Due ottime interpretazioni per un racconto difficile concepito in maniera classica e realistica. Presentato alla Festa di Roma e prossimamente al cinema.
di Marianna Cappi
Nick Shelf è un bellissimo ragazzo. Lo è sempre stato, fin da bambino. Il bellissimo ragazzo del suo papà. Buono, bravo, intelligente. Cresciuto con amore dal padre giornalista e dalla sua seconda moglie, Karen, artista, che ha dato a Nick due bellissimi fratelli. Da adolescente, comincia a sperimentare qualche droga, la sua preferita è la metanfetamina, ma in mancanza va bene anche l'eroina, anche in vena. Nick vorrebbe venirci fuori, ma non ci riesce: si pente, chiede aiuto, si disintossica e ci ricade. Il resto è la storia di un calvario che investe tutta la famiglia e in particolar modo quel padre che farebbe qualsiasi cosa per poterlo aiutare.
I tempi non sono dei migliori se si è tornati a produrre questo genere di racconti e lo conferma la didascalia finale, che denuncia la droga come la prima causa di morte negli Stati Uniti sotto i cinquant'anni.