Scelta d'amore

Film 1993 | Drammatico

Titolo originaleLove, Lies & Lullabies
Anno1993
GenereDrammatico
ProduzioneUSA
Regia diRod Hardy
AttoriSusan Dey, Lorraine Toussaint, D.W. Moffett, Kathleen York, Guy Boyd, Andy Romano .
MYmonetro Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Regia di Rod Hardy. Un film con Susan Dey, Lorraine Toussaint, D.W. Moffett, Kathleen York, Guy Boyd, Andy Romano. Titolo originale: Love, Lies & Lullabies. Genere Drammatico - USA, 1993, Valutazione: 2 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Condividi

Aggiungi Scelta d'amore tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Una donna in lotta contro la tossicodipendenza per ottenere sua figlia.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 2,80
CONSIGLIATO N.D.
Scheda Home
Premi
Cinema
Trailer
Enzo Siciliano
Enzo Siciliano

Per una forma infame di non so quale piacere sono entrato in un cinema e ho visto Scelta d'amore. Forse attratto da Julia Roberts, forse da Campbell Scott, che è un bravo attore.
Julia Roberts, dopo Pretty Woman, più che un'attrice è una maschera. Ormai ha un personaggio fisso da incarnare, la Cenerentola, che può essere piegato volta a volta in situazioni diversissime. Da quella sigla non si scolla. Si tratta di una Cenerentola dei nostri giorni, ritagliata su uno sfondo per niente lacrimevole. Puttana da marciapiede in Pretty Woman; in Scelta d'amore ragazza di balera, azzardosa e giustamente confidente nel fascino del proprio corpo, del suo busto stupendamente modellato, o delle sue labbra, della sua bocca dal raggio anomalo.
Cenerentola in cerca di lavoro, pronta a rispondere a un annuncio economico che richiede un'infermiera, lei si presenta, tacchi a spillo, tailleur rosso con minigonna «vertiginosissima». Lui, Campbell Scott, è ovviamente ricco, ventottenne e, lo dice subito, malato da dieci anni di leucemia. .È in chemioterapia. Cerca chi lo possa assistere nella devastazione che segue alle sedute in clinica.
Non mancano scene atroci di tremori, febbri e vomito. E lei, Dulia, si dà da fare moltissimo, mettendo a nudo il proprio buon cuore, appassionato e ruvido come è giusto che sia.
Lui, Campbell, un foulard nero in testa che gli copre la testa spelacchiata dalla cura, le parla e si confida. È orfano di madre: un padre distratto (miracolosamente somigliante, mostrando quanta oculatezza sia stata usato dal casting), che di sicuro non gli fa mancare niente, casa firmata da un grande architetto, e certamente i clinici migliori, ma che non può avergli offerto quel calore di vita di cui un malato condannato a morte ha bisogno. E quel ragazzo ha bisogno di vita: è bello, e intelligente, deve laurearsi in filosofia, con una tesi, dice, sugli «impressionisti tedeschi», anzi su Klimt. A questo proposito (inutile stare a sottilizzare se Klimt sia un «impressionista» per di più «tedesco», anche se era di lingua tedesca), a questo proposito, dicevo, veniamo a scoprire che Dulia è usata nei primi piani per quel tanto che il suo profilo, i suoi famosi capelli rossi, le sue altrettanto famose labbra, possono essere confrontati con le immagini della proverbiale modella di Klimt, quella de Il bacio o del Nudo che dorme e così via.
Dunque, Dulia e Campbell si innamorano: lui pare uscito dalla crisi, interrompe la chemioterapia, lascia che Dulia lo veda con i capelli cresciuti, e si amano, fuggendo da San Francisco a Mendocino, sull'Oceano, in una casa che non sai bene se sia stata tirata giù da un Andrew Wyeth o da un Hopper. Ovviamente la faccenda non può durare, il male torna imperioso a reclamare le sue ragioni. Campbell dice a Dulia «Ti ho mentito: voglio morire amandoti». Ma lei insiste per la clinica, per la ripresa della cura, e, stampandosi sullo schermo la parola fine, i due ripartono per San Francisco.
Il regista Joel Schumacher fa un uso spasmodico del controluce, di immagini polverizzate da una media solarizzazione: la sua colonna sonora è un misto oculato di classico e moderno. Schumacher ha il genio della confezione calcolata: intinge i sorrisi nel pianto con ritmo pendolare, prende piccoli scampoli di cultura e ne ricava straccetti di mezzacultura con insidiosa velocità. Il suo film è avvolto in un traslucido involucro di plastica: sembra che i sentimenti si rovescino in platea, invece re-stano di là; consegnati sotto vuoto spinto in una vetrina dove è disegnato un mondo di segnali del tutto scissi dalla realtà cui paiono riferirsi. Scelta d'amore merita l'Oscar del kitsch.
Da L’Espresso, 2 febbraio 1992

Sei d'accordo con Enzo Siciliano?
Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati