Titolo originale | Krotki Film o Milosci |
Anno | 1988 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Polonia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Krzysztof Kieslowski |
Attori | Grazyna Szapolowska, Olaf Lubaszenko, Artur Barcis, Stefania Iwinska, Piotr Machalica Stanislaw Gawlik, Rafal Imbro, Jan Piechocinski, Malgorzata Rozniatowska, Miroslawa Chojnacka. |
Tag | Da vedere 1988 |
MYmonetro | 3,46 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Un ragazzo, digiuno di cose sessuali, s'innamora a distanza di una bella donna sui trent'anni, provata dalla vita e ovviamente disinibita. La spia, la segue, l'ossessiona. Poi confessa all'amante di lei, che non reagisce con compostezza. La storia finisce male, anche se la donna egualmente verrà toccata dal sentimento che ha suscitato nel ragazzo. È il primo film di Kieslowski a essere distribuito in Italia.
Una insondabile passione spinge il diciannovenne Tomek a spiare la provocante e disinvolta dirimpettaia Magda. Il giovane, all'insaputa della donna, la tampina, ne interrompe gli incontri amorosi, la convoca con dei falsi avvisi allo sportello dell'ufficio postale dove lavora, le consegna di prima mattina il latte solo per ammirarla, ancora assonnata, in vestaglia.
Tomek ha 19 anni ed è innamorato della dirimpettaia, una donna matura, che spia tutte le sere con un binocolo. Riesce ad entrare in contatto con lei e ad avere un appuntamento. Ma le diverse concezioni dell’amore porteranno ad un esito non positivo. Kieslowski riprende il suo film del decalogo e lo amplia. L’incontro tra il giovane e la donna matura diventa il paradigma di due concezioni [...] Vai alla recensione »
Con intensità quasi ipnotica, grande profondità e bravura, con pochissime parole e due personaggi, Kieslowski, polacco cattolico, 48 anni, nuovo talento del cinema contemporaneo, sa raccontare l’intero spettro dell’amore. Un ragazzo di diciannove anni solo, introverso, vergine, impiegato alle Poste, s’innamora di una donna adulta spiandola dalla finestra dell’appartamento d’un grande edificio popolare [...] Vai alla recensione »