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Trieste Film Festival, al via la 23a edizione

Un appuntamento con il cinema dell'Europa centro-orientale.
di Nicoletta Dose

In foto una scena di The Loneliest Planet di Julia Loktev.
Gael García Bernal (45 anni) 30 novembre 1978, Guadalajara (Messico) - Sagittario. Interpreta Alex nel film di Julia Loktev The Loneliest Planet.

giovedì 19 gennaio 2012 - News

L'Europa centro-orientale sarà al centro della manifestazione Trieste Film Festival, in programma dal 19 al 25 gennaio, che quest'anno è alla sua 23a edizione. Stasera, al Teatro Miela, si inaugura la rassegna con Mothers di Milcho Manchevski, in passato autore del suggestivo Prima della pioggia, premiato nel 1994 con il Leone d'Oro, un film sulla natura della verità, una sorta di trittico macedone che inizia come una fiction e si trasforma in un documentario. Il regista sarà presente a Trieste il prossimo 21 gennaio, quando terrà un'attesa masterclass con il pubblico del festival. La serata di chiusura sarà invece dedicata a Odchàzeni di Vàclav Havel, il geniale drammaturgo e politico scomparso di recente: il film segna l'esordio alla regia cinematografica del geniale drammaturgo e politico e racconta in chiave tragicomica la storia di un anziano signore che ha occupato a lungo la poltrona di Cancelliere.

Tra la serata d'apertura di stasera e quella di chiusura del 25 gennaio il Trieste Film Festival presenta una lunga rassegna di titoli che prevede il Concorso Internazionale Lungometraggi (tutti e 8 i titoli in anteprima italiana), tra i quali spicca The Loneliest Planet diretto dall'americana (di origine russa) Julia Loktev e tratto da un racconto di Tom Bissell, con Gael García Bernal e Hain Furstenberg nei panni di due giovani fidanzati prossimi alle nozze che, durante un'escursione nelle montagne del Caucaso, cambieranno radicalmente il loro rapporto. Ma non solo. In concorso saranno presentati anche Loverboy di Ctlin Mitulescu, Adikos Kosmos di Filippos Tsitos (miglior regia e miglior attore protagonista al Festival di San Sebastian), Elena di Andrei Zvyagintsev, Premio Speciale della Giuria a Cannes nella sezione Un certain regard e Izlet di Nejc Gazvoda.

Prosegue anche quest'anno la collaborazione con l'Associazione Corso Salani, il Premio Corso Salani, istituito in memoria del cineasta scomparso nel giugno 2010. Il Concorso Internazionale Documentari, curato da Fabrizio Grosoli, propone 18 film, tutti in anteprima nazionale, provenienti dalle nazioni che fanno parte delle aree tradizionalmente investigate dal Festival. Sempre a cura di Fabrizio Grosoli è l'importante omaggio alla Wajda School, nato dalla consapevolezza della crescita e dell'evoluzione di una imponente nouvelle vague di documentaristi polacchi che deve moltissimo al più grande cineasta polacco di sempre, Andrzej Wajda, classe 1926, e alla scuola di cinema che prende il suo nome. La retrospettiva Il caos come visione del mondo, curata da Federico Rossin, è dedicata a Grzegorz Królikiewicz, forse il regista più sorprendente e misconosciuto del cinema polacco. Tra gli eventi speciali di questa edizione, la serata "XXX rated" di sabato 21 gennaio al Miela; la TFF Dirty Night vedrà sul grande schermo Dad made dirty movies di Jordan Todorov, cronaca della storia e della vita di Stephen C. Apostolof (aka A. C. Stephen), fuggito negli Stati Uniti dalla Bulgaria comunista, cristiano devoto e buon padre di famiglia, uno dei più famosi registi di cinema erotico degli Stati Uniti, unanimemente riconosciuto come il re del genere sexploitation.

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