Anno | 1979 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Steno |
Attori | Renato Pozzetto, Edwige Fenech, Massimo Ranieri, Mario Scarpetta, Adriana Russo Loris Bazzocchi, Umberto Raho, Clara Colosimo, Luca Sportelli, Nazzareno Natale, Dario Ghirardi, Alberto Squillante. |
Tag | Da vedere 1979 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,15 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 novembre 2021
Un operaio conosciuto per la sua fama di sindacalista "duro" ospita in casa sua un giovane omosessuale. L'operaio si accorge tardi della "diversità" dell'ospite, ma intanto le chiacchiere girano a velocità vertiginosa.
CONSIGLIATO SÌ
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Renato Pozzetto è un ex pugile comunista soprannominato Gandhi che invece di combattere per diventare un campione preferisce la fabbrica per coerenza di pensiero. Adesso picchia soltanto fascisti (quando se lo meritano), guarda film russi, non vuole privilegi, critica il sindacato e lotta per la giustizia sociale. Pozzetto ha una bella fidanzata come Edwige Fenech, ma va in crisi quando incontra un giovane omosessuale interpretato da Massimo Ranieri e lo difende da un'aggressione fascista. La sua vita si complica, perché la portiera spia i comportamenti equivoci dei due amici, i compagni di lavoro e la fidanzata sospettano un passaggio all'altra sponda e temono per la moralità del rappresentante sindacale. Si sparge la voce che "il Gandhi è un culo" e il partito corre ai ripari organizzando un viaggio premio in Russia, sorta di terra promessa per i comunisti di fine anni Settanta. Il sogno di tutta una vita si avvera, il Gandhi se ne va stringendo al petto la fotografia di Berlinguer, l'amico sospetta che i compagni lo vogliano sottrarre alla sua influenza negativa, ma non dice niente perché lo vede troppo felice. Il ritorno di Gandhi dalla Russia coincide con la parte migliore del film, durante la quale si sciolgono tutti i nodi dell'equivoco a colpi di comicità. Edwige Fenech e Massimo Ranieri sono bravi nella parte di due innamorati di sesso diverso che a un certo punto diventano addirittura complici. Renato Pozzetto è al massimo della forma e incarna tutti i dubbi dell'integerrimo operaio comunista che teme di essere diventato gay e se ne fa un problema, perché un vero comunista deve essere macho. Un film intelligente che anticipa i tempi e pellicole più impegnate (ma anche relativamente più facili) come quelle di Ozpetek (Le fate ignoranti), critica i comportamenti convenzionali di certa sinistra e tira fuori gli scheletri dagli armadi. Non dimentichiamo che negli anni Settanta un certo Pier Paolo Pasolini viene espulso dal partito comunista solo perché accusato di essere omosessuale. La frase che Steno fa pronunciare a Massimo Ranieri: "Metteteci nelle camere a gas, allora!", riflette il pensiero comune della morale comunista in quel periodo storico. Il film è intriso di citazioni prelevate da Oscar Wilde, scrittore icona del mondo gay, ma anche di canzoni come "Amado mio" e un ironico "Tango diverso", composto per l'occasione da Totò Savio (cantante degli Squallor). Steno si diverte a mettere alla berlina il comunista modello che sogna la Russia come un Paradiso da raggiungere, parla di eurocomunismo, si circonda di busti di Lenin, quadri di Marx e legge "L'Unità". Tra le scene migliori ricordo Pozzetto e Ranieri che ballano il tango sulle note della canzone di Rita Hayworth e la Fenech che si produce in uno spogliarello sconvolgente (citazione da Gilda) per verificare se fa ancora effetto su Gandhi. La Fenech è più bella che mai in questa pellicola d'autore dove si spoglia poco, ma è soprattutto brava e forse ci lascia una delle migliori interpretazioni della sua carriera. Renato Pozzetto è credibile nei panni di un operaio comunista in crisi, ma alla fine comprende che il partito "un giorno o l'altro dovrà affrontare anche quel problema lì" e che "non c'è niente di male a essere amico di un ga"y. "Hitler ha ammazzato parecchi froci, così come ha ammazzato gli ebrei" conclude. Non aggiungo altro per non rovinare un finale a sorpresa che merita di essere apprezzato e consiglio di vedere questa divertente pellicola che ha trent'anni ma non li dimostra.
