Durante gli anni del regime, un serial killer continua a mietere vittime sfuggendo alla polizia. Recensione di Emanuele Sacchi, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
Gyeonggi, 1986. Il cadavere di una ragazza violentata scatena le indagini dell'inadeguata polizia locale, intenta più a cercare un capro espiatorio che a trovare il vero colpevole. Gli omicidi si susseguono inarrestabili e un ispettore arriva da Seoul per fare luce sul mistero.
Bong Joon-ho adotta un registro quasi comico per sottolineare il clima farsesco della polizia di regime, ma non ne nasconde incompetenza e brutalità. Nemmeno l'ispettore di Seoul, presentato come un infallibile indagatore da libro giallo, riesce a districare la matassa. L'assassino non si può catturare perché è ovunque, tanto nella disperazione disumana della baraccopoli quanto nel distretto di polizia.
Un abisso di pessimismo sulla natura umana dove è bandita ogni forma di redenzione ma soprattutto di comprensione.
In occasione dell'uscita al cinema di Memorie di un assassino - Memories of Murder, film che ha rivelato al pubblico Bong Joon-ho, Veronica Bitto interpreta la recensione di Emanuele Sacchi.