Anno | 2020 |
Genere | Thriller |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Remi Weekes |
Attori | Matt Smith, Javier Botet, Wunmi Mosaku, Vivien Bridson, Emily Taaffe Ty Hurley, Cornell John, Sope Dirisu, Rene Costa. |
MYmonetro | 2,89 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 6 novembre 2020
Una coppia deve far fronte ai segreti nascosti di una piccola cittadina inglese. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 16 candidature e vinto 4 British Independent, 1 candidatura a Critics Choice Super,
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo essere fuggiti dal Sudan del Sud in guerra, una giovane coppia fatica ad adattarsi alla nuova vita in una cittadina inglese dove si nasconde un male indicibile.
Non è un horror, benché lo si voglia presentare e proporre così all’attenzione del pubblico. His house è un drammatico di attualità, costruito sulla storia di due immigrati africani in Inghilterra, fuggiti dalle stragi di una delle tante guerre tribali che insanguinano quei paesi coinvolgendo la popolazione civile.
Finalmente la mia amica si è spaventata guardando un horror. Ottimo lavoro signori.
Dietro questo horror di Weekes si cela un messaggio sociale che riguarda l'Europa e chi migra verso il vecchio continente. Il film narra le vicende di una coppia fuggita dal Sudan e richiedente asilo politico in Gran Bretagna. Le viene assegnato un alloggio e da qui iniziano i problemi. Che riguardano strane visioni e fantasmi spaventosi. Queste apparizioni sono gli spettri interiori della coppia. Vai alla recensione »
Il cinema contemporaneo (soprattutto indipendente) sembra aver riabilitato l'orrore come veicolo principale di metafore, apologie morali e critiche socio-culturali. Non a partire da Scappa - Get Out (2017), ma da molto prima. Pensiamo a Denti (2007) per esempio, che ci relaziona sul terrore maschile nei confronti del femminino - e del femminismo - utilizzando come tramite la bizzarra storia di una [...] Vai alla recensione »
L'orrore è tra noi. Cammina al nostro fianco, respirando la nostra stessa aria. Ci entra dentro attraverso ciò che siamo, definito mediante le azioni che abbiamo compiuto. Non è quindi possibile sfuggirgli. Perché siamo noi a crearlo, a plasmare i suoi contorni. A proposito di His House (attenzione alla preposizione possessiva del titolo) - opera d'esordio del giovanissimo cineasta britannico Remi [...] Vai alla recensione »
Si è parlato di "horror sull'immigrazione" a proposito di His House, esordio di Remi Weekes distribuito (anche in Italia) da Netflix, ma in realtà lo spunto abbandona abbastanza in fretta l'analisi dei meccanismi di accoglienza, propedeutici unicamente a stabilire il setting, per concentrarsi sulla diversa risposta dei due protagonisti alla nuova situazione e ai suoi risvolti soprannaturali.
Fin dalle sue origini greco-romane, ove si reggeva sul terrore incusso da creature mitologiche, a oggi, dov'è si è stratificato ed espanso verso una miriade di sottogeneri, l'horror è stato forse il genere narrativo che ha subito più trasformazioni. In genere le storie dell'orrore hanno come tema fondamentale il terrore della morte, o comunque la paura in generis, sia essa razionale o irrazionale; [...] Vai alla recensione »
Rial e Bol (Wunmi Mosaku, Sope Dirisu) sono una coppia di migranti rifugiata nel Regno Unito. I due vengono spostati dal centro di accoglienza iniziale a un appartamento fatiscente, che diventa la loro nuova casa. Ma le pareti ammuffite sembrano nascondere qualcosa di oscuro, voci e rumori inspiegabili tormentano Bol, così come alcune visioni soprannaturali: adattarsi in una terra straniera si rivelerà [...] Vai alla recensione »
Su Netflix il film rivelazione del regista Remi Weekes di Roberto Nepoti Visibile in questi giorni sulla piattaforma Netflix, dopo il passaggio al Sundance, His House è un' autentica rivelazione. Così come lo sono Remi Weekes, giovane regista al primo lungometraggio, e gli interpreti Wunmi Mosaku e Sope Dirisu, già visti in piccoli ruoli ma qui assoluti protagonisti.
Di case infestate ne abbiamo viste a bizzeffe, ma in quanto a orrore quella di Rial e Bol le batte facilmente tutte. Profughi sudanesi sopravvissuti a un naufragio dove ha perso la vita l'unica figlia, dopo mesi in un centro (si fa per dire) d'accoglienza la coppia si vede assegnata una residenza. Ai margini di Londra e sostanzialmente prossima allo slum, comunque «più grande della mia», li ammonisce [...] Vai alla recensione »
Abbiamo un regista all'esordio e un horror, materia tendenzialmente soggettiva. Ma, fidatevi, His house è una meraviglia. Si comincia con una premessa molto classica, però con un accento moderno. Bol (Sope Dirisu) e Rial (Wunmi Mosaku) sono due rifugiati sudanesi nel Regno Unito. Solo dopo sapremo da cosa scappano, intanto sappiamo che gli è stata assegnata una casa popolare.