimenticato del tutto; Paolo, nuovo acquisto della compagnia, alla ricerca di chi sa apprezzare il suo scrivere racconti, e infine Roberta, con la mania degli stupefacenti in tutte le salse, fissata con gli oroscopi e che ha Saturno contro (da cui il titolo).
L’allegra brigata viene però improvvisamente coinvolta in due esperienze di separazione e di perdita, quella definitiva e drammatica di Lorenzo, che caduto in coma muore dopo una terribile emorragia cerebrale, e quella (certo meno definitiva) di Angelica e Antonio. Nel corridoio dell’ospedale va in crisi tutto il mondo dei protagonisti, ma alla fine una qualche ricomposizione, simboleggiata dalla dolente partita di ping.pong, riporta insieme gli amici.
In definitiva in questo ritorno al già-visto, il regista non ci dice niente di nuovo Forse è il momento di una svolta per non cadere in formule modalità ripetitive, anche se la voglia di far parlare con verità emozioni vere, accompagnata da splendide zumate sui particolari o sui primi piani di volti, continua ad avere una sua innegabile efficacia.
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[+] recensione attenta
(di paul)
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rosvanna
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giovedì 1 marzo 2007
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film da vedere!
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Un bel film, fatto bene e ricco di spunti di riflessione. Quello che emerge è un quadro molto fragile fatto di tanti individui che vivono storie parallele ma amano incontrarsi pur mescolando l'amicizia alla menzogna. Situazioni di crisi, di sentimenti che non vengono urlati e spiattelati ma interiorizzati tranne qualche istante di sfogo. Gente che non sa reagire, abituata all'autocontrollo che non riesce neppure a cacciare via un marito traditore lanciandogli addosso critiche e insoddisfazioni. Situazioni però sempre molto delicate, in cui due persone dello stesso sesso riescono a vivere quello che sentono e provano, matrimoni che riscono a ricostituirsi senza perdere mai di vista che dietro ogni matrimonio ci sono sentimenti, ricorsi, notalgie, bambini vittime innocenti.
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Un bel film, fatto bene e ricco di spunti di riflessione. Quello che emerge è un quadro molto fragile fatto di tanti individui che vivono storie parallele ma amano incontrarsi pur mescolando l'amicizia alla menzogna. Situazioni di crisi, di sentimenti che non vengono urlati e spiattelati ma interiorizzati tranne qualche istante di sfogo. Gente che non sa reagire, abituata all'autocontrollo che non riesce neppure a cacciare via un marito traditore lanciandogli addosso critiche e insoddisfazioni. Situazioni però sempre molto delicate, in cui due persone dello stesso sesso riescono a vivere quello che sentono e provano, matrimoni che riscono a ricostituirsi senza perdere mai di vista che dietro ogni matrimonio ci sono sentimenti, ricorsi, notalgie, bambini vittime innocenti.
Un padre che accetta e condivide la scelta del figlio, un uomo che soffre una perdita, situazioni che anche se vorremmo restassero sempre bloccate, sfuggono, si perdono, si rincontrano fino a non tornare mai più.
Alla fine la partita è uno sfogo. Un po' come la vita. Una partita che anche se vinci o perdi resta immancabilmente una partita. Un evento che non si può bloccare. Ha un termine. Può rimanere viva solo nei ricordi. In quelli di chi non riesce a guardare la realtà con i propri occhi, soprattutto se dura. Bella la scena di Ambra vicino all'amico ormai morto. L'unica che riesce a guardarlo davvero. Sorridente ed ammaliante come era il suo amico in vita. Tutti gli altri probabilmente giuardando il suo cadavere avranno per sempre una scena in mente...che tutto sommato non aggiunge nulla. Solo tristezza e forse per alcuni anche il magone di non aver detto tutto...di aver rimandato...di non aver saputo cogliere l'attimo.
UN FILM DA VEDERE!!!
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ivan scudieri
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lunedì 5 marzo 2007
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l'infermiera vukotic,lavora 24su24 ??
