Anno | 2000 |
Genere | Commedia |
Produzione | Messico |
Durata | 147 minuti |
Regia di | Alejandro G. Iñárritu |
Attori | Goya Toledo, Emilio Echevarria, Gael García Bernal, Alvaro Guerrero, Vanessa Bauche . |
Tag | Da vedere 2000 |
MYmonetro | 3,68 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 aprile 2013
Il capolavoro che ha fatto conoscere Iñárritu al grande pubblico. Primo capitolo della trilogia della morte, continuata con 21 grammi e Babel. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Amores perros ha incassato 198 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Tre storie si incrociano sullo sfondo di una convulsa Città del Messico. Il giovane proletario Octavio, innamorato di Susana, la moglie adolescente del fratello criminale violento, si mette in testa di fuggire con lei e prova a racimolare i soldi necessari introducendo il suo cane in un giro di combattimenti clandestini. Daniel, il direttore altoborghese di una rivista, lascia moglie e figlie per andare a vivere con il suo nuovo amore, Valeria, una bellissima modella sulla cresta dell'onda. El Chivo ha lasciato la famiglia per diventare un terrorista di estrema sinistra. Dopo anni di carcere e alcol, vive da barbone con un branco di cani randagi e, di tanto in tanto, uccide su commissione.
Quello del cineasta messicano Alejandro Iñárritu è un esordio duro, violento, disincantato, rabbioso, amaro, disperato. Aggettivi che per il regista costituiscono i tasselli del puzzle di una megalopoli, Città del Messico, che ha tante contraddizioni quanti sono i suoi oltre venti milioni di abitanti. Una pentola a pressione pronta e esplodere, sotto il peso delle diseguaglianze sociali, certo, ma non solo. Perché è soprattutto di infelicità e drammi personali che ci parla Iñárritu. Drammi a cui la città, impressa nella livida e straziante fotografia di Rodrigo Prieto, fa da catalizzatore. Basta uno scherzo del destino per far sì che le vite così diverse e distanti dei tre protagonisti si incrocino, cambiando per sempre il loro corso. Non potrebbe esserci niente di più lontano delle esistenze patinate, ricche, facili di Daniel e Valeria e quelle sbandate e violente di Octavio, Ramiro e Susana. Eppure, come in una macabra e inconsapevole vendetta proletaria, le une porteranno la tragedia nelle altre. Proprio nel giorno in cui tutti sono convinti che la felicità sia finalmente a portata di mano, un evento fortuito li accomunerà nella disfatta. Fantasmagorica e oscura presenza costante dei primi due episodi è il protagonista del terzo, il borghese-proletario che ha tentato una sintesi impossibile tra due mondi inconciliabili. Mondi uniti soltanto dall'amore - malato - per i cani e dal senso di abbandono. Storie di amori "cani", amori "bastardi", che si compongono in un beffardo e atroce destino. Tasselli di vite che il regista incastra in un unica e definitiva perdita dell'innocenza.
Un'esplosione di dolore cieco, aberrante, insensato, che Iñárritu condensa nelle disturbanti scene dei combattimenti tra cani di padroni rabbiosi. Non è allora un caso se l'episodio più forte, impattante e cinematograficamente meglio riuscito dei tre che compongono il film è il primo, quello dove si consuma il tentativo di riscatto sociale e sentimentale del giovane Octavio, interpretato da un esordiente Gael García Bernal, che riempie e ruba la scena con la sua tenerezza testarda e una debordante sensualità. Il mondo violento e sbandato che abita con la fragile e divisa Susana - sua personale ma flebile speranza di redenzione - è sbattuto dal regista al centro di un'inquadratura stretta, sporca, angustiante, che toglie il fiato come un prolungato annaspare negli abissi. Il ritmo, i palpiti e i rigurgiti di questo primo capitolo non lasciano tregua. Gli altri due risentono in parte di una maggiore rigidità dell'intreccio e di una lieve tendenza al melodramma, che stemperano la dirompente carica di spontaneità incontrollata del primo episodio. Ma la direzione attoriale è sempre perfetta e la tenuta complessiva del film è notevole, reggendo anche la complessità della sceneggiatura scritta dall'ottimo Guillermo Arriaga. In definitiva, una prova generale più che riuscita, per un pool di talenti al servizio della macchina da presa, che sarebbero tornati presto a turbare e affascinare.
Città del Messico. Octavio tenta di scappare con Susana, sua cognata, portandosi dietro anche il cane Cofi che può servire per portare a casa qualche soldo in più. Daniel lascia la famiglia per iniziare una nuova vita con la modella Valeria che, nel giorno in cui dovrebbe cominciare a stare con lui, è vittima di un grave incidente. Lì sopraggiunge El Chivo, un ex guerrigliero comunista uscito dal carcere e abile come sicario. L'uomo trova Cofi che sta morendo e lo porta con sé per guarirlo. Presentato nella Settimana della Critica a Cannes dove ha mietuto consensi così come ai Festival di Bogotà, Chicago, Tokio, Los Angeles ed Edimburgo, è giunto ora alla nomination agli Oscar come miglior film straniero. Si tratta di un'opera prima molto dura in cui, come dichiara il regista, "è rappresentato tutto il peggio" di una megalopoli come Città del Messico che ha 21 milioni di abitanti. Il ritmo e l'intensità sul piano visivo sono sintetizzati da una regia che immerge lo spettatore immediatamente nell'azione. Egoismo, speranza e tradimento si fondono e confondono in un mélo sopra le righe. Come ha scritto la critica francese si tratta di un film realizzato "non con il cuore ma con la pancia". Siamo d'accordo.
