L'amante perduto

Michele Anselmi

Michele Anselmi
Che segreto custodisce quella vecchia automobile, una Morris del 1961 riverniciata di nero, che Roberto Faenza ha piazzato sui manifesti di L'amante perduto, quasi eliminando ogni riferimento temporale e geografico a Israele? Eppure il film, liberamente tratto da L'amante di Yehoshua (lo scrittore ebreo pare non abbia condiviso alcuni cambiamenti introdotti dal copione firmato dal regista con Sandro Petraglia), è una vibrante e simbolica storia d'amore ambientata ai giorni d'oggi tra Tel Aviv e Gerusalemme; e certo su di essa si riverbera, contraddittoria, la realtà di un paese ancora spezzato in due, attraversato da odi antichi, perennemente in guerra anche in tempi di pace. [...]

di Michele Anselmi, articolo completo (3634 caratteri spazi inclusi) su L'Unità 17 ottobre 1999