Con la seconda stagione di UFOs – che debutta ora in streaming su MYmovies grazie a MYmovies ONE – la serie francese eleva il proprio gioco narrativo, immerge gli spettatori in un turbinio di avventure che confinano con l’assurdo cosmico. Siamo sempre immersi nell’atmosfera seducente degli anni ’70, ma questa volta il viaggio di Didier Mathure e del suo team attraverso il mistero prende una direzione ancora più audace e risoluta, promettendo risposte alle domande sollevate nella stagione inaugurale.
 

Didier Mathure, il carismatico ingegnere aerospaziale interpretato da Melvil Poupaud, si ritrova in una corsa contro il tempo, alla ricerca di segnali extraterrestri in un’esistenza che sfida le leggi della normalità. Accompagnato dalla leale Véra (Daphné Patakia), la sua missione si trasforma in un’esplorazione senza sosta, spinta dall’incontro ravvicinato di Didier con un UFO che lo spinge verso una convinzione incondizionata nell’esistenziale e nell’extraterrestre. Il viaggio si arricchisce di episodi stravaganti, come l’incredibile apparizione (già nel primo episodio) di una gigantesca barba di zucchero filato che avvolge una centrale nucleare, dimostrando che la serie non ha perso il suo tocco per l’assurdo e l’inatteso. E per il colore rosa…

La seconda stagione non segue solamente il percorso di auto-scoperta di Didier, ma si arricchisce della presenza di personaggi eccentrici e di situazioni al limite dell’immaginabile, giocando abilmente con i temi del paranormale e dell’alienazione umana.

Personaggi come Marcel (Michel Vuillermoz) e Rémy (Quentin Dolmaire) tornano a impreziosire la trama con il loro humor e la loro dedizione; si aggiungono al cast Alice Taglioni, Jonathan Lambert e Jean-Luc Bideau. Il carattere più interessante di questa nuova stagione è però l’abilità della regia (ancora una volta firmata da Antony Cordier) di incorporare moltissimi riferimenti culturali degli anni ’70, dal fumetto al cinemam al cartoon (l’Ovnibus è ovviamente una citazione di Scooby-Doo!), che arricchiscono il racconto, trasformando UFOs in un affascinante viaggio metanarrativo nel tempo.

Grazie a una scrittura attenta e alla capacità di creare momenti di genuina connessione umana, il fascino di questa serie sta nella sua capacità di far sorridere lo spettatore, di stupirlo con la sua creatività e di toccarlo con la sincerità delle sue narrazioni. L’atmosfera e la qualità produttiva mantengono il loro alto standard, con una colonna sonora che continua a essere una base essenziale nell’esperienza complessiva di UFOs, confermando l’approccio innovativo alla narrazione già dimostrato nella stagione precedente e muovendosi con disinvoltura tra la ricerca di risposte e l’accettazione dell’incomprensibile. L’odissea del paranormale non poteva che concludersi esplorando la normale complessità dell’animo umano.