Anno | 2002 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Mimmo Calopresti |
Attori | Francesca Neri, Mimmo Calopresti, Vincent Perez, Laura Betti, Valeria Bruni Tedeschi Elvira Giannini. |
MYmonetro | 2,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Sergio è un uomo che dalla vita ha avuto tutto: amore, successo, amicizia. Ma un incidente improvviso gli farà decidere di abbandonare tutto e cambiare vita.
CONSIGLIATO NÌ
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Sergio sembra avere tutto dalla vita. E' un architetto affermato, divide i suoi affetti tra moglie e una giovane amante ed è circondato da amici. Ma un banale incidente lo spinge a rivedere tutta la propria vita e scoprirne la sostanziale vacuità. L'urgenza di dire e dirsi finalmente la verità sul proprio status finisce per allontanarlo da tutto il suo mondo. Dopo molti incontri sarà quello con Gianni, suo dipendente, a rivelargli che la felicità può essere a portata di mano purché si abbia l'onestà intellettuale di cercarla a partire dalle cose più semplici.
Calopresti, sulle orme del suo mentore Moretti, decide di mettersi totalmente in gioco. Eccolo allora regista, sceneggiatore e addirittura interprete di una pellicola che avrebbe l'ambizione di dire qualcosa di forte sulla contemporaneità. Ma il risultato, tra banalità sociologiche e qualche didascalismo da brividi (il "paradiso operaio" che verrà, degno di una recita scolastica), è decisamente inferiore agli intenti di partenza: e la compagnia recitante non è di grande aiuto.
Non si può dire un film veramente riuscito La felicità non costa niente; ma è un film sincero, generoso e che merita rispetto. E ha fatto bene Calopresti a prendersi la parte del protagonista, come l'amico-mèntore Nanni Moretti: anche se i suoi mezzi recitativi sono, a tratti, incerti, era una parte (una volta Gino Paoli disse lo stesso delle proprie canzoni) che poteva fare solo lui.
Lo slogan di lancio (Un uomo Due donne. Un incontro magico) e i vari trailer visti in televisione e al cinema non rendono giustizia al nuovo film del regista di La parola amore esiste. Lo depistano. Perché il cinema di Mìmmo Calopresti è, prima di tutto, il cinema di Nanni Moretti che vive un po’ di più, che pulsa di storie intrecciate e incasinate, che si nutre di sentimenti confusi.