joe80
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mercoledì 10 gennaio 2007
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apocalypto- kolossal controverso
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Dopo il controverso LA PASSIONE DI CRISTO, Mel Gibson torna alla regia, dedicandosi ad un nuovo film a tema storico, stavolta incentrato sulla caduta dei Maya.
Esce dopo numerose polemiche, APOCALYPTO, l'ultima fatica del cineasta australiano, ex Martin Riggs di ARMA LETALE.
APOCALYPTO, ci immerge in un altro mondo, come pochi film sanno fare. Già dalla primissima sequenza veniamo catapultati, nel passato, in quei tempi antichi governati da cacciatori e guerrieri.
La caccia, è il sinonimo di forza nella cultura Maya, è la prima scena ce lo dimostra senza mezzi termini, quando il gruppo di cacciatori si divide li organi dell'animale sventurato, caduto nella loro trappola.
La pellicola, oltre ad usare uno stile quasi documentaristco (merito anche dei dialoghi in lingua azteca, oltre al cast dei nativi non professionisti), che ci aiuta ad entrare in quel mondo, segue le vicende di Zampa di Giaguaro, un ragazzo coraggioso, un guerriero ed un padre di famiglia.
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Dopo il controverso LA PASSIONE DI CRISTO, Mel Gibson torna alla regia, dedicandosi ad un nuovo film a tema storico, stavolta incentrato sulla caduta dei Maya.
Esce dopo numerose polemiche, APOCALYPTO, l'ultima fatica del cineasta australiano, ex Martin Riggs di ARMA LETALE.
APOCALYPTO, ci immerge in un altro mondo, come pochi film sanno fare. Già dalla primissima sequenza veniamo catapultati, nel passato, in quei tempi antichi governati da cacciatori e guerrieri.
La caccia, è il sinonimo di forza nella cultura Maya, è la prima scena ce lo dimostra senza mezzi termini, quando il gruppo di cacciatori si divide li organi dell'animale sventurato, caduto nella loro trappola.
La pellicola, oltre ad usare uno stile quasi documentaristco (merito anche dei dialoghi in lingua azteca, oltre al cast dei nativi non professionisti), che ci aiuta ad entrare in quel mondo, segue le vicende di Zampa di Giaguaro, un ragazzo coraggioso, un guerriero ed un padre di famiglia.
Il film si divide in due parti, la prima riguarda il mondo dei Maya, un mondo affascinante, ma anche brutale e sanguinolento, il primo tempo infatti è una scarica di adrenalina nella sequenza della caccia, ma è anche un pugno allo stomaco nel crudo assalto che un clan rivale effettua sul villagio di Zampa di Giaguaro.
Poi passiamo alla seconda parte: Zampa di Giaguaro è stato catturato per insignare li dei, con il suo sacrificio, ma il destino vuole che lui riesca a scappare, e così comincia una caccia all'uomo che perdura per 40 minuti, inchiodando lo spettatore con un inseguimento a piedi spettacolare, e sofferente. Tutto il secondo tempo, è incentrato sulla fuga di Zampa di Giaguaro, dai suoi aguzzini, per poter tornare dalla moglie incinta e dal figlioletto.
Mel Gibson, ci regala un kolossal epico e a tratti controverso, per il coraggio di mostrare senza nessuna paura; ed ecco, che assistiamo allo squartamento dei poveri sventurati, vittime dei sacrifici, all'estrazione di cuori pulsanti, dai corpi ancora vivi delle vittime; e ancora a decapitazioni a catena, sgozzamenti, scontri corpo a corpo e uccisioni barbare sugli animali.
Un film non per tutti, giustamente vietato ai 14 anni, ma che comunque ci regala uno spettacolo visivo e registico senza precedenti, una pellicola straordinaria, violenta e cruda, è vero, ma anche romantica e drammatica.
Mel Gibson, dimostra di appartenere a quel cinema estremo, che non ha paura di mostrare, ma che allo stesso tempo, regala allo spettatore emozioni senza fine.
APOCALYPTO, apre alla grande questo 2007, regalandoci emozioni forti, come non se ne vedevano da tempo.