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mi dispiace ma Ferzan Ozpetek stavolta mi ha deluso... il film è fatto bene e gradevole.. in puro stile Ozpetek... il problema è un altro... le storie dei personaggi non si sviluppano.. sono appena accennate e danno troppo spazio all'immaginazione.... fantastichini che fine fa... e favino?
accorsi e la buy? l'ospite che nella parte iniziale del fim sembra avere un ruolo chiave nel fil.. sfuma nel corso dello stesso e viene relegato ad un ruolo di comprimario.... come si è innamorato della balena giuseppina il simpatico carabiniere?
grande la savino e la vukotic stakanovista quanto guadagnerà di straordinari all'ospedale visto che lavora sempre??
ok l'idea di lasciare allo spettatore una libera interpretazione ma una linea guida e un approfondimento sui personaggi me lo sarei aspettato.
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mi dispiace ma Ferzan Ozpetek stavolta mi ha deluso... il film è fatto bene e gradevole.. in puro stile Ozpetek... il problema è un altro... le storie dei personaggi non si sviluppano.. sono appena accennate e danno troppo spazio all'immaginazione.... fantastichini che fine fa... e favino?
accorsi e la buy? l'ospite che nella parte iniziale del fim sembra avere un ruolo chiave nel fil.. sfuma nel corso dello stesso e viene relegato ad un ruolo di comprimario.... come si è innamorato della balena giuseppina il simpatico carabiniere?
grande la savino e la vukotic stakanovista quanto guadagnerà di straordinari all'ospedale visto che lavora sempre??
ok l'idea di lasciare allo spettatore una libera interpretazione ma una linea guida e un approfondimento sui personaggi me lo sarei aspettato.. stavolta non comprerò il dvd.
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teo '93
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venerdì 12 giugno 2009
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danza di morte
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Un girotondo di vite in bilico. Sospese fra la brama di vivere e la rassegnazione. “Saturno contro” vorrebbe offrirci senza sofismi e retoriche il ritratto impetuoso di alcuni personaggi tormentati della borghesia romana. Omosessuali, amanti, matrimoni falliti, fragilità, tribolazioni. E quell’atmosfera di morte e dolore che pervade l’intera filmografia del regista turco. Ozpetek ci presenta un prodotto girato con movimenti di macchina fluidi e sinuosi, stupende e accattivanti sequenze (fra tutte la carrellata che segue lentamente Stefano Accorsi e Isabella Ferrari muoversi in silenzio per le strade di Roma verso il luogo dove consumeranno il loro amplesso), un cromatismo che cattura e recitazioni vibranti e sofferte, tra cui spiccano Ambra Angiolini (superba rivelazione), il sofferto omosessuale di Pier Francesco Favino e l’inquietante infermiera di Milena Vukotic.
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Un girotondo di vite in bilico. Sospese fra la brama di vivere e la rassegnazione. “Saturno contro” vorrebbe offrirci senza sofismi e retoriche il ritratto impetuoso di alcuni personaggi tormentati della borghesia romana. Omosessuali, amanti, matrimoni falliti, fragilità, tribolazioni. E quell’atmosfera di morte e dolore che pervade l’intera filmografia del regista turco. Ozpetek ci presenta un prodotto girato con movimenti di macchina fluidi e sinuosi, stupende e accattivanti sequenze (fra tutte la carrellata che segue lentamente Stefano Accorsi e Isabella Ferrari muoversi in silenzio per le strade di Roma verso il luogo dove consumeranno il loro amplesso), un cromatismo che cattura e recitazioni vibranti e sofferte, tra cui spiccano Ambra Angiolini (superba rivelazione), il sofferto omosessuale di Pier Francesco Favino e l’inquietante infermiera di Milena Vukotic. Tecnicamente ineccepibile. Tuttavia, “Saturno contro” piuttosto che immergersi con introspezione nei personaggi per portare alla luce le loro inquietudini, preferisce abbozzare con inconsistenza e superficialità i suoi protagonisti e ridicolizzare alcune belle trovate con una sceneggiatura semplicistica zeppa di stereotipi. Il tragico universo che Ozpetek analizza finisce così per fossilizzarsi in modelli scontati e prevedibili. Evidentemente a corto di trovate, poi, Ozpetek porta avanti il film zoppicando inesorabilmente fra evitabili ridondanze narrative, rendendolo così prolisso e a tratti noioso.
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geppo
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lunedì 26 febbraio 2007
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grazie ferzan
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Ozpetek ormai é una certezza del cinema mondiale e credo sia difficile non amare i suoi film.
