Un viaggio rocambolesco che tracima allegria e voglia di sognare, senza sconfinare nel sentimentalismo. Recensione di Paola Casella, legge Francesco Buttironi.
di A cura della redazione
Aja è stato un bambino poverissimo a Mumbai e ha imparato tutti i trucchi per ingannare il prossimo, come illusionista e ladruncolo. Il sogno di sua madre era andare a Parigi, il suo quello di entrare in un negozio Ikea. Finalmente Aja riesce a mettere insieme le due cose e nel negozio Ikea di Parigi incontra anche una ragazza di cui si innamora a prima vista. Poiché senza un soldo, trascorre la notte nascosto in un armadio. Peccato che, nottetempo, l'armadio venga trasportato verso l'Inghilterra. È l'inizio del rocambolesco viaggio di un eroe per caso.
Il film del franco-canadese Ken Scott saltella fra Mumbai e Parigi, Roma e Calais, la Libia e la Spagna, in un viaggio coloratissimo che ricorda Jules Verne.
L'incredibile viaggio del fachiro tracima allegria e voglia di sognare e parla a un pubblico di tutte le età, senza sconfinare nel sentimentalismo. Ci sono la musica, la dimensione di favola e l'occasionale balletto bollywoodiano. "C'è qualcosa di vero in questa storia?" "Solo le cose importanti", come dice il fachiro.
In occasione dell'uscita al cinema de L'incredibile viaggio del fachiro (guarda la video recensione), in sala dal 4 luglio, Francesco Buttironi interpreta la recensione di Paola Casella.