Condividi
|
Ultimo aggiornamento lunedì 20 marzo 2023
La vita del campione Cesare Alberti: tra la passione e il talento, le difficoltà e il coraggio.
CONSIGLIATO N.D.
|
La vita di Cesare Alberti è un romanzo. Breve, tragico, maledettamente incompiuto. Sbatterci contro significa perdersi in un vortice di domande, a cominciare da quelle più banali e prevedibili, quelle che tentano impossibili risposte ai "se fosse" e ai "se avesse". Dove sarebbe arrivato, quel ragazzo pieno di talento, già protagonista in Serie A a sedici anni, già campione a venti? Dove lo avrebbe portato, insieme alla classe e all'istinto del gol, quella tenacia che lo faceva rialzare dopo ogni caduta? Perché Cesare, o "Mimmo" per chi lo conosceva e lo amava, ne aveva vissute e passate tante. Era un ragazzo che il destino aveva fatto uomo in fretta. Facendogli attraversare strazianti tragedie familiari. Mettendone a rischio la carriera con uno di quegli infortuni che negli anni Venti del secolo scorso significavano fine dei sogni e ritiro dalle scene. Lui aveva superato tutto. Con cuore e coraggio. E con spirito da pioniere, come quando accettò, primo in Italia, di farsi operare quel menisco compromesso per avere una chance di tornare in campo. Era caduto e si era rialzato chissà quante volte. Ma quel destino era sempre in agguato, si accaniva bastardo. E fece partire anche quell'ultimo colpo, quello da cui non ci si può difendere.