Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Giorgio Diritti |
Attori | Thierry Toscan, Alessandra Agosti, Dario Anghilante, Giovanni Foresti, Caterina Damiano Giacomino Allais, Daniele Mattalia, Ines Cavalcanti, Kevin Chiampo. |
Uscita | venerdì 4 maggio 2007 |
Tag | Da vedere 2005 |
MYmonetro | 3,93 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 22 agosto 2011
Un professore e la sua famiglia vanno a vivere in un paese di montagna per trovare una vita vera. Il film ha ottenuto 4 candidature ai Nastri d'Argento, 5 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Il vento fa il suo giro ha incassato 515 mila euro .
Il vento fa il suo giro è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Quando si incontrano sul proprio cammino pellicole simili, vien da gridare che il cinema italiano non solo non è morto, ma si ha voglia di abbassare la testa e volgere lo sguardo altrove, vergognandosi persino di averlo pensato. Girato interamente nelle valli occitane del Piemonte, un ex professore decide di trasferirsi con tutta la sua famiglia - una moglie e tre figli - in un paesino di poche anime, sulle montagne, per poter vivere secondo natura. Nella diffidenza generale, Philippe e sua moglie vivono di pastorizia, cercando di raggiungere quel difficile equilibrio con le cose del mondo e con gli anziani abitanti del posto.
Il film di Giorgio Diritti vale almeno quattro stelle. Una per il coraggio, due per le difficoltà della distribuzione (il film fa la spola fra una sala e l'altra di Italia, dove il mercato non sembra accorgersene, mentre all'estero ha fatto incetta di premi e riconoscimenti), la terza per la prova corale di tutti gli attori, bravissimi e non professionisti (eccezion fatta per Thierry Toscan e Alessandra Agosti), la quarta per risarcirlo moralmente di tutto ciò che ha subito e per tutto ciò che subirà, nella cecità dei nostri critici e dei nostri speculatori culturali. "E l'aura fai son vir" - questo il titolo occitano del film - si riferisce al detto popolare che vuole il vento una metafora di tutte le cose, un movimento circolare in cui tutto torna, come rappresentato nel film dalla figura di uno scemo del villaggio che corre nei prati simulando il gesto del volo. Questa pellicola, senza scomodare miti e profeti, ha la forza di un trattato antropologico, ma senza perdersi nella retorica dei buoni sentimenti, sottolineando piuttosto come la vita si componga di sensazioni contrastanti e sgradevoli, in un cinismo che contagia, ma rende liberi da pregiudizi e ipocrisie. Tre aggettivi per descriverlo? Genuino, inaspettato, meraviglioso. Come le anime salve che descrive, uomini in cerca di un senso che l'esistenza stessa allontana ogni giorno di più.
IL VENTO FA IL SUO GIRO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€10,99 | – | |||
€10,99 | – |
Pellicola girata con un basso budget, meno di 500.000 euro, e distribuito in pochissime sale, il film è riuscitoa diventare un piccolo cult movie, grazie soprattutto al passaparola e ai premi e riconoscimenti ottenuti nei vari festival. Nonostante quest’opera sia totalmente in contrasto con le tendenze del cinema italiano degli ultimi anni.
La prima sensazione è di distacco perché il film è girato in piena montagna, in ambienti che apparentemente hanno poco da dire. Ma anche nella solita vita di paese alcun piccoli eventi hanno tanti messaggi da trasmettere. L’arrivo di una nuova famiglia in un paese rurale di montagna fa emergere tutte le imperfezioni dell’animo umano; curiosit&agr [...] Vai alla recensione »
Philippe e la sua giovane famiglia, vivono nei Pirenei francesi e sono alla ricerca di una nuova terra dove stabilirsi. Chersogno, piccolo villaggio montano piemontese di tradizione occitana, li accoglie tra diffidenze e gelosie e qualche incoraggiamento di chi intravede in loro la speranza di una nuova rinascita del paese. Il tentativo di convivenza tra il pastore che fa il lavoro che i padri [...] Vai alla recensione »
Philippe, ex professore transalpino, decide di trasferirsi in un paese delle valli del Monviso per dedicarsi alla pastorizia. Parte degli autoctoni, già diffidenti nell'accogliere un forestiero, comincia a trovare motivi (e pretesti) di lite: dagli sconfinamenti delle capre, alla violazione di proprietà. Il soggiorno di Philippe si fa sempre più difficile, finché la [...] Vai alla recensione »
Il vento fa il suo giro In una a realtà montana della alpi occidentali italiane si porta in scena il silenzio della montagna , i tempi lenti di integrazione del pensiero, il pensiero di diffidenza verso il diverso , verso chi non è “parte “ di una piccola comunità montana di anziani . Parlerei dell’intolleranza che ha radici nel [...] Vai alla recensione »
La gente va a vedere "Non prendere impegni sta sera" o "Il seme della discordia", film penosi e pubblicizzati che trovano soldi e finaziamenti per far pubblicità ed avere attori famosi. Vergogna!!!! Questo è un film! Ben girato, ben raccontato, bella fotografia, ben sceneggiato. Infatti vince premi in giro per l'Europa e in pochi sanno che è uscito.