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Le trame “a episodi” corrono sempre il rischio di risultare sfilacciate, di presentare spezzoni troppi distanti gli uni degli altri con il risultato di costruire tanti piccoli film senza filo conduttore. Le tre storie di Amores Perros sembrano molto distanti tra loro, accomunate solo da una cruda rappresentazione di legami personali corrotti o violenti tra amanti, fratelli, padri e figlie, [...] Vai alla recensione »
Quando ciò che sembra giusto è sbagliato, e ciò che sembra sbagliato è... sbagliato. I fratelli sono quelli che ci ritroviamo, o sono quelli che ci scegliamo? Caino e Abele, tradimento e abbandono, coraggio e profonda vigliaccheria. Siamo sicuri di essere noi a scegliere?
'Amores Perros' è un film sanguigno e carico di tensione. E' un film messicano, terra di contrasti e contraddizioni violentissimi. Non è tanto la struttura del film ad essere originale, ma è il tono, il ritmo incalzante e teso, la capacità di comunicare in senso di precarietà e catastrofe imminente, il suo spirito da thriller a sfondo sociale.
Citta' del messico: un incidente d'auto è il cardine attorno al quale si snodano tre diverse storie. Octavio (Bernal) è un ragazzotto di perfieria che vive ancora con la madre ed è cresciuto all'ombra di un fratello più forte e determinato di lui; El Chivo un barbone-killer ex rivoluzionario con una dozzina di cani al seguito; Daniel e Valeria una coppia di [...] Vai alla recensione »
amores perros e' un opera prima del regista messicano Inarritu, e l'inizio della "trilogia del caso e della compassione ", conclusasi con 21 grammi e babel. Amores perros , è il film piu' originale e riuscito dei tre film del regista messicano. tre capitoli , tre storie , che s'intrecciano , in una citta' del messico ricca di adrenalina , poverta' e sangue. un [...] Vai alla recensione »
Il film d'esordio del messicano Inarritu è un film spettacolare, molto triste ma ricco di significati e emozioni: la storia si divide in tre capitoli: il primo sulle vicende dei giovani Octavio e la moglie del fratello Ramiro, il secondo sulla modella Valeria e il terzo sul misterioso uomo barbuto El Chivo. Tutti e tre vengono coinvolti in un incidente che cambierà le loro vite: il punto fondamentale [...] Vai alla recensione »
Una delle più belle opere prime mai realizzate. Un intreccio di storie magnifico, condito di personaggi e scene meravigliose. Tutto questo partendo dall' amore per i cani della città natale di Inarritu, molto controversa ma alla quale il regista si vede molto legato. E in questo film sono proprio i cani i protagonisti o forse l'uomo e la sua condizione da cane.
Era dai tempi del grande Bunuel (sebbene fosse spagnolo ma si naturalizzò messicano) che il Messico non sfornava un regista così talentuoso. Che finalmente ha dato un po' di ribalta internazionale dal punto di vista cinematografico ad un paese fin troppo bistrattato per ragioni sociali e politiche.Alejandro G. Iñárritu firma una pellicola pregiata, dove tre storie ambientate tra il centro e la periferia [...] Vai alla recensione »
Un ragazzo innamorato della fidanzata del fratello, una modella ed il suo amante, un barbone misterioso; vicende umane che avranno il loro fulcro in un lago di sangue. Inarritu fa una rappresentazione della gente di borgata, l’incomprensibilità di un rapporto agli occhi di un ragazzo ingenuo, quasi divorato egli stesso da quel clima, quasi la violenza facesse parte del mondo [...] Vai alla recensione »
Triplice processo di individuazione junghiano, con esiti diversi, dei protagonisti delle tre storie che si intrecciano nel film, originato da un evento traumatico sincronico, casuale ed unico, rappresentato dall’incidente d’auto che coinvolge due dei tre personaggi ed a cui assiste il terzo. Il barbone, ex guerrigliero, sicario a tempo perso, vede la propria Ombra rispecchiata [...] Vai alla recensione »
Città del Messico. Tre storie che partono parallele e finiscono per incrociarsi. Due ragazzi cercano di fare soldi con i combattimenti per cani. Una giovane e attraente modella vede la sua carriera stroncata da un incidente. Un senzatetto esegue omicidi su commissione e nasconde un tragico passato. Film d'esordio del pluripremiato Inarritu che sullo sfondo della caotica capitale messicana [...] Vai alla recensione »
Un intreccio profondissimo di storie umane dove vengono messi a nudo istinto e brutalità di ogni persona quasi a sottolineare che noi uomini (intesi come genere umano) non siamo anime solidali e coese ma solo un branco di individualità arriviste e disposte a tutto pur di raggiungere i propri scopi. Già , un branco. Perché in ogni storia l'uomo non è mai [...] Vai alla recensione »
Amores perros è il primo dei tre lungometracci di Iñárritu, tutti sul tema della morte. E a mio avviso è il più bello dei tre. Ancora lontano dall'ambiente hollywoodiano che successivamente lo consacrerà, il regista messicano sceglie Città del Messico quale luogo in cui ambientare un film in cui tre storie incredibilmente lontane tra loro si intrecciano [...] Vai alla recensione »
bello, lo preferisco a "21 grammi" ........
