Cari compagni!

Film 2020 | Drammatico 116 min.

Titolo originaleDorogie tovarishchi
Titolo internazionaleDear Comrades
Anno2020
GenereDrammatico
ProduzioneRussia
Durata116 minuti
Regia diAndrey Konchalovskiy
AttoriYuliya Vysotskaya .
TagDa vedere 2020
MYmonetro 3,61 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Andrey Konchalovskiy. Un film Da vedere 2020 con Yuliya Vysotskaya. Titolo originale: Dorogie tovarishchi. Titolo internazionale: Dear Comrades. Genere Drammatico - Russia, 2020, durata 116 minuti. - MYmonetro 3,61 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 28 luglio 2020

Novocherkassk, URSS, 1962. Lyudmila è una instancabile e devota dirigente di partito. Quando sua figlia scompare la sua visione del mondo cambia radicalmente. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, Il film è stato premiato a National Board,

Consigliato assolutamente sì!
3,61/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,32
PUBBLICO 4,00
CONSIGLIATO SÌ
Lo spaccato di un'epoca asciutto e raffinato nella forma, pieno ma senza sentimentalismo.
Recensione di Tommaso Tocci
lunedì 7 settembre 2020
Recensione di Tommaso Tocci
lunedì 7 settembre 2020

1962. L'Unione Sovietica è impegnata a mantenere vivi gli ideali comunisti sotto Krusciov e a non perdere il passo con gli Stati Uniti. La cittadina di Novocherkassk, nella regione del fiume Don quasi al confine con l'Ucraina, entra in crisi all'improvviso a causa di uno sciopero indetto dagli operai della fabbrica di locomotive locale. Il segretario regionale del partito viene immediatamente convocato, mentre Lyudmila, funzionaria di partito e convinta sostenitrice della causa, si accorge che la figlia adolescente Svetka fa parte dei manifestanti. L'imbarazzo per l'episodio lascia ben presto spazio alla confusione, e poi alla paura, mentre da Mosca arrivano notizie di una rappresaglia annunciata che sconvolgerà la cittadina.

Ispirato a fatti veri, che troppo a lungo furono tenuti segreti dai vertici sovietici dell'epoca, Cari compagni! romanza e riassume la storia di un massacro di stato, tornando a un momento storico in cui il comunismo sovietico rifletteva su se stesso e non poteva essere messo in discussione da uno sciopero operaio.

Un maestro dell'immagine come Andrei Konchalovsky la mette in scena con rigore attraverso la storia di una donna il cui ruolo di madre finisce per mettere in crisi il suo patriottismo.

"Non c'è alcun Dio nella regione del Don" commenta amaramente il padre di Lyudmila con un bicchiere in mano. Lui, vecchio cosacco, che quando il sole di giugno fonde il sangue sull'asfalto sente il bisogno di indossare la vecchia uniforme, non ha più illusioni. Per tutti gli altri il massacro compiuto dall'esercito, oppure dal KGB con i suoi cecchini, è un evento che costringe a fare i conti con le proprie certezze, più di quanto potessero gli aumenti di prezzo sulle già insufficienti razioni di cibo.

Konchalovsky filtra tanto la prima parte - che discende quasi in una satira politica su quanto l'apparato sia impreparato di fronte a una sollevazione popolare - quanto la più drammatica e sanguinosa seconda attraverso una memoria storica anche cinematografica. Dal bianco e nero al formato dell'immagine, dal grande lavoro di autenticità nel casting fino alla composizione dell'inquadratura, tutto sembra voler mimetizzare la contemporaneità tra i toni dei classici del cinema russo anni cinquanta.

Un motivo scenico che ricalca il rapporto con il passato dei personaggi sullo schermo, a cui viene ossessivamente ricordato un futuro roseo che sta per arrivare ma che non riescono a non guardarsi indietro, dalla visione stalinista di Lyudmila al già citato "nonno".