APOCALYPTO, ovvero "Una fine ed un Nuovo Inizio", è una pellicola straordinaria, controversa e coraggiosa, che non potrà non esaltarvi.
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frederaic
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martedì 7 agosto 2007
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il genio di mel gibson in un film potente
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Che spettacolo. Mel Gibson sarà matto come un cavallo, ma è veramente bravo. Prendete Predator, cioè una grande caccia in mezzo alla natura più selvaggia. Metteteci un po' di humour, una lingua incomprensibile (lo yucateco, se non sbaglio) e tanta tanta azione adrenalinica.
Eccovi servito uno dei più spettacolari e criticati (ma più lo rivedo più credo che le critiche siano state studiate a tavolino per fare pubblicità) film degli ultimi anni. Violenza sì, ma con criterio: qui siamo tra selvaggi, in una civiltà selvaggia, la violenza è nel contesto e rende bene l'idea. La storia è poco realistico? Certo, ma allora? Non deve essere un documentario, è un film di fantasia, dove è ricostruita con dovizia di particolari una civiltà antica.
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Che spettacolo. Mel Gibson sarà matto come un cavallo, ma è veramente bravo. Prendete Predator, cioè una grande caccia in mezzo alla natura più selvaggia. Metteteci un po' di humour, una lingua incomprensibile (lo yucateco, se non sbaglio) e tanta tanta azione adrenalinica.
Eccovi servito uno dei più spettacolari e criticati (ma più lo rivedo più credo che le critiche siano state studiate a tavolino per fare pubblicità) film degli ultimi anni. Violenza sì, ma con criterio: qui siamo tra selvaggi, in una civiltà selvaggia, la violenza è nel contesto e rende bene l'idea. La storia è poco realistico? Certo, ma allora? Non deve essere un documentario, è un film di fantasia, dove è ricostruita con dovizia di particolari una civiltà antica. Punto. I documentari, la retorica, lasciamola agli studiosi, ai critici. Questo film merita, è realizzato in modo eccelso con attori sconosciuti ma bravi. E Mel Gibson sarà pure razzista, alcolizzato e un integralista religioso, ma l'uomo va distinto dall'artista. Che è molto bravo. P.S. Consigliata la visione commentata da regista e produttore: sfiziosissima. Ciao a tutti!
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tozudo
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martedì 16 gennaio 2007
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la luna più bella è sorta sulla foresta
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Apocalypto: per ogni cosa che inizia un'altra dovrà finire.L'ultima fatica di Mel Gibson costata 200 milioni di dollari con le sue immagini esplicite e dettagliate è una lezione di cinema.Girato quasi interamente in una selvaggia foresta tropicale,interpretato da attori non professionisti,recitato in una lingua quasi del tutto estinta, lo yucateco,questa straordinaria opera cinematografica dall'inaudita violenza,di rigore in tutti i colossal del famoso regista australiano,ha come tema una caccia all'uomo,primitiva e selvaggia.Curato in ogni minimo dettaglio (a cominciare dai costumi) lo stesso regista al termine del suo capolavoro ha espresso compiacimento per essere riuscito tra le tante cose a cancellare qualsiasi traccia del XXI secolo,per far sentire il pubblico completamente parte di quel periodo storico.
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Apocalypto: per ogni cosa che inizia un'altra dovrà finire.L'ultima fatica di Mel Gibson costata 200 milioni di dollari con le sue immagini esplicite e dettagliate è una lezione di cinema.Girato quasi interamente in una selvaggia foresta tropicale,interpretato da attori non professionisti,recitato in una lingua quasi del tutto estinta, lo yucateco,questa straordinaria opera cinematografica dall'inaudita violenza,di rigore in tutti i colossal del famoso regista australiano,ha come tema una caccia all'uomo,primitiva e selvaggia.Curato in ogni minimo dettaglio (a cominciare dai costumi) lo stesso regista al termine del suo capolavoro ha espresso compiacimento per essere riuscito tra le tante cose a cancellare qualsiasi traccia del XXI secolo,per far sentire il pubblico completamente parte di quel periodo storico.
