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Lo Schermo dell’Arte continua il sodalizio con MYmovies: in streaming una selezione di titoli da non perdere

La rassegna fiorentina torna dal 16 al 27 novembre anche online con le sue opere dedicate ai film d’artista e ai documentari d’arte. Incluse con MYmovies ONE.
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di Rossella Farinotti

lunedì 7 novembre 2022 - mymoviesone

Nel 2020 nasce il sodalizio tra MYmovies e Lo Schermo dell’Arte nell’ambito delle iniziative che ancora oggi riconosciamo come #iorestoacasa. Le due realtà culturali che si occupano di immagini in movimento decisero di mandare in streaming i preziosi contenuti del festival dedicato ai film d’artista e documentari d’arte.

Lo scorso anno MYmovies crea un’edizione speciale, in parallelo al festival fisico che si svolge a Firenze, per poter visionare tutti i film in concorso con autori speciali da Shirin Neshat a Roberto Fassone, da Arthur Jones a Caterina Erica Shanta. Modalità che viene replicata anche in questo autunno, dal 16 novembre, con una selezione di titoli davvero speciali e molto internazionali che toccano tematiche culturali, sociali, politiche, sempre legate dal filo conduttore introspettivo del rapporto tra il sé il gli altri, o tra gli altri e il mondo circostante. I film saranno disponibili anche con l'abbonamento MYmovies ONE.

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Per gli appassionati d’arte tout court ci sono nomi che daranno soddisfazioni come quello dell’artista della laguna Giorgio Andreotta Calò o la complessa Rosa Barba; c’è Insurrection, il primo film di Andres Serrano che, per il debutto come regista, ha scelto di narrare la nota vicenda legata ai fan di Donald Trump presso Capitol Hill. Per chi, invece, vuole scoprire o approfondire le storie di artisti più storicizzati c'è il documentario sulla ormai diva Marina Abramovich con l’ex compagno di vita e avventure Ulay firmato da Kasper Bech Dyg; un film dedicato a Jean Michel Basquiat di Pierre-Paul Puljiz e un interessante focus su David Hammons narrato dai registi Harold Crooks e Judd Tully. La rassegna tratta anche il mondo dell’architettura grazie a Maurizio Sazio che racconta la figura dell’architetto Leonardo Ricci per il suo centenario.

Dall’ambito strettamente culturale la raffinata selezione de “Lo schermo”, alla sua 15esima edizione, passa ad argomenti più delicati, come quello politico che, attraverso una serie di cortometraggi, riesce a sedimentare a volte con metafore da racconto più lieve. Questo accade in Eyes in the Sky dove Aziz Hazara riprende i passatempi dei bambini visti dall’alto del bellissimo deserto siriano dove i giochi vengono sostituiti con i residui bellici trovati sul percorso. Un parallelismo legato all’infanzia che ci ricorda i video di Francis Alÿs presenti al padiglione belga della Biennale di Venezia di quest’anno. Delicato e drammatico. Come quella Palestina vista e narrata da Jumana Manna in Foragers. Al-yad al-khadra che racconta gli aspetti legati alle coltivazioni di quella terra. Di confini geografici e politici, in particolare della frontiera marocchina di Ceuta, tratta Bab Sebta di Randa Maroufi. Mentre il regista e fotografo nordico Juul Hondius con To Unveil a Star, racconta la visione e il rapporto di un monumento posto davanti alla sede della NATO. Un argomento scottante, quello del revisionismo e simbolismo storico, qui trattato dalla visione di partenza della scultura.

La narrativa si fa più introspettiva con tematiche legate alla detenzione e prigionia sotto due punti di vista diversi con Art & Krimes by Krimes, il racconto dell’esperienza in carcere dell’artista Jesse Krimes della regista Alysa Nahmias e con Open Air, il documentario di Jérémie Danon legato al rapporto tra carcere e video gioco. Di prigionieri, ma più concettuali, indaga Character di Paul Heintz cheha indagato le tracce di Winston Smith, protagonista del romanzo "1984" di George Orwell.

Sempre di spazi chiusi, ma di diverse frontiere da varcare tratta 45th Parallel di Lawrence Abu Hamdan, dove il luogo deputato per la visione è il teatro Haskell Free Library and Opera House. I registi cinesi Simon Liu e la talentosa Yuyan Wang trattano il tema dell’archivio fisico e dell’immagazzinamento delle immagini web attraverso i due cortometraggi E-ticket e One thousand and one attempts to be an ocean.

Un argomento fondamentale è quello legato al rapporto tra uomo e natura. In Agrilogistics Gerard Ortín Castellví riprende la vita di una serra che, di notte, riserva storie inaspettate, mentre in Future Food, sempre del regista spagnolo, accompagna lo spettatore nel mondo delle tecnologie alimentari, in particolare dell’industria produttrice di cibo finto per il cinema. Più romantiche le visioni di Éric Baudelaire che, in un film tra narrativa e finzione ispirato dalla drammaturgia di Pirandello, mostra il più grande mercato di fiori al mondo in Olanda e Maryam Tafakory che, attraverso il cinema iraniano, dimostra come le relazioni umane possano essere intense e vicine nonostante gli ostacoli.

Anche il mondo dell’arte viene preso di mira, lo fa Assaf Gruber trattando, in Transient Witness, il mondo del collezionismo partendo da un fatto avvenuto a Dresda legato a un furto. Visioni interne e testimonianze osservate da sguardi esterni. Natura, umanità, geografie, limiti da varcare e storie individuali da scoprire tutte in una rassegna da guardare anche da casa. 


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