Titolo originale | The Beach Bum |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Harmony Korine |
Attori | Matthew McConaughey, Isla Fisher, Zac Efron, Snoop Dogg, Stefania LaVie Owen Jimmy Buffett, Martin Lawrence, Jonah Hill, Clinton Archambault, Jerry Ascione, Joshua Rosen, Donovan St V. Williams, David Bennett, Tonya Oliver, Chela Arias, Ricardo Matallana, Joshua Ritter, Jo Marie Payton, Karla Goodwin, Debra Cohen, Alan Frankel, A. Ali Flores, Hunter Rearden, Lefty Korine, Barrie Mizerski, Todd Mitchell, Devon James, John Morris (IV), Andrea Bennetti, Jenny Ariza, London Seabreeze, Dvorah Marie, Arthur Bivens, Sharon Pfeiffer, Sandro Paes, Dustin Greer, Bertie Higgins, Daniele Cecere, Francis Allen. |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Cloud 9 |
MYmonetro | 3,53 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 aprile 2020
Un tossicodipendente vive senza badare al rispetto altrui: detta le regole a suo vantaggio e 'chi se ne frega' delle conseguenze. Al Box Office Usa Beach Bum - Una vita in fumo ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 3,5 milioni di dollari e 1,8 milioni di dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Il poeta Moondog vive come un naufrago urbano a Key West, isola a sud della Florida. Alcol, sesso, droga e un totale senso di abbandono sono le sue uniche priorità assieme alla lettura di vecchie poesie condite da ululati in mezzo a una folla. Da Miami arriva però una telefonata con cui la moglie Minnie, ricchissima, lo richiama all'ovile per presenziare al matrimonio della figlia Heather. Moondog torna quindi alla civiltà, pur senza cambiare abitudini. Ma stavolta l'enorme ricchezza che finanzia la sua vita da spiantato viene messa davvero in pericolo da eventi imprevisti, e Moondog si trova costretto ad affrontare il nemico più insormontabile: un centro di riabilitazione e l'obbligo di dover pubblicare una nuova opera.
Lo avevamo lasciato così, Harmony Korine, a dare il benvenuto al decennio che veniva con l'estasi velenosa di Spring Breakers. Una parabola fluo che inietta nella mente immagini di bikini, armi, gangster e ballate di Britney Spears, sfidandoci a fare i conti con una rilevanza storico-artistica che rimane considerevole.
Qualche anno più tardi, uno dei registi più controversi della scena indie americana viene a inaugurare un'altra era con un film di ambientazione e aspetto simili, ma profondamente diverso nello spirito: ottimista invece che sovversivo, conciliante e non più stridente. In The Beach Bum, Korine rimuove l'oscuro e costruisce un'epica di leggerezza, uno stoner movie in cui si ride molto, fatto di avventure picaresche e di anti-drammaturgia tipica del cartoon. Chi prende questa strada, di solito, finisce per ridere amaramente dei suoi personaggi in modo ripetitivo, vuoto e superficiale. Non Korine, che la trasforma nell'ennesima occasione per mostrare l'innegabile genio che pur lo pervade dietro quella estenuante facciata di anticonformismo che coltiva da vent'anni.
Il suo protagonista, in fondo, fa lo stesso. Moondog non cambia e non si fa cambiare, aggirandosi per il sud della Florida come un concentrato immutabile che vuole solo divertirsi; "Hai un aspetto schifoso", gli dicono a un certo punto. "Ho l'aspetto che ho sempre avuto", risponde lui, e questa doppia verità cattura alla perfezione la sua essenza. In modo perfino delicato (anche nell'esibizione compiaciuta dell'eccesso, Korine fa trapelare una purezza d'animo basilare), il film esplora la tensione tra la negatività del personaggio e la sua credibilità artistica, entrambe improbabili ed entrambe, misteriosamente, così attraenti. Nel mezzo di un cast già iper-colorito, che ritaglia sequenze ad hoc per Zac Efron, Snoop Dog, Isla Fisher e il redivivo Martin Lawrence, il "beach bum" di McConaughey regna ovviamente supremo. Tra mimica, trucco e costumi, è il buco nero che inghiotte tutti i ruoli del periodo d'oro dell'attore, per poi sputarli fuori in un amalgama impossibile, inno alla sovra-caratterizzazione e probabilmente stadio definitivo del suo meta-personaggio. Per cristallizzarne la forma ultima, corpo ricurvo a inglobare la macchina da scrivere nel grembo e capelli biondo platino che si agitano nel vento assieme a lattine di birra, è decisivo l'apporto di Benoit Debie, direttore della fotografia già di Spring Breakers e del cinema ancor più provocatorio (e molto più gratuito) di Gaspar Noé. La ricchezza visiva della sua Florida è impressionante, dal basso di una barca alla deriva come dall'alto di una vertiginosa terrazza di grattacielo. È una ricerca che viene da lontano, che deve molto al lavoro fatto sul film precedente e che rispecchia la crescita cromatica di Korine (pittore egli stesso). Non è dunque una sorpresa, ma chi l'avrebbe mai detto che un film così diverso da Miami Vice potesse raccogliere il testimone da Dion Beebe per la miglior fotografia di Miami?