inarritu penetra a fondo l'animo umano... assolutamente eccellente, un vero capolavoro... e poi già il titolo conteneva le parole più importanti nella mia vita: AMORE e CANE. un film bellissimo, commuovente, coinvolgente... la sensibilità di questo regista è sconvolgente, io lo consiglio davvero a tutti, perchè merita.
Non sono mai stato in Messico, ma per quello che la cronaca odierna ci fa sapere, sembrerebbe proprio un paese difficile, tanto per usare un eufemismo. Il film ci spinge a fare una full immersion in quel contesto, dove incontriamo squallidi personaggi che si muovono in un ambiente sordido,degradato, laido, violento. Le loro storie sono drammatiche, crudeli, brutali.
E' da tempo che sto cercando la disponibilità del film in DVD, ma per quanto mi sono informato, risulta ormai irreperibile. Sapreste darmi informazioni in merito, ed indicarmi a chi potrei rivolgermi per potermelo procurare? Vi ringrazio. Cordiali saluti Stefano Rampani.
La vita è governata dal caos e gli eventi si intrecciano in maniera incomprensibile (l'incidente all'incrocio del semaforo è l'incontro delle tre storie che si dispiegano nel film). Nessuno dei protagonisti delle tre storie si conosce, ma le loro vicende si condizionano in maniera reciproca. Unica costante il dolore che nella vita è elemento ineliminabile: naturale [...] Vai alla recensione »
Ammetto di essere stato uno di quelli che aveva abbandonato il film la prima volta, chiudendolo dopo pochi minuti. Spinto dagli amici ho invece ripreso la visione e riconosco che la narrazione e l'incatenarsi degli eventi, rende il film di una narrazione esemplare. Se ne rimane colpiti.
Crudo e feroce.
Interessante film di storie intrecciate e legate da un incidente stradale. Nonostante la validità degli episodi e l'intensa caratterizzazione dei personaggi non posso dire che mi sia piaciuto del tutto. Forse è un Inarritu ancora acerbo per i miei gusti.
Un barbone-killer spietato e ineffabile dal passato misterioso che si rivela fotogramma dopo fotogramma; una modella levigata e bellissima attesa da un futuro effimero; un ragazzo illuso, generoso e feroce, immerso in un presente tragico. C'è città del Messico raccontata con crudezza neorealistica, ci sono tre generazioni che vivono fianco a fianco e non si incontrano mai : due fratelli amano la stessa [...] Vai alla recensione »
Città del Messico, la megalopoli spietata, sconfinata e sovrappopolata (oltre 11 milioni di abitanti tra centro e immediati dintorni) capitale del Messico, uno fra i grandi agglomerati urbani del continente americano e del mondo, mix di violenza, sottosviluppo, desolazione e energia, è il luogo dove si svolgono le tre storie di Amores perros ( Amori cani), film molto interessante, duro e originale [...] Vai alla recensione »
Dopo aver razzolato premi in ogni angolo del globo, tra cui il prestigioso Gran Premio della Settimana della Critica del Festival di Cannes, l'ultimo riconoscimento possibile per Amores perros era la nomination all'Oscar, ed è arrivato, puntuale, anche quello. Duro, a tratti sconvolgente, Amores perros è un trittico che prende forma a partire da un violento incidente d'auto, dopo un'estenuante e adrenalinic [...] Vai alla recensione »
Il titolo del primo, sorprendente lungometraggio del messicano Alejandro Gonzalez Inarritu è tutto un programma: Amores perros, ( amori cani), perché si tratta di amori animali, adrenalinici, e perché i cani fanno da trait d'union ai tre diversi episodi che compongono il film. Li unisce anche un tremendo incidente d'auto, che rivela in ciascuno dei personaggi la parte più "canina" della natura umana. [...] Vai alla recensione »
Bellissimo, affascianante, inquinatissimo. Come è Mexico City. Chi ama le immagini di Nanni Moretti, può essere puritanamente attratto anche dal suo antidoto, la barocca, violenta, tecnologica tempesta delle pulsioni post-umane che si scatenano in ogni centimetro quadrato di questo film a grandissimo schermo. Si intitola Amores perros e incredibilmente gironzola nelle sale italiane.