Star Wars: episodio III - La vendetta dei Sith

C'è un solo buon motivo per vedere quest'episodio: sapere come finisce la saga di Guerre Stellari, o, meglio, come inizia quella vera, quella di ventott'anni fa. La delusione uscito dal cinema è stata grande, davvero. Sarà per l'eccessiva quantità di effetti speciali patinati, sarà per lo squallore della prova offerta da Hayden Christensen, sarà perché, date le premesse, è un film piuttosto edulcorato, sarà perché è tutta colpa dell'amore anche stavolta e per altri mille motivi. Ma se Anakin abbraccia il Lato Oscuro, se sceglie Palpatine invece di Obi Wan Kenobi, beh, il motivo si capisce poco. La storia di questa trilogia (che inizia nel secondo episodio, perché la Minaccia Fantasma è il nulla assoluto) è interessante, ricca di spunti che dovevano essere sviluppati magari esaltando un po' anche la personalità dei personaggi, scavando un po' nel loro inconscio; nessuno pretendeva un thriller psicologico alla Spider di Cronemberg, ma qualcosa di più si. Così magari questo film avrebbe lasciato qualcosa. Sono passati sedici anni dal Ritorno dello Jedi al primo episodio: Lucas aveva tempo per lavorarci, per evitare un flop che, a mio avviso era prevedibile. Purtroppo ha vinto Hollywood anche questa volta, l'Hollywood ai minimi storici da un bel po' di anni a questa parte. Volete sapere perché Obi Wan e Yoda scompaiono, nel Ritorno dello Jedi? La risposta la trovata andando a vedere La vendetta dei Sith, ma non sperateci: è una delusione, come tutto il resto di questa triste, triste trilogia.