Pare che per catturare l'originale aspetto mesoamericano in ogni attore,Gibson ha chiesto di cercare ovunque in Messico;gli interpreti,inoltre,dovevano avere una gran forma fisica e leggere poesie maya. Per non parlare del protagonista,Rudy Youngblood,costretto ad un provino atleticamente massacrante (saltare,correre e gettarsi da un mobile all'altro degli studios) proprio per garantire la "resa ginnica" dello spettacolare epilogo del film.
Apocalypto è un'opera di straordinaria intensità visiva (merito anche del direttore della fotografia Dean Semler,oscar per Balla Coi Lupi) e di immensa potenza,piena di tensione emotiva dall'inizio fino all'epilogo
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miky
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sabato 13 gennaio 2007
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andiamo a trovare un nuovo inizio
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Credo che parlare di film sulla caduta della civiltà Maya sia un grosso errore.La storia è incentrata sulla vita di un uomo che ha solo un contatto(negativo)con una società che Gibson è riuscito in pochi minuti a fotografare in un modo stupendo.Dilaniata dal di dentro e dalla paura dell'ignoto esprime violenza che,se in un primo momento è "giustificata" dall'atto sacrificale, non lo è più quando,in un secondo momento, diventa gratuita per il solo gusto di uccidere dell'essere umano. Un qualcosa che induce l'uomo a scappare dai suoi simili perchè a quel punto,dopo che il Dio è stato pacificato, la morte perde di significato e diventa di difficile comprensione per la "preda". E qui nasce la grande metafora,secondo il mio parere,del film di Gibson,la necessità di tornare (il protagonista parte dal suo villaggio e li ritormna alla fine)alle origini, al contatto con la parte più pura dell'essere umano, che sì deve combattere la paura e quella sua voglia di volere a tutti costi, ma deve necessariamente trovare un nuovo inizio.
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Credo che parlare di film sulla caduta della civiltà Maya sia un grosso errore.La storia è incentrata sulla vita di un uomo che ha solo un contatto(negativo)con una società che Gibson è riuscito in pochi minuti a fotografare in un modo stupendo.Dilaniata dal di dentro e dalla paura dell'ignoto esprime violenza che,se in un primo momento è "giustificata" dall'atto sacrificale, non lo è più quando,in un secondo momento, diventa gratuita per il solo gusto di uccidere dell'essere umano. Un qualcosa che induce l'uomo a scappare dai suoi simili perchè a quel punto,dopo che il Dio è stato pacificato, la morte perde di significato e diventa di difficile comprensione per la "preda". E qui nasce la grande metafora,secondo il mio parere,del film di Gibson,la necessità di tornare (il protagonista parte dal suo villaggio e li ritormna alla fine)alle origini, al contatto con la parte più pura dell'essere umano, che sì deve combattere la paura e quella sua voglia di volere a tutti costi, ma deve necessariamente trovare un nuovo inizio. Alla fine Gibson, sempre secondo me, da la possibilità al protagonista di potersi salvare lasciandosi andare tra le "braccia" dei nuovi arrivati che giungono con grosse navi e una croce in bella mostra . Ma l'uomo che ha fatto esperienza della violenza che,non conosceva se non come legge di sopravvivenza per se stesso e per gli altri, preferisce'questa volta, non fidarsi.Il film si conclude con una frase che ritengo fondamentale e che già all'inizio era stata citata : "andiamo a trovare un'altro inizio".Penso che questo messaggio da parte di Gibson sia importante e credo si riferisse a tutti noi,alla società moderna,perchè oggi abbiamo realmente necessità di un nuovo inizio.
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(di gennarello)
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franco manontroppo
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lunedì 9 luglio 2007
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affascinante
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Un film prima di tutto originale e azzardato nella sua realizzazione e che riesce in pieno a trasmettere una emozione continua a partire dall'apparentemente ininfluente incontro nella foresta fra due tribù.
Riesce a trasmettere l'angoscia della morte,la paura,l'istinto di sopravvivenza come raramente ho visto prima.