Tra gli elementi più notevoli del film, il personaggio interpretato da Sergei Erlish (contrappunto immobile del tour de force offerto da Julia Vysotskaya, moglie del regista e di nuovo con lui dopo Paradise) guarda a un orizzonte ancora precedente e non si cura di come il mondo continuerà dopo il massacro se non per scoprire in quale giorno morirà. A chi non può permettersi un simile fatalismo, le autorità chiederanno con orrenda lucidità di firmare accordi di riservatezza per far sì che nulla si sappia del massacro.

Asciutto e raffinato nella forma, pieno ma senza sentimentalismo, Cari compagni! è uno spaccato molto riuscito di un'epoca e di una filosofia, che rende omaggio alle vittime di Novocherkassk ma al tempo stesso naviga con perizia le contraddizioni storico-politiche del paese, un'arte che Konchalovsky stesso ha dovuto perfezionare nel corso degli anni.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 15 settembre 2020
Matteo Marelli
Film TV

Quattro anni dopo Paradise, Konchalovsky prosegue nella rilettura del secondo Novecento: prima l'orrore dei lager, ora la crisi sistemica vissuta dall'Urss sotto la presidenza Khrushchev («Come è possibile uno sciopero in una società comunista?»), soffocata in un massacro, a lungo taciuto, le cui vittime vennero sepolte sotto falso nome o in tombe altrui perché non venissero ritrovate.

sabato 12 settembre 2020
Roland Meier
OutNow.ch

Nel 1962, a Novoerkassk, in Unione Sovietica, gli operai di una fabbrica locale decidono di scendere in piazza per protestare contro un costo della vita che non riescono a sostenere: un corto circuito per i quadri del partito comunista. Lyudmila, come dirigente di partito non ha problemi a procurarsi da mangiare ed è più preoccupata per le incomprensioni con la figlia.

giovedì 10 settembre 2020
Enrico Azzano
Quinlan

Tra le mille parole e gli snodi narrativi di Dear Comrades! ( Dorogie Tovarischi!) si apre un abisso incolmabile, annichilente, tragico: è la distanza siderale tra gli ideali di milioni di persone, che per la Patria e il Partito hanno sacrificato tutto, e il sanguinoso fallimento del comunismo sovietico, il tradimento degli uomini di potere, dei vertici.

martedì 8 settembre 2020
Alessandra Levantesi
La Stampa

Pur sospettando che piacerà anche a Putin, gli preferiamo lo stilizzato Dorogie Tovarish!(Cari compagni!), con cui Andrei Konchalovsky rievoca i giorni del massacro di Novocherkassk, nel giugno '62, quando la polizia sparò a zero sulla folla. Centro della storia una funzionaria nostalgica di Stalin (l' ottima Julia Vysotskaya), la cui fede comunista è via via incrinata .

martedì 8 settembre 2020
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Sono giorni difficili i nostri, ma anche un tempo non si scherzava. Da Chernobyl a un tragico episodio del 1962 nell'allora Unione Sovietica, ieri la giornata è stata movimentata da corpi e fantasmi, che devono fare i conti con il passato. Andrei Konchalovsky ha 83 anni: difficile non aspettarsi un cinema classico, narrativamente ed esteticamente. Ma con "Dear Comrades!" (Cari compagni) il vecchio [...] Vai alla recensione »

martedì 8 settembre 2020
Enrico Danesi
Duels.it

Dorogie Tovarischi! (Cari compagni!) è il film con cui Andrei Konchalovsky, un habituè della Mostra del Cinema, toglie la polvere a una pagina vergognosa di storia sovietica. Un racconto rigoroso, che ci porta a ritroso nel tempo, al 1° giugno del 1962, quando nella cittadina russa di Nov Dorogie Ocherkassk, poco lontano dal Caucaso, l'esercito russo (o, con maggiore probabilità, un gruppetto di cecchini [...] Vai alla recensione »

martedì 8 settembre 2020
Lorenzo Rossi
Cineforum

Il rischio che si corre quando si provano a mettere in scena fatti e vicende riguardanti la Storia dell'ex Unione Sovietica è quello di peccare di semplificazione e, soprattutto quando lo si fa da occidente, di lasciarsi sfuggire e non comprendere del tutto la complessità di un periodo storico piuttosto diverso da come la maggior parte di noi se lo immagina.

