Tra i molteplici e sfacce1tati ritratti femminili, dotato di grandi intelligenza, sensibilità, grinta e ironia, che hanno lasciato un segno nella storia del cinema americano, un posto particolare e riservato a Doris Day. A cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 e, soprattutto, in coppia con l'amico e collega Rock Hudson nella memorabile trilogia (Il letto racconta, L'amore ritorna e Non mandarmi fiori) degna della più alta tradizione della commedia brillante, la Day ha conquistato il cuore di più generazioni, meritandosi a ragione l'affettuoso nomignolo di “fidanzatina d'America“. Quest'appellativo è stato coniato per Mary “Blondielocks“ Picklord, diva del muto classe 1892 che è stata scoperta da F. W. Griffith, moglie di Douglas Fairbanks e fondatrice insieme con il consorte. Griffith e Chaplín della United Artists. Una carriera strabiliante, con oltre 250 film al suo attivo, tra i quali La Madonnina del porto di Edwin S. Poner e Rebecca of Sunnybrook Farm che ha permesso a “Little Mary“ d'incarnare un modello vincente di donna consapevole della propria bellezza senza esserne schiava, d'animo semplice, dolce e ottimista come la ragazza della porta accanto e che, in particolare, è qualcosa in più di un mero oggetto del desiderio.
Insomma, una donna da sognare sì, ma anche da sposare. Dopo di lei, infatti, dal muto al sonoro, dal più suggestivo bianco e nero al primo sparatissimo Technicolor, attraversando mode e diversi generi cinematografici, ogni generazione ha sognato la sua America's Sweetheart. Di certo deve essere aggraziata come l'ex child star Shirley Temple che, ancora da adolescente, ha continuato a recitare, sfoggiando chiome more, più corte ma pur sempre boccolute, sia nei panni di Corliss Archer in Non parlare baciami! e nel sequel Un bacio per Corliss, sia in quelli della dubbiosa Mary Hagen di Età inquieta. Purtroppo le limitate abilità canore della bella Shirley le hanno impedito di accettare il molo di Dorothy ne Il mago di Oz, obbligandola a cedere il passo a Judy Garland che ha fiuto sognare l'America armi '30 e '40 in coppia con Mickey Rooney in alcuni episodi della lunga saga di Andy Hardy, tra i quali fimone trova Andy Hardy. Idealmente, la fidanzatina modello non passa inosservata grazie allo sguardo ritroso da cerbiatta di Audrey Hepburn (Sabrina e Arianna), è finemente ammaliante come Crace Kelly, principessa sulla scena come nella vita, nella sua ultima interpretazione, Alta Società e, dettaglio non trascurabile, possiede la prorompente simpatia di Lucille Ball che, con la sua capigliatura rosso fuoco, le buffissime smorfie al limite del clownesco e la battuta sempre pronta, ha fatto breccia di cuori pur non essendo l'emblema della bellezza canonica In piena forma in Accidenti che ragazza!, mentre in Sposarsi è facile ma... a diretto confronto con Esther Williams, l'avvenente sirenetta della MCM, la Ball non ne esce affatto sminuita. L'alchimia, poi, che l'ha legata non solo artisticamente al marito Desi Arnaz, è stata caratterizzata da una sinergia ineguagliabile e 12 metri d'amore di Vincente Minnelli, come anche la leggendaria serie tv I love Lucy, lo possono testimoniare. Dal mondo della moda, con un passato precoce da modella in perenne lotta con l'anoressia, non si può non citare Sandra Dee che, con un viso angelico e un corpo da Litina, ha ricoperto più volte il molo della cocca di papà in età da marito (Come sposare una figlia e Prendila è mia) e di premurosa fidanzata accanto al vero marito Bobby Darin ( Una sposa per due e Qyello strano sentimento). A lei e, soprattutto, al suo fascino tutto acqua e sapone si ispira l'australiana Olivia Newton John che interpreta il molo di Sandy, la timida biondina in perfetto stile anni ‘50 che è introdotta dalla canzone Look At Me I'm Sandra Dee del musical Grease accanto a John Travolta e con il quale dà vita a una coppia cult riproposta anche in Due come noi Meno fumosa della Dee ma pur sempre significativa nel contesto delle palpabili fidanzatine, anche Hayley Mills, inglese di nascita ma californiana d'adozione, protagonista delle commedie disneyane anni ‘60 come Pollyanna e Un cowboy con il velo da sposa, nel quale ha fitto credere a tutti (e per molti anni) di avere una sorella gemella laddove, invece, si trattava di uno dei primi effetti speciali in voga ai tempi. Successivamente, con Guai con gli angeli di Ida Lupino, la Mills ha di-mostrato di voler far crescere interiormente il proprio personaggio di “piccola donna“, rendendolo più credibile e meno stereotipato. Se negli anni ‘70, invece, spopolava Farrah Fawcett soprattutto in Tv grazie al telefilm Charlie's Angels, negli anni ‘80 e ‘90, poi, questo ideale femminile ha trovato due grandi esponenti che ne hanno tenuto alta la tradizione: Meg Ryan e Julia Roberts. Mentre la Ryan è diventata una stacanovista del genere sino a restarne ingabbiata (Insonnia d'amore, Harry ti presento Sully e French Kiss tra i tanti), la Roberts ha saputo sfruttare questo ruolo (Scelta d'amore e Pretty Woman) come trampolino di lancio per ana brillante carriera coronata da un Oscar per Erin Brockovich. Per chiudere il cerchio, infine, anche Sandra Bullock tenerissima Cenerentola che insegue un sogno d'amore in Un amore tutto suo e Renée Zellweger, ingenua e sognante in Betty Love e accanto a Ewan McGregor in Abbasso all'amore, dove i due s'ispirano palesemente alla mitica coppia Day-Hudson.
Da Film Tv, 16, 2004