Senza inutili eroismi o furbe spettacolarizzazioni.
Le inquadrature e le scenografie, quelle si, sono spettacolari.
In effetti lo scegliere la civiltà Maya per un film ambientato nel 1519 mi sembra un pò discutibile anche se il sacerdote accenna ad una presunta decadenza del loro popolo e quindi giustifica il fatto che la civiltà Maya a quel tempo era quasi scomparsa.
Un punto invece a sfavore, anche si può sempre addurre che questi guerrieri della giungla arano di ben altra tempra rispetto agli Europei, sta nella inumana resistenza fisica mostrata da zampa di Giaguaro nella fuga dopo essere stato ferito gravemente e aver passato giorni di schiavitù.
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Un film prima di tutto originale e azzardato nella sua realizzazione e che riesce in pieno a trasmettere una emozione continua a partire dall'apparentemente ininfluente incontro nella foresta fra due tribù.
Riesce a trasmettere l'angoscia della morte,la paura,l'istinto di sopravvivenza come raramente ho visto prima.
Senza inutili eroismi o furbe spettacolarizzazioni.
Le inquadrature e le scenografie, quelle si, sono spettacolari.
In effetti lo scegliere la civiltà Maya per un film ambientato nel 1519 mi sembra un pò discutibile anche se il sacerdote accenna ad una presunta decadenza del loro popolo e quindi giustifica il fatto che la civiltà Maya a quel tempo era quasi scomparsa.
Un punto invece a sfavore, anche si può sempre addurre che questi guerrieri della giungla arano di ben altra tempra rispetto agli Europei, sta nella inumana resistenza fisica mostrata da zampa di Giaguaro nella fuga dopo essere stato ferito gravemente e aver passato giorni di schiavitù. Basta con i supereroi.
In ogni caso complimenti a Mel e agli attori Maya.
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serena
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giovedì 17 gennaio 2008
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è un colossal al pari di ben hur e cleopatra
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Non me lo aspettavo cosi è veramente un bel film.Immagini forti,crude che travolgono per la loro realtà.Il regista continua con questo film a spostare lo spettattore in un altra realtà, come era successo in "the passion" si ha al sensazione che tutto accada davanti a noi.Gibson ha saputo donare al mondo del cinema un'altro capolavoro.Apocalypto é un colossal, hanno infatti partecipato a questo film centinaia di comparse che tutti i giorni venivano truccate e vestite secondo la moda del tempo,i templi sono vere e proprie ricostruzioni e la storia è storia vera non tanto perchè racconta la fine di una civiltà quanto perchè mostra la storia di un uomo e del suo Dio.Il protagonista è il "prescelto" colui che si salverà e che salverà la sua gente.
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Non me lo aspettavo cosi è veramente un bel film.Immagini forti,crude che travolgono per la loro realtà.Il regista continua con questo film a spostare lo spettattore in un altra realtà, come era successo in "the passion" si ha al sensazione che tutto accada davanti a noi.Gibson ha saputo donare al mondo del cinema un'altro capolavoro.Apocalypto é un colossal, hanno infatti partecipato a questo film centinaia di comparse che tutti i giorni venivano truccate e vestite secondo la moda del tempo,i templi sono vere e proprie ricostruzioni e la storia è storia vera non tanto perchè racconta la fine di una civiltà quanto perchè mostra la storia di un uomo e del suo Dio.Il protagonista è il "prescelto" colui che si salverà e che salverà la sua gente.
La bellezza di questo film stà negli occhi di Zampa di Giaguaro increduli difronte a ciò che stà accadendo ma allo stesso tempo attenti perchè tutto quello che si compie davanti a lui fa parte di un disegno che più di una volta si è mostrato a lui.
Grazie Mel!
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kronos
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giovedì 23 settembre 2010
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giungla crudele
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Se l'intenzione era produrre un apologo sulla fine di una civiltà (barbara e pagana) gli esiti di 'Apocalypto' sono quantomeno inconsistenti. E non per cattiveria verso il sedicente cattolico integralista Gibson, ma semplicemente perchè della civiltà Maya e relative contraddizioni si vede poco o nulla. E si analizza ancora meno.
