Gran Premio della Giuria a Félicité di Alain Gomis. Aki Kaurismaki è il Miglior Regista. Premio Alfred Bauer per Pokot di Agnieszka Holland.
Si chiude con la vittoria di On Body and Soul dell'ungherese Ildikò Enyedi la 67esima edizione della Berlinale, un'edizione senza star che ha visto in Concorso diversi lavori interessanti. Tra i film premiati le opere politicamente schierate di Aki Kaurismaki, The Other Side of Hope (Orso d'Argento alla Miglior Regia), e di Agnieszka Holland, Pokot (Premio Alfred Bauer), e quelle emotivamente impegnate del regista coreano Hong Sang-soo, On the Beach at Night Alone (Miglior Attrice) e del rumeno Netzer, Ana, Mon Amour (Miglior Contributo Artistico a Dana Bunescu).
Da segnalare l'assegnazione dell'Orso d'Oro alla Carriera alla costumista Milena Canonero, già vincitrice di 4 premi Oscar e storica collaboratrice di Kubrick: "Devo tutto a Stanley - ha dichiarato - È stato il mio grande maestro, un grande artista, un uomo straordinario, che aveva una visione più ampia degli altri. Io gli devo tutto".
Un anno dopo il trionfo di Gianfranco Rosi e di Fuocoammare (ora in corsa per l'Oscar al Miglior Documentario), non c'erano italiani in gara per la vittoria dell'Orso d'Oro. Un'opera italiana è stata invece presentata nella sezione Panorama Special: si tratta di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che ha replicato il successo al Sundance con la storia di Elio (Timothee Chalamet), figlio diciassettenne di un professore universitario che in vacanza con i genitori si innamorerà del ventiquattrenne Oliver (Armie Hammer).
L'apertura del Festival è stata affidata a Etienne Comar e al suo Django, opera in equilibrio tra fiction e ricostruzione che indaga il rapporto tra un grande della musica contemporanea - il compositore e chitarrista Django Reinhardt - e il suo popolo.