Titolo originale | Pecados de mi padre |
Anno | 2009 |
Genere | Documentario |
Produzione | Argentina, Colombia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Nicolas Entel |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 maggio 2010
Essere il figlio di Pablo Escobar, il narcotrafficante più famoso del mondo presenta alti e bassi.
CONSIGLIATO SÌ
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Essere il figlio di Pablo Escobar, il narcotrafficante più famoso del mondo presenta alti e bassi. La ricchezza spropositata della famiglia Escobar permette di vivere in una villa circondata dal verde e da una serie di animali esotici di cui Escobar è un appassionato. Sins of my father introduce un aspetto preciso della vita della famiglia Escobar e il figlio Sebastian è il protagonista di questo lungo film intervista. Racconta la vita trascorsa nell'immensa villa chiamata "Hacienda Napolis", di un'infanzia ricca di agi e comodità di un bambino che otteneva tutto quello che voleva. Il padre nel frattempo diventa il re del cartello di Medellin, il narcotraffico è sotto il suo diretto controllo e costruisce via via una rete di amici e nemici.
Pablo Escobar sa come farsi amare dalle persone che lo circondano e una parte dei soldi del narcotraffico li investe in un quartiere costruito dal nulla e che tuttora porta il suo nome. Al tempo stesso i suoi nemici si moltiplicano e il governo mette una taglia sulla sua testa. Escobar chiama il governo e si mette d'accordo per consegnarsi però alle sue regole, ovvero seguire i lavori per la costruzione della villa che sarà la sua prigione. Non dura molto questa prigionia perché Escobar fugge e mantiene un labile contatto telefonico con il figlio e la moglie per evitare di essere rintracciato. Quando però avverte di essere braccato dalla polizia si lascia andare al telefono con suo figlio e resta al telefono fino a pochi minuti prima dell'arrivo della polizia. Di lì a poco tentando di fuggire dal tetto viene ucciso con tre colpi di pistola. Durante il funerale, sono toccanti le immagini con la sua bara che passa tra le persone e danno a Escobar un'ultima carezza.
Sebastian decide di incontrare i figli dei politici colombiani Lara e Galan, uccisi per ordine del padre. Nell'incontro si apre al dialogo con i figli e chiede il perdono per le azioni portate avanti dal padre. L'incontro termina con il perdono da parte dei figli a Escobar jr e assieme si promettono di cancellare gli eventi passati e guardare avanti. Il regista Nicolas Entel segue quindi per diversi anni il figlio che vive sotto falso nome a Buenos Aires e che non può più rientrare in Colombia. Diventa il suo confessore e "preparatore" per l'incontro che lo porterà a essere ambasciatore ed espiatore delle colpe del padre di fronte ai figli dei politici vittime del narcotraffico di Escobar. I tempi lunghi e soprattutto la verve non travolgente del figlio, non fanno filare via veloce Sins of my father. Da segnalare tuttavia i titoli di testa realizzati con un misto di disegni a mano rielaborati con la computer graphic che introducono lo spettatore nella foresta colombiana, vera fabbrica immersa nella natura per la raccolta, produzione e confezionamento della cocaina.