Ma se si preferisce leggere il film come Thriller d'ambientazione esotica il risultato, nonostante qualche pacchianeria, è globalmente dignitoso.
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piernelweb
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domenica 27 maggio 2007
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past apocalypse
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E' principalmente un film d'avventura l'aspramente criticato Apocalypto di Mel Gibson. E la polemica funziona benissimo al botteghino, questo il regista americano lo sa benissimo dai tempi di "La passione di Cristo". Qualche scena cruenta, qualche zampillo di sangue di troppo ma niente di particolarmente fastidioso o di insopportabile rispetto alla media delle produzioni cinematografiche contemporanee. Non vi è dunque tutto questo gore gratuito, e non vi sono in realtà nemmeno i Maya; o meglio il film a dispetto di trailer forvianti è incentrato sulla tormentata vicenda personale di Zampa di giaguaro, cacciatore della foresta rapito insieme a tutti gli uomini del suo villaggio per essere sacrificato in favore delle divinità Maya.
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E' principalmente un film d'avventura l'aspramente criticato Apocalypto di Mel Gibson. E la polemica funziona benissimo al botteghino, questo il regista americano lo sa benissimo dai tempi di "La passione di Cristo". Qualche scena cruenta, qualche zampillo di sangue di troppo ma niente di particolarmente fastidioso o di insopportabile rispetto alla media delle produzioni cinematografiche contemporanee. Non vi è dunque tutto questo gore gratuito, e non vi sono in realtà nemmeno i Maya; o meglio il film a dispetto di trailer forvianti è incentrato sulla tormentata vicenda personale di Zampa di giaguaro, cacciatore della foresta rapito insieme a tutti gli uomini del suo villaggio per essere sacrificato in favore delle divinità Maya. Gibson entra nel merito della grande civiltà estinta al solo scopo di affermare il principio di autodistruzione dei popoli e del fallimento della socialità. E mentre una civiltà muore, un'altra si affaccia (forse condannata allo stesso destino?) grazie ad una licenza temporale che l'autore si concede. Ma nelle sue due ore e passa Apocalypto è segnato principalmente dalla violenza dell'uomo sull'uomo, lotte cruente (veramente impeccabile per tecnica e drammaticità l'assalto iniziale al villaggio)e inseguimenti mozzafiato. Gibson non persegue nessuna poetica, è ben lontano dall'incanto del nuovo mondo di Malick, è costantemente sopra le righe e incentrato sugli aspetti primordiali della natura dell'uomo. Odio, vendetta e sangue che tanto piacciono al pubblico più giovane. Le esagerazioni non mancano (vedi la sequenza della pantera) ma nel complesso la pellicola è più che godibile.
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tony montana
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venerdì 22 ottobre 2010
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sconvolgente, sanguinario e avvincente
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Anzitutto, è necessario fare una piccola premessa: sarebbe opportuno che lo spettatore intenzionato a vedere Apocalypto non sia digiuno dei più recenti film diretti da Mel Gibson, siano essi Braveheart o La Passionedi Cristo. Questo, semplicemente perché avendoli già più o meno apprezzati e, probabilmente, anche assimilati, lo spettatore potrà essere in grado di assistere ad un livello di estrema violenza, di scene sanguinarie e di azioni efferate, difficilmente superabili in futuro. Detto questo, è necessario anche riconoscere i meriti del film stesso e, ovviamente, del regista, che risulta essere sempre più impegnato nella complessa ricostruzione di controverse pagine storiche.
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Anzitutto, è necessario fare una piccola premessa: sarebbe opportuno che lo spettatore intenzionato a vedere Apocalypto non sia digiuno dei più recenti film diretti da Mel Gibson, siano essi Braveheart o La Passionedi Cristo. Questo, semplicemente perché avendoli già più o meno apprezzati e, probabilmente, anche assimilati, lo spettatore potrà essere in grado di assistere ad un livello di estrema violenza, di scene sanguinarie e di azioni efferate, difficilmente superabili in futuro. Detto questo, è necessario anche riconoscere i meriti del film stesso e, ovviamente, del regista, che risulta essere sempre più impegnato nella complessa ricostruzione di controverse pagine storiche.