LA PATATA BOLLENTE disponibile in DVD o BluRay |
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Steno, uno dei maestri della Commedia all'Italiana, con la collaborazione del figlio Enrico e di G.Arlorio, mette in scena nel 1979 questa sapida e significativa commedia (anche se definirla tale può essere riduttivo) avente in oggetto il confronto tra lotta di classe e emancipazione omosessuale. Sino ad allora , il tema era stato soltanto sfiorato dal cinema cosiddetto "leggero", [...] Vai alla recensione »
La patanta bollente è un film che va molto oltre una semplice commedia. Infatti oltre tutti gli ingredienti della commedia (l'equivoco, la portiera impicciona, le battute su gay ecc)anticipa di 30 anni argomenti che sono attuali: 1) la crisi della sinistra rappresentata dal PCI che vive nel mito dell'Unione Sovietica e non si accorge che la società sta cambiando rapidamente 2)La crisi del sindacato [...] Vai alla recensione »
Film interessante sull'omosessualità di Steno, del 1979. Renato Pozzetto offre una prova attoriale convincente, nella parte dell'operaio comunista innamorato di Edwige Fenech, che ospita in casa propria un omosessuale (Massimo Ranieri) vittima di un pestaggio da parte di un gruppo di nazifascisti. Si tratta di un film che tenta di conciliare la tematica sociale con l'intrattenimento [...] Vai alla recensione »
La mia aspettativa non è stata per niente delusa;è veramente un bellissimo film!! Pozzetto ottimo e simpatico,Fenech bellissima e stupenda,al culmine della sua bellezza che rimarrà invariata nei film seguenti,e dà una delle sue migliori interpretazioni di tutta la sua carriera,Ranieri giusto per la parte.Non manca niente a questa commedia veramente bollente,memorabili [...] Vai alla recensione »
La Commedia Italiana di fine anni 70 ed inizio anni 80, non è stata sempre comicità sguaiata ed eros casalingo. In questo film - pure con i canoni del genere - viene affrontato il tema dell'omosessualità e della debolezza ideologica della sinistra di quegli anni, ancora troppo distante da temi sociali che non fossero strettamente legati al mondo operaio.
La presenza del geniale Pozzetto la rende esilarante, presenta piacevoli tratti di satira politica e sindacalista. Affronta il tema dell'omosessualità in maniera che oggi potrebbe apparire immatura ma probabilmente era inevitabile che lo fosse per l'Italia democristiana anni '70.
Ottima sceneggiatura,Steno ispirato, un pozzetto perfetto.
sceneggiatura Ottima,regia e attori in stato di grazia.
Mi è piaciuto moltissimo sinceramente non capisco i commenti negativi, i temi trattati sono molto importanti soprattutto per il periodo storico in cui è uscito il film, gli attori sono bravissimi e mi riferisco anche ad un giovane massimo ranieri che si è calato nella parte egregiamente. Film- Capolavoro per quanto mi riguarda.
Non lo mai visto,ma ardo al pensiero di vederlo.Sono d'accodo con il critico e con il morandini,però almeno 1/2 stella in più si poteva dare comunque,se non una.il film deve essere stupendo.
Caro Renato, ho un unico dubbio su questo film: perché il Gandhi ha una forza sovrumana? È vero, lui è un ex pugile, ma perché deve avere una forza esagerata? Stando così le cose, possiamo affermare che il Gandhi è il primo ed unico supereroe italiano. Suggerisco pertanto di girare un antefatto dal titolo Gandhi Begins, potrebbe essere simile ad Unbreakable, [...] Vai alla recensione »