martedì 8 settembre 2020
Silvana Silvestri
Il Manifesto

Un episodio poco conosciuto della storia dell' Urss, la strage di civili a Novocerkassk nella Russia meridionale, nel giugno del 1962, «secretato» fino al 1990 (senza che mai nessuno abbia pagato per questo, tutti morti ormai i responsabili) è alla base del nuovo film di Andrey Konchalovsky (tutte le notizie che riguardano quei fatti li ha approfonditi Yurii Colombo su Alias del 29 agosto dedicato [...] Vai alla recensione »

martedì 8 settembre 2020
Adriano De Grandis
Il Messaggero

Sono giorni difficili i nostri, ma anche un tempo non si scherzava. Da Chernobyl a un tragico episodio del 1962 nell' allora Unione Sovietica, ieri la giornata è stata movimentata da corpi e fantasmi, che devono fare i conti con il passato. Andrei Konchalovsky ha 83 anni: difficile non aspettarsi un cinema classico. Ma con Dear Comrades! (Cari compagni) il vecchio cinema fa ancora buon brodo.

martedì 8 settembre 2020
Emiliano Morreale
La Repubblica

Nome storico del cinema russo, poi emigrato in America, Konchalovskij è uno dei registi più prestigiosi del concorso veneziano. Il film rievoca il massacro di Novocerkassk, quando nel 1962 uno sciopero in una fabbrica, per protesta contro l' aumento dei prezzi, venne represso nel sangue. Il racconto delle dinamiche burocratiche e politiche ha nella prima parte toni quasi da commedia grottesca, ma presto [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 settembre 2020
Teresa Marchesi
Huffington Post

Un massacro operaio dell'epoca Kruscev, con i carri armati in strada, le salme sepolte dal Kgb in tombe anonime, i rastrellamenti, le rappresaglie. Sei anni dopo, l'esercito russo invaderà l'Ungheria, ma il 1° giugno del 1962, nella cittadina russa di Novocherkassk, c'è una prova generale sugli operai di casa, che lascia in terra 26 morti e 87 feriti.

lunedì 7 settembre 2020
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

Dear Comrades! si basa su una storia rimasta insabbiata fino al 1992 quando è stata avviata un'inchiesta. A Novocherkassk, tra il 1° e il 2 giugno 1962 uno sciopero di lavoratori in una fabbrica di locomotive è finito in un bagno di sangue. Il governo ha dato l'ordine di sparare sui manifestanti. I morti sono stati seppelliti in modo sommario. Numerosi anche i feriti e i dispersi.

lunedì 7 settembre 2020
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Cari Compagni!, il nuovo film di Andrei Konchalovsky, è basato sugli accadimenti intercorsi tra l'1 e il 2 giugno del 1962 a Novocherkassk, vicino a Rostov, quando uno sciopero dei lavoratori venne soffocato nel sangue dall'Armata Rossa e/o il KGB: ventisei persone rimasero a terra, ottantasette i feriti. La storia è stata secretata fino agli anni '90, la prima inchiesta ufficiale, affidata all'investigator [...] Vai alla recensione »

NEWS
PREMI
sabato 12 settembre 2020
 

Il film si aggiudica il Premio Speciale della Giuria della Mostra. Vai all'articolo »

MOSTRA DI VENEZIA
lunedì 7 settembre 2020
Tommaso Tocci

Il rigore di un maestro come Konchalovsky viene messo al servizio della storia vera di un massacro. In concorso a Venezia 77. Vai all'articolo »

winner
migliori film in lingua straniera
National Board
2021
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