E’ innegabile che la regia sia, in generale, di ottimo livello e che il film sia un vero kolossal. Il ritmo delle scene è incalzante; la suspense è assicurata fino all’ultimo minuto; l’azione non è mai assente. Inoltre, Gibson riesce a trasmettere pathos al pubblico – questo, per tutta la durata del film – sia attraverso il ritmo concitato dell’azione che attraverso la naturalezza degli attori – di origine indigena, i quali comunicano di volta in volta il loro stato d’animo. Senza contare che i caratteri dei vari personaggi, seppur sommariamente, sono tratteggiati in modo efficace, attribuendo un temperamento definito a ciascuno di essi. Inoltre, per quanto i dialoghi – peraltro, nell’antica lingua Maya – siano rarefatti e prevalga decisamente l’azione, l’attenzione dello spettatore è comunque tenuta desta fino alla fine del film. In realtà, questo avviene anche perché l’incipit di Apocalypto vede protagonisti alcuni degli indigeni che abitano nella foresta colti nella semplicità della loro vita quotidiana, nell’intimità del rispettivo nucleo familiare e nella vivacità dei rapporti di amicizia: insomma, viene mostrato quanto basta affinché lo spettatore si affezioni ai personaggi principali e ne segua le sorti con crescente apprensione, fino alla conclusione – molto dilatata – del film stesso. Infine, se la regia è di ottimo livello, non da meno risultano essere sia i costumi che la scenografia; in particolare, quest’ultima assume toni epici e surreali nella ricostruzione della città Maya e del Tempio, nel quale avvengono inconcepibili sacrifici umani.
Per quanto riguarda i punti deboli, invece, fra essi spicca la pseudo - immortalità di Zampa di Giaguaro, decisamente improbabile ed inverosimile se non fosse giustificata dalla presenza di un Fato che aleggia su di lui in quanto eletto, appunto, dal Destino. Allo stesso modo, le varie profezie che riguardano la sorte del giovane appaiono tutto sommato approssimative. Tuttavia, se sostanzialmente le lacune del film possono essere ricondotte a queste osservazioni, resta però da sottolineare come la precisa scelta fatta da Gibson di mostrare un solo lato della civiltà Maya faccia poi effettivamente dimenticare quanto invece ci sia stato di importante e di apprezzabile in essa, tanto da risultare affascinante e leggendaria ancora ai giorni nostri. Il nucleo tematico della trama, infatti, è costituito dalla cattura da parte dei Maya della popolazione indigena; questa è una cattura che, sulle prime, pare essere motivata da mire espansionistiche ma che, poco dopo, rivelerà risvolti e scopi sconvolgenti. I guerrieri Maya e tutta la loro eterogenea comunità vengono mostrati come esseri mostruosi, ignobilmente vendicativi e sadici, esageratamente crudeli, privi di pietà e di sentimento umano eccetto che per la propria famiglia. Tuttavia, l’uccisione di molti indigeni e la deportazione dei sopravvissuti eccetto i bambini, senza dimenticare la vendita delle donne come schiave, sembrano essere solo un preambolo a quello che accadrà poco dopo, ossia durante la scena-kolossal nella quale vengono mostrati quei sacrifici umani cui le popolazioni pagane ricorrevano, in questo caso per tornare agli antichi splendori. È questa sequenza l’apoteosi della cifra sanguinaria di Apocalypto e, più prosaicamente, dello sfarzo scenografico, oltre che della ricostruzione filologica del film stesso. Insomma, basterebbero solamente queste immagini per rendere il film indelebile – nel bene o nel male – nella memoria dello spettatore, anche se a onor del vero bisogna aggiungere che in esso viene assegnato uno spazio non irrilevante anche al valore della famiglia e a quello dell’amore, concepito non solo come creatore di vita ma, addirittura, come sorta di talismano contro la morte.
