L'attore francese è diretto da Ladj Ly nel film candidato al Premio Oscar e già Premio della Giuria a Cannes: I Miserabili. Dal 18 maggio in streaming su MioCinema.
di Fabio Secchi Frau
Ne I miserabili di Ladj Ly, in Concorso al Festival di Cannes del 2019 e dal prossimo 18 maggio in streaming su MioCinema, Damien Bonnard interpreta un poliziotto della BAC, la Brigade anti-criminalité, che arriva nel dipartimento Senna-Saint-Denis e si ritrova al centro di un vortice di clamorosi errori, che porteranno a sanguinose conseguenze.
Fin dal principio, l'attore francese mette le cose in chiaro: ha lavorato molto su se stesso per rimanere in una parte che aveva già vestito l'anno precedente. Le realtà come quelle di Les Bosquets, quartiere di Montfermeil dove il film è girato, non sono luoghi facili e il riuscire a resettare tutto ciò che si sa di esse può essere un procedimento molto complicato. Ma lui si è fatto forza su altre difficili interpretazioni che è riuscito comunque a portare a casa con sorprendenti risultati. Come le tante esperienze nei cortometraggi oppure il suo primo ruolo da protagonista nel film Rester vertical di Alain Guiraudie, che gli è valso una candidatura ai César come migliore speranza maschile.
Alla fine, accompagnato dal regista e dai compagni di set, Djebril Zonga e Alexis Manenti, Bonnard appariva pienamente soddisfatto sul red carpet del celebre festival internazionale del cinema e ha goduto del successo immediato del film, vera e propria espansione dei documentari sociali di Ly, nonché di un omonimo cortometraggio firmato nel 2017 e candidato al César, al quale aveva preso parte.
Malgrado alcune generiche somiglianze con la struttura di certi thriller polizieschi alla Antoine Fuqua, ma impreziosito da importantissimi messaggi socio-politici, I miserabili è stato un trionfo anche grazie al suo ritorno nei panni di Stéphan, un poliziotto moralmente pulito, che vaga per le strade di un quartiere impoverito, in perenne contrasto con i suoi colleghi, di cui uno razzista e l'altro fin troppo accondiscendente per opportunismo, che scoprirà essere persino corrotti. La situazione si complicherà quando uno dei due sparerà accidentalmente a un bambino, colpevole di aver rubato un cucciolo di leone da un circo. Ripresi da un drone, i due coinvolgono Stéphan in un inseguimento nel tentativo di distruggere le prove che, se messe in rete, potrebbero scatenare una guerriglia nel quartiere.
Ben attento a calibrare la dose di drammaticità, Bonnard è una meraviglia della tecnica. È ricco di energia. Snervante. E attraverso la sua paura, la sua vergogna, ha il potere di tenere il pubblico in schiavitù.