Totò e Carolina |
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Un film di Mario Monicelli.
Con Totò, Anna Maria Ferrero, Arnoldo Foà, Maurizio Arena, Enzo Garinei.
continua»
Comico,
b/n
durata 85 min.
- Italia 1954.
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![]() Prima regia individuale di Monicelli, con un malinconico Totò |
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![]() Un poliziotto deve condurre una giovane, arrestata per errore, al suo paese natio. I due vi giungono dopo molte avventure, ma poiché nessuno vuol saperne di lei - incinta - il buon poliziotto decide di tenerla nella sua casa. |
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Antonio Caccavallo (Totò) | |
In che mondo viviamo! Non c'è pace, non c'è Dio, non c'è igiene. | |
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Antonio Caccavallo (Totò) | |
Ho la febbre alta: quarantadue e rotti. | |
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Antonio Caccavallo (Totò) | |
La battona ammalata: è un caso peripatetico, chiamatemi il primario. | |
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Altre frasi celebri del film Totò e Carolina
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DVD | Totò e CarolinaUscita in DVD
Disponibile on line da giovedì 14 febbraio 2008
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di Alberto Anile
Totò e Carolina è uno dei film più bersagliati dalla censura in tutta la storia del cinema italiano. Totò interpreta Antonio Caccavallo, un celerino che in una retata arresta una povera ragazza (Anna Maria Ferrero) sedotta, abbandonata e decisa a suicidarsi; tra tentativi di fuga e disavventure varie, l'agente dovrà riportarla al suo paese. È il primo film firmato dal solo Monicelli; accanto a lui, con le mansioni di aiuto regista, c'è Gillo Pontecorvo. «Era il secondo film a cui lavoravo», ricorda Pontecorvo, «non sapevo neanche che cosa stava succedendo. » |
di Matilde Amorosi
Totò interpreta Antonio Caccavallo. L'agente di Pubblica Sicurezza Antonio Caccavallo si ritrova all'improvviso la responsabilità di una ragazza sbandata, Carolina (Anna Maria Ferrero). La giovane è finita per sbaglio in una retata di prostitute a Villa Borghese e di conseguenza ha tentato il suicidio, creando un caso molto antipatico per le forze dell'ordine, accusate dalla stampa di inutile brutalità. L'agente Caccavallo, il quale a tempo perso realizza sculture con la mollica di pane, è incaricato di ricondurre Carolina al paesello natio, dove, però, la rifiutano tutti. » |
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di Angelo Solmi
Ancora una volta Totò ha dimostrato di non sapere uscire dallo stato di macchietta al quale troppi mediocri registi lo hanno condannato: la sua vena comica, aiutata da un fisico straordinariamente adatto, è innegabile, ma il tentativo di crearsi una 'maschera" come quella di Charlot è miseramente fallito. Totò non manca di spontaneità e neppure di umanità, ma le sue trovate sono troppo spesso in funzione di una scadente sceneggiatura e di una regia disinvolta e affrettata. Da Oggi, 11 marzo 195 » |
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