Saturno contro , come i suoi precedenti é un film che riesce a scatenare nello spettatore (non ancora rimbecillito dal grande fratello e affini) forti emozioni. Infatti durante la proiezione si passava dai momenti in cui si rideva a momenti in cui a stento riuscivi a trattenerti dal non piangere, a momenti in cui riflettevi sul fatto come un film riesca a parlare d'amore, amicizia, tradimento, morte senza essere banale ed affrontare nello stesso tempo una tematica attuale vedi "DICO".
Il cast eccezzionale, due su tutti Ambra (che non ti aspetti) e Pierfrancesco Favino, mentre Accorsi mi é sembrato sottotono, sa fare molto meglio.
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Ozpetek ormai é una certezza del cinema mondiale e credo sia difficile non amare i suoi film.
Saturno contro , come i suoi precedenti é un film che riesce a scatenare nello spettatore (non ancora rimbecillito dal grande fratello e affini) forti emozioni. Infatti durante la proiezione si passava dai momenti in cui si rideva a momenti in cui a stento riuscivi a trattenerti dal non piangere, a momenti in cui riflettevi sul fatto come un film riesca a parlare d'amore, amicizia, tradimento, morte senza essere banale ed affrontare nello stesso tempo una tematica attuale vedi "DICO".
Il cast eccezzionale, due su tutti Ambra (che non ti aspetti) e Pierfrancesco Favino, mentre Accorsi mi é sembrato sottotono, sa fare molto meglio.
Un film che consiglio a chi ha voglia di farsi emozionare.
Grazie Ferzan.
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giovi
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martedì 27 febbraio 2007
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niente è per sempre...
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"Niente è per sempre" dice Lorenzo.Quella che potrebbe sembrare una frase fatta e assai banale è invece ciò che rende questo film vero e realista. Ozpetek torna al suo genere preferito e lo fa in maniera egregia regalandoci un'opera degna della sua cinematografia a cui ci ha abituato in questi anni, eccezion fatta per "Cuore sacro", film assolutamente pretenzioso ed irreale. Ancora una volta il regista tratta l'omosessualità con grande garbo ed eleganza con una coppia di uomini che nulla ha in comune con gli stereotipi tipici del gay universalmente riconosciuto e maldestramente rappresentato da film tipo "Manuale d'amore" in cui Albanese e Rubini sembrano le brutte copie di Tognazzi e Serrault de "Il Vizietto".
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"Niente è per sempre" dice Lorenzo.Quella che potrebbe sembrare una frase fatta e assai banale è invece ciò che rende questo film vero e realista. Ozpetek torna al suo genere preferito e lo fa in maniera egregia regalandoci un'opera degna della sua cinematografia a cui ci ha abituato in questi anni, eccezion fatta per "Cuore sacro", film assolutamente pretenzioso ed irreale. Ancora una volta il regista tratta l'omosessualità con grande garbo ed eleganza con una coppia di uomini che nulla ha in comune con gli stereotipi tipici del gay universalmente riconosciuto e maldestramente rappresentato da film tipo "Manuale d'amore" in cui Albanese e Rubini sembrano le brutte copie di Tognazzi e Serrault de "Il Vizietto". Tutti bravissimi gli attori, dagli ormai collaudatissimi Buy,Favino,Accorsi,Vukotic,Fantastichini,Ferrari alle assolute rivelazioni Ambra,in testa,Michelangelo Tommaso ed il sorprendente Luca Argentero il quale deve solo migliorare la gestualità ma che per il resto riesce col suo sguardo a trasmettere una fortissima emozione. Lunetta Savino dimostra che si può essere una bravissima attrice comica seppur scevra delle macchiette televisive che ce l'hanno fatta conoscere. "Saturno contro" è davvero un bel film, reale e vero sui sentimenti e sull'amicizia. Grazie Ferzan.
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max
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lunedì 5 marzo 2007
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risultato a metà.
