Anno | 1999 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Italia, Gran Bretagna |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Roberto Faenza |
Attori | Juliet Aubrey, Ciarán Hinds, Stuart Bunce, Clara Bryant, Erick Vazquez, Cyrus Elias Andrea Prodan, Phyllida Law. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,50 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 3 marzo 2017
Faenza si misura con la questione ebraico-palestinese. La storia dell'ebrea e dell'arabo sa di Romeo e Giulietta.. Tel Aviv è una città di tendenza, m...
CONSIGLIATO NÌ
|
Faenza si misura con la questione ebraico-palestinese. La storia dell'ebrea e dell'arabo sa di Romeo e Giulietta.. Tel Aviv è una città di tendenza, ma qui non si avverte. Grande anteprima in Israele e successivo flop nelle sale.
L'AMANTE PERDUTO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€10,99 | – | |||
€10,99 | – |
Un grande amore coniugale è al centro de L'amante perduto di Roberto Faenza, insieme con la lacerazione e la necessità di accordo tra arabi e israeliani. A Londra, nel 1986, un bambinetto sordo viene investito mentre corre in bicicletta. Muore nell'incidente. Il padre e la madre, annientati dal dolore, si trasferiscono a Tel Aviv, cercano di ricostruire la propria vita, hanno una figlia, si amano come [...] Vai alla recensione »
Il film di Roberto Faenza è tratto (e fedelmente) da L'amante di Yehoshua, il romanzo che ha imposto lo scrittore israeliano come uno degli autori più interessanti degli ultimi anni - un successo di portata internazionale che conta finora quindici traduzioni in tutto il mondo -. E' inevitabile dunque, trattandosi di una trasposizione letteraria sul grande schermo, stabilire confronti e opposizioni. [...] Vai alla recensione »
Era il 1928 quando Eugene O'Neill (bizzoso drammaturgo e maestro del teatro naturalista americano) introdusse, in "Strano interludio" il monologo interiore, in voce off, con il quale i personaggi del dramma smentivano, negavano, approfondivano quello che si dicevano apertamente sulla scena. Poi, la voce off ha avuto il suo grande momento cinematografico negli anni del noir e, con il passare dei decenni, [...] Vai alla recensione »
Drammi privati in drammatici contesti storici. Esiste una premessa spettacolarmente più invitante? Destinato a un pubblico adulto (non si sa quanto sia meglio se abbia anche letto il libro), il film mette in scena una crisi coniugale di mezza età ("colpa" di un giovane venuto dalla Francia) e una tenera e impossibile cotta adolescenziale tra una ebrea e un palestinese, dentro la realtà aspra ed esplosiva [...] Vai alla recensione »
Per una devota lettrice di Abraham B. Yehoshua (la "B." sta per Bully, attaccabrighe, come pare fosse da ragazzino lo scrittore) è difficile accogliere l'invito che Roberto Faenza rivolge attraverso le note di regia che accompagnano la presentazione alla stampa di L'amante perduto: e cioè che gli "piacerebbe tanto che un giorno si smettesse di fare troppi raffronti fra cinema e letteratura, un esercizio [...] Vai alla recensione »
Se c'è qualcuno che perde qualcosa è il regista Faenza: dal capolavoro di Yehoshua sulla tolleranza e la memoria in Israele, il film è abbagliato dal piano metaforico del romanzo, ricchissimo e complesso, e perde la "traducibilità". Un meccanico accetta l'inquietudine della moglie, che s'invaghisce di un ragazzo sullo sfondo della guerriglia palestinese, mentre la figlia incontra un ragazzino arabo. [...] Vai alla recensione »
Michele Anselmi Che segreto custodisce quella vecchia automobile, una Morris del 1961 riverniciata di nero, che Roberto Faenza ha piazzato sui manifesti di L'amante perduto, quasi eliminando ogni riferimento temporale e geografico a Israele? Eppure il film, liberamente tratto da L'amante di Yehoshua (lo scrittore ebreo pare non abbia condiviso alcuni cambiamenti introdotti dal copione firmato dal [...] Vai alla recensione »
Il best seller israeliano L'amante (1977), primo romanzo lungo di Abraham B. Yehoshua è un racconto/affresco polifonico, dalla struttura narrativa moderatamente audace, su un doppio "dramma domestico", più seri sottodrammi politici e esistenziali, originato dalla guerra del Kippur nel 1973. Roberto Faenza e Sandro Petraglia, dopo 15 copioni provvisori, ne hanno fatto astrazione, "altra cosa è un film", [...] Vai alla recensione »