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giux scorpio
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lunedì 15 gennaio 2007
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ansiolypto e il suo blu di metilene!!!
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Se fossi Gibson preferirei chiamarlo "Ansiolypto"!
scherzi a parte il film mette praticamente lo spettatore sulle spine,facendo spesse volte ridondare gli splatter movie, tanto amati da Gibson,ricreando in sala un asia tangibile e omnipresente al limite del respiro!
Apparte questa eloquente capacità Gibson, non riesce a trasmettere altro, e non rivela niente di come era stato annunciato, anzi erige l'intero, chiacchieratissimo film, sulla fuga terribile di un giovane protoMaya, non si sà esattamente cosa sia....che vuole fino allo stremo tornare a casa dai suoi cari a costo di tornarvi a pezzi!
Insomma non realizza le aspettative del colossal, e non assume un atteggiamento narrativo definito, anzi il regista rifugge dalla trama articolata e preziosa, per buttarsi in un triller estenuante e a tratti divertente, solo a tratti! Il genocidio, meglio dire il fratricidio collassa nell'insulso, senza permettere allo spettatore di rendersi conto dell'ambientazione filmica ed eidetica.
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Se fossi Gibson preferirei chiamarlo "Ansiolypto"!
scherzi a parte il film mette praticamente lo spettatore sulle spine,facendo spesse volte ridondare gli splatter movie, tanto amati da Gibson,ricreando in sala un asia tangibile e omnipresente al limite del respiro!
Apparte questa eloquente capacità Gibson, non riesce a trasmettere altro, e non rivela niente di come era stato annunciato, anzi erige l'intero, chiacchieratissimo film, sulla fuga terribile di un giovane protoMaya, non si sà esattamente cosa sia....che vuole fino allo stremo tornare a casa dai suoi cari a costo di tornarvi a pezzi!
Insomma non realizza le aspettative del colossal, e non assume un atteggiamento narrativo definito, anzi il regista rifugge dalla trama articolata e preziosa, per buttarsi in un triller estenuante e a tratti divertente, solo a tratti! Il genocidio, meglio dire il fratricidio collassa nell'insulso, senza permettere allo spettatore di rendersi conto dell'ambientazione filmica ed eidetica. Ogni sequenza comunque ben girata, non riesce a pungolare la curiosità dello spettatore, che si sente disorientato quanto i protagonisti all'interno del set virtuale. Quello che risulta meglio espresso, come reale e presente, come stendardo di una civiltà è esclusivamente il colore,che la fa padrone, e nella fattispecie il BLU DI METILENE, che assume per fortunose circostanze il suo status reale, e assieme a tutte le sue sfumature, come per esempio l'ottanio o blu-verde ftalo risuonano come gli unici picchi emozionanti e descrittivi... effettivi della grande civiltà Maya!Ma null'altro!!! Ricordandoci il ruolo della fotografia nella precedente pellicola di Gibson, denotiamo che stavolta il suo modello "sostegno" non è più il grande Caravaggio del 600 ma il noto "Doganiere del 900" che viene ad aiutarlo nella posa delle scene e nella scelta degli intensi colori, tipici della millenaria tavolozza Maya.
Nessun'altra descrizione ricercata, vi è dunque una pellicola action ben infiocchettata, ma poco convincente e assolutamente non risponde alle aspettative declamate! Dunque direi di prendere questo film come una storia di un uomo, e non come la sinfonia di una civiltà!Che probabilmente vista in queste restrizioni ci sembrerà acquisire molto più charme e intensità! Buona visione!
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(di sixtile)
[ - ] sooooooooooo?
[+] ragà trasferitevi da blood !
(di scorpio giux)
[ - ] ragà trasferitevi da blood !
[+] sgamata,o no?
(di elisabetta da milano)
[ - ] sgamata,o no?
[+] eh vi ho sgamato!ottima idea...
(di anele)
[ - ] eh vi ho sgamato!ottima idea...
[+] ah? continui a fare la sherlok!!!!!!
(di scorpio giux)
[ - ] ah? continui a fare la sherlok!!!!!!
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