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Un film bello ma non bellissimo. Privo del pathos de "La finestra di fronte", tantomeno di "Cuore sacro". Un'operazione riuscita a metà, ecco la sensazione che mi ha dato quest'ultima opera del regista turco. I temi trattati ed i personaggi messi in scena, sono talmente rilevanti che la sceeggiatura doveva sostenerli in modo più convincente, più robusto. Per far questo però, sarebbe stato necessario scegliere 3, massimo 4 protagonisti su cui lavorare sodo. Invece si è scelta la strada "parata di stelle" (capisco anche l'esigenza - botteghino, per l'amor del cielo), finendo per penalizzare, ad esempio, attrici importanti come Isabella Ferrari e Margherita Buy i cui personaggi sono privi di una personalità specifica, restando solo abbozzati (sopratutto la Ferrari).
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Un film bello ma non bellissimo. Privo del pathos de "La finestra di fronte", tantomeno di "Cuore sacro". Un'operazione riuscita a metà, ecco la sensazione che mi ha dato quest'ultima opera del regista turco. I temi trattati ed i personaggi messi in scena, sono talmente rilevanti che la sceeggiatura doveva sostenerli in modo più convincente, più robusto. Per far questo però, sarebbe stato necessario scegliere 3, massimo 4 protagonisti su cui lavorare sodo. Invece si è scelta la strada "parata di stelle" (capisco anche l'esigenza - botteghino, per l'amor del cielo), finendo per penalizzare, ad esempio, attrici importanti come Isabella Ferrari e Margherita Buy i cui personaggi sono privi di una personalità specifica, restando solo abbozzati (sopratutto la Ferrari). L'insieme dei personaggi per la verità è bozzettistico. Lo stesso personaggio di Fantastichini (bravo), resta tracciato a emtà. Il rapporto poi fra Davide (bravo come sempre, Pierfrancesco Favino), compagno di Lorenzo, ed il padre di quest'ultimo (Luigi Diberti) poteva essere coltivato e sviluppato di più (vedi tema accettazione figlio gay - preconcetti sociali). Convincente Lunetta Svaino, nel cameo che gli è stato affidato da Ozpetek. Comunque i più bravi (anche perchè la sceneggiatura li sostiene,...) sono Luca Argentero (vero protagonista del film, anche e sopratutto quando è costretto a lasciare la scena) e Ambra Angiolini (convicente e dolente al punto giusto). Accorsi, invece, non mi è piaciuto: ha sempre la stessa faccia. Il film nella prima parte (fino all'emorrogia che colpisce Lorenzo, il personaggio interpretato da Argentero) è convincente ma nella seconda parte mostra la corda e una certa difficoltà ad arrivare alla fine. Insomma. nonostante le attese e la convinzione che l'opera non demeriti, c'è solo da dire una cosa: peccato.
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diomede917
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lunedì 5 marzo 2007
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la famiglia secondo ferzan
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Ferzan Ozpetek ritorna sul luogo del delitto e così riprende le tavolate de Le fate ignoranti ma cambia decisamente obiettivo.
Ozpetek racconta il suo modo di vedere la famiglia usando un ottica conservatrice e progressista al tempo stesso.
Conservatrice in quanto difende a spada tratta i principi etici e morali su cui si fonda (continuando la sua opera moralizzatrice iniziata in Cuore Sacro), progressista perchè famiglia non è solamente padre, madre e figli ma anche e soprattutto una tavolata di amici o un compagno gay.
Saturno contro è soprattutto un film di attori, attori molto bravi e qualcuno anche di più come i compirmari Fantastichini, Vukotic e Angiolini che offrono un valore aggiunto notevole al film.
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Ferzan Ozpetek ritorna sul luogo del delitto e così riprende le tavolate de Le fate ignoranti ma cambia decisamente obiettivo.
Ozpetek racconta il suo modo di vedere la famiglia usando un ottica conservatrice e progressista al tempo stesso.
Conservatrice in quanto difende a spada tratta i principi etici e morali su cui si fonda (continuando la sua opera moralizzatrice iniziata in Cuore Sacro), progressista perchè famiglia non è solamente padre, madre e figli ma anche e soprattutto una tavolata di amici o un compagno gay.
Saturno contro è soprattutto un film di attori, attori molto bravi e qualcuno anche di più come i compirmari Fantastichini, Vukotic e Angiolini che offrono un valore aggiunto notevole al film.
Il film funziona soprattutto per i primi tre quarti arrancando nel finale che girando intorno a se stesso chiara dimostrazione della difficoltà di Ozpetek di dare una degna conclusione al film.
Poteva essere un film da 8 e invece è da 7
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