Ottimo film che segna l'esordio alla regia di Giorgio Diritti. Un film originale che fa riflettere sul rapporto che ha l'uomo con gli sconosciuti e soprattutto col proprio passato. Gli abitanti del paese rappresentano in modo esemplare la società moderna, incapace spesso di coltivare rapporti col prossimo. I paesani sono molto chiusi e freddi nei confronti del nuovo arrivato perchè si sentono superiori, [...] Vai alla recensione »
questi film si ha occasione di vederli solamente per caso,magari facendo zapping in tv come mi è successo ieri sera,devo dire una perla rara in mezzo a film italiani decisamente spazzatura, una pellicola perfetta sotto tutti i punti di vista , intensa senza mai stancare,spaccato di vita lontana dal caos quotidiano delle grandi città,ma neanche troppo remota,per tema e insegnamenti, mi [...] Vai alla recensione »
Le tradizioni solo fini a se stesse tese solo a ricordare il passato sono morte. Così come muore la cultura, la lingua e la tradizione occitana nel paesino protagonista della storia, perchè essa va rinnovata continuamente nella condivisione come dice il "francese" che arriva dai Pirenei. Che dire? Ottimo film, immagino girato con pochissimi soldi, ben girato con le facce dei [...] Vai alla recensione »
Ok...Se vogliamo fare gli italiani patriottici sono d'accordo con voi, ma purtroppo l'amore per il cinema mi spinge a dire che è uno dei film più pallosi della storia!!! Ho letto frasi del tipo "merita le 4 stelle Una per il coraggio, due per le difficoltà della distribuzione, la terza per la prova corale di tutti gli attori, bravissimi e non professionisti, la quarta per risarcirlo moralmente di tutto [...] Vai alla recensione »
Non condivido decisamente questo entusiasmo per il film di Gritti. Quando si vuole realizzare lo spaccato di una comunità,e (in questo caso) del suo rapporto con il forestiero,la cinepresa dovrebbe seguire un'altra impostazione:cogliere i volti e le sfumature presenti sul viso delle persone, e cercare(Con l'aiuto del dialetto tipico del luogo) cogliere al contempo lo stato d'animo e la diffidenza [...] Vai alla recensione »
Chi è l'altro? Che vuole da me? In che modo cambierà la mia vita? Sono le domande primordiali dell'incontro, del singolo che si apre al plurale. Sono le domande alla base de Il vento fa il suo giro , primo lungometraggio di un regista non più giovanissimo (con passato di tv e documentari) di nome Giorgio Diritti. Nella comunità montana degli occitani, sulle alpi piemontesi, il paese di Chersogno sta [...] Vai alla recensione »
Questa settimana segnaliamo un piccolo film italiano. Tanto piccolo che non ha una vera distribuzione commerciale e che solo con un po' di pazienza troverete in qualche sala d'essai di alcune città. Merita di essere visto e conosciuto e il passaparola può aiutarlo. S'intitola Il vento fa il suo giro e il suo regista si chiama Giorgio Diritti. È un ex allievo di Ermanno Olmi e nel suo film aleggia uno [...] Vai alla recensione »
Nel cuore di una valle che porta al Monviso, resiste, a Chersogno, una piccola comunità di cultura occitana che va progressivamente perdendo i suoi abitanti. Tanti emigrano e un po' di vita la recano solo i villeggianti estivi. Almeno fin quando non arriva un francese (è in fuga dai Pirenei dove stanno costruendo una centrale nucleare) che si propone di trasferirsi con la famiglia, di pascolare capre [...] Vai alla recensione »
Ecco un film che si prende tutto il tempo necessario per dire due-tre cose importanti con la forza, l'onestà, il gusto per la verità del buon cinema. E' girato nelle valli occitane del Piemonte, uno dei tanti angoli dimenticati del nostro paese che non si vuole bene, ed è parlato in italiano, francese e lingua d'oc. Racconta l'arrivo di uno strano pastore francese, ex-insegnante di buone letture e [...] Vai alla recensione »
Un pastore francese sceglie di vivere con la famiglia in una piccola comunità montana dei Monviso, dove ancora si parla occitano. In un primo momento viene accolto con interesse e partecipazione dagli abitanti del paese, poi la normale diffidenza si trasforma in palese ostilità. In nome della difesa della roba si rivendicano antiche proprietà sulla montagna, e si sfodera una ferocia che allontana presto [...] Vai alla recensione »
Il cinema italiano non mette mai in scena il contrasto, lo scontro, il conflitto, qualsiasi sia la modalità in cui si presenta. La nostra produzione è molto attenta ad evitare questo nodo. Basti pensare a come, nei fatti e non solo nominalmente, il «conflitto» venga evitato nell'opera di due dei nostri maggiori sceneggiatori, Rulli e Petraglia. Ora, viene un piccolo film autoprodotto a bestemmiare [...] Vai alla recensione »
Il nuovo sguardo del cinema italiano guarda all'indietro, ai moduli che ne hanno fatto la fortuna e a nuove aree rurali da colonizzare. Guardando Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti viene immediatamente da pensare a Il dono (2003) di Michelangelo Frammartino. Entrambi tornano in una provincia senza (quasi) telefonini per proporre sguardi nuovi e temi eterni.