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Berlinale 2013, il giorno delle donne

In concorso La religieuse con Isabelle Hupper, sulle repressioni del convento.
di Annalice Furfari

Amanda Seyfried sul red carpet della Berlinale per la presentazione del film Lovelace.
Amanda Seyfried (Amanda Michelle Seyfried) (38 anni) 3 dicembre 1985, Allentown (Pennsylvania - USA) - Sagittario. Interpreta Linda Lovelace nel film di Rob Epstein, Jeffrey Friedman Lovelace.

domenica 10 febbraio 2013 - News

Alla Berlinale arrivano le donne. I tre titoli che vedremo oggi in concorso sono diretti da uomini, ma affrontano tematiche e indagano universi profondamente femminili. Quello di maggiore richiamo è La religieuse, diretto dal francese Guillaume Nicloux, con Isabelle Huppert e Louise Bourgoin. Tratta da un romanzo scritto sotto forma di memoriale da Denis Diderot, questa storia è già stata trasposta sul grande schermo nel 1966 da Jacques Rivette, in un film - Susanna Simonin, la religiosa - fortemente censurato dalla chiesa. La vicenda, ambientata nel XVIII secolo, è quella di una sedicenne costretta dalla famiglia a prendere i voti, per ragioni economiche. In convento, la ragazza deve fare i conti con l'arbitrarietà delle gerarchie ecclesiastiche, con i soprusi e le molestie di madri superiore bigotte, estremiste e a volte crudeli. L'adolescente combatterà con tutte le sue forze per riconquistare la libertà perduta, contro un sistema spietato che schiaccia l'individuo e le sue aspirazioni.

Personaggi eccentrici, originali idee di regia e atmosfere misteriose sono gli ingredienti dei film del regista canadese Denis Côté, che presenta il suo Vic+Flo Saw a Bear, storia di due donne amanti, ex compagne di cella, che tentano di rifarsi una vita nel bel mezzo della foresta, lontane dalle insidie tentatrici della città. Peccato che il passato incomba, con un carico di nodi irrisolti e terribili minacce. Ha un passato doloroso da affrontare anche la protagonista di Gloria, terzo film del cileno Sebastian Lelio, dramma di una donna divorziata che non si rassegna alla solitudine e al tempo che passa veloce. Per compensare il vuoto che prova, la 58enne Gloria rincorre amori fugaci di una notte, frequentando feste per adulti single. Questo appagamento fragile e istantaneo si trasforma in un sentimento più profondo quando incontra Rodolfo, un uomo fresco di separazione. Tra i due si accende la passione, ma il loro rapporto soffre della dipendenza malsana di Rodolfo nei confronti dell'ex moglie. Con il ritratto di una donna che riesce a far valere la propria forza e indipendenza a dispetto di un vortice di sentimenti contrastanti, il regista compone anche il quadro di un paese, il Cile, sprofondato in acque torbide negli ultimi quarant'anni.

Anche Berlinale Special punta oggi su una donna: Jane Campion. La regista di Lezioni di piano, coadiuvata da Garth Davis, presenterà Top of the Lake, serie televisiva in sei puntate sul misterioso e torbido caso di una dodicenne incinta, scomparsa nel nulla poco prima di mettersi in contatto con una detective specializzata in reati di abuso sui minori. Tutti gli elementi di un thriller avvincente si mescolano con scelte estetiche fuori dal comune per un prodotto destinato al piccolo schermo, contrassegnato dalla gelida malinconia di un paesaggio mistico e da un impressionante studio di caratteri.
Nella stessa categoria anche l'eclettico e nichilista regista inglese Michael Winterbottom che, con The Look of Love, offre il ritratto della società nella seconda metà del XX secolo, ma soprattutto quello di un uomo eccentrico e maniacale. Paul Raymond è passato alla storia delle volgarità come il Re di Soho, diventato uno degli uomini più ricchi della Gran Bretagna al motto di "il sesso vende". Proprietario di spinti night club, riviste erotiche e teatri a luci rosse, Raymond dovette fare i conti con la morte dell'amata figlia, scomparsa per un'overdose di eroina a 36 anni.

Titoli interessanti anche nella sezione Panorama. Nel bizzarro Maladies, film sull'anticonvenzionale rapporto di amicizia che lega tre disadattati e sulla fragilità creativa dell'arte, James Franco veste i panni di un ex attore di soap opera, ritiratosi a vita privata perché convinto di essere affetto da schizofrenia. Upstream Color di Shane Carruth - regista del piccolo cult di fantascienza sui viaggi nel tempo Primer - è un vertiginoso e veloce horror-thriller, che attinge anche al dramma e al mistero. L'approccio surreale del regista compone cascate di immagini che non seguono una traiettoria narrativa lineare, ma si basano su una complessa e intensa atmosfera.
Tutta dedicata alle problematiche giovanili, e in particolare adolescenziali, la sezione Forum, che presenta storie di ragazzi alle prese con l'amore (Together), il lutto (The Weight of Elephants e The Town of Whales) e la guerra (In Bloom).

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