Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Romania |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Catalin Mitulescu |
Attori | George Pistereanu, Ada Condeescu, Clara Vod, Bogdan Dumitrache, Remus Mrgineanu Ion Besoiu, Coca Bloos. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 31 gennaio 2012
Luca seduce le ragazze, le fa innamorare di lui e poi le cede ad un'organizzazione che traffica esseri umani a Constanta.
CONSIGLIATO SÌ
|
Luca ha vent'anni, un nonno degente e una fidanzata di troppo. Bello e attraente, passa le sue giornate a riparare motorini e ad abbordare giovani coetanee che prima fa innamorare e poi avvia alla prostituzione davanti al mare di Costanza. L'incontro con Veli, una ragazza sensibile figlia di un padre dispotico da cui desidera emanciparsi, lo infiamma e rinnova il suo modo di guardare il mondo e i sentimenti. Infatuato di Veli e ricambiato con la stessa passione e dallo stesso sentimento, Luca rivela il suo cuore e il suo profilo gentile. Ma la diffidenza della gang, i debiti accumulati e lo spettro della povertà lo costringeranno a prendere una decisione e a scegliere definitivamente che tipo di uomo voler essere.
A nord di Bucarest, in un porto chiuso e lambito dal Mar Nero, vivono soltanto uomini anziani e giovani vite sciagurate che spendono i loro anni migliori a bere birra, a prostituire all'estero le loro fidanzate e a declassare il cuore. Di questa miseria racconta il nuovo film di Catalin Mitulescu, che mette in scena una piccola provincia al limitare dell'Europa e forse del mondo, dove i muri sono scrostrati, le automobili fuori produzione, le anime in degrado. In questa realtà che ha perso i contatti con la tradizione e ha svalutato i ruoli sociali, il regista blasonato più volte al Festival di Cannes cala un ragazzo di bell'aspetto e brutte intenzioni, idealmente prossimo all'accattone di Pier Paolo Pasolini. Luca, ruffiano senza vocazione, nasconde lo sguardo rubacuori dietro gli occhiali da sole e si mantiene (s)vendendo senza cuore la (sua) ragazza di turno. Quasi sempre una giovane donna ingenua che ha creduto alla promessa dell'amore e magari di un matrimonio consacrato in chiesa.
Loverboy, pur sprovvisto dell'interpretazione lirico-epica di Pasolini e del carattere tragico dei suoi 'ragazzi di vita', è un'opera critica e appassionata nel denunciare la terribile mancanza di finalità e di volontà dei suoi personaggi, perduti nei vagabondaggi e in una rabbia di vivere che si spegne in un breve volgere di anni. La sorda disperazione dei protagonisti si traduce nel paesaggio e trova la riprova figurativa nel cielo plumbeo che piove pioggia e lacrime. Quelle versate da una 'fidanzatina' tradita e quelle mai versate di Veli, che si immola per un sentimento e perché colui che lo muove possa garantirsi una macchina nuova, magari l'ultimo modello di cellulare e un paio di occhiali cool per dissimularne la vigliaccheria. Prediligendo la frontalità dei campi e controcampi, Mitulescu affonda lo sguardo in una quotidianità sommersa, dove il disagio emerge con chiarezza, dove le donne vivono sospese e governate dagli uomini, dove i desideri si infrangono contro le pompe di benzina e dentro desolate camere d'albergo. Loverboy, così la polizia rumena definisce gli adescatori di donne, è un dramma sociale che prova a muovere le acque stagnanti del presente di una nazione avida di sopravvivenza e di riscatto.