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Non c’è un vero “percorso di redenzione” in Beach Bum. E, in fondo, a un personaggio come Moondog, alfiere del disimpegno, non chiediamo di cambiare o di migliorare. Matthew McConaughey, in questo senso, è interprete perfetto. Portandosi dietro il fascino del golden boy della rom-com slittato verso lidi più disturbanti (Oscar compreso) fino al recente smarrimento, [...] Vai alla recensione »
Trama zoppicante troppo affaticata dalla cornice volgare e alternativa con stereotipi quali ,felicità evasione droga sesso e rock and roll , felicità uguale disadattamento ,arte come voce libera dal condizionamento solo tramite l'eccesso .Si perdono alcune perle provocatorie sul senso della felicità a discapito di tutto ,denaro,gelosia ,possesso, conformismo .
un film che ho visto essere giudicato molto, a mio parere avrebbe dovuto vincere un oscar.un film che parla della vita di una persona/poeta che viene tradito da tutti, per questo si rifugia in alcol e droga, come un rito per dimenticare/accettare e una via per riflettere sulla vita soprattutto. questo film riprende i problemi che una persona può affrontare e sul fatto di quello che possa essere il [...] Vai alla recensione »
Non sarà un capolavoro,ma l'ultimo film di Korine(anche sceneggiatore)è tutto quello che "Spring Breakers" non era:un ritratto si grottesco e compiaciuto ma anche partecipe e sincero di un'umanità allo sbando che nella trasgressione e nell'anticonformismo non trova rifugio dai problemi che affliggono chi vive normalmente:il vuoto interiore e la solitudine [...] Vai alla recensione »
Talmente eccessivo da risultare parodistico, nonostante un gigantesco Mc Counaghey che a mio avviso non basta a salvare la baracca.
Ad Harmony non si può non volere bene. Lui fa di tutto per non indurre sospetti che le sue cose le pensi in ogni dettaglio e che tutto sia molto meno caotico e casuale di quanto le immagini dichiarino, The Beach Bum, interpreta. da un Mattew McConaughey meravigliosamente sopra le righe, è un'appendice light di Sprinq Breakers, con il quale condivide in parte ambientazione e gusto per i colori acidi [...] Vai alla recensione »
Irriverente, sorridente, giocoso. Sono questi gli aggettivi che più r-corrono sul web per definire l'ultimo film di Hammny Korine, Io scapestrato autore indie di titoli come Gummo e Mister Lonely. Il suo The Beach Bum (su Amazon Prime video) ci porta a Key West, a sud della Florida, dove tra party fluorescenti e piscine super-pop, vive libero e selvaggio il sedicente poeta Moondog, camicie floreali [...] Vai alla recensione »
Su Film Tv n. 12/2020 Roberto Manassero, parlando di Eduard Limonov, ricorda come lo scrittore sognasse la rivoluzione dei falliti, immaginandosi «alla testa di un movimento di rivalsa per chi si sarebbe sempre considerato oppositore di tutto». Teniamo viva questa suggestione, ma stravolgiamo l'immaginario di riferimento: non più la grigia severità sovietica (all'apparenza inflessibile, inattaccabile [...] Vai alla recensione »
Dopo le vacanze di primavera (le Spring Breakers del precedente film), Harmony Korine si immerge nell'esplosione di un'estate che annuncia l'autunno. Che sia l'acqua tersa di una piscina o quella inquinata del mare, Beach Bum, film più alcolico che lisergico, festaiolo anziché festoso, si dimena tra i cubetti di ghiaccio di un drink bevuto troppo in fretta.