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IL FILM - Il resto di niente


lunedì 14 marzo 2011 - News

IL FILM
La nobildonna portoghese Eleonora Pimentel Fonseca, la voce della rivoluzione partenopea del 1799, insieme ad altri giovani aristocratici napoletani, si batte per gli ideali di uguaglianza, libertà e fraternità. Ben presto però la lama della restaurazione si abbatte sui fondatori dell’effimera Repubblica: il loro sogno divenuto realtà si frantuma in mille pezzi, e non resta nulla … “il resto di niente”. Il film racconta le vicende umane e politiche della Napoli di fine ‘700 attraverso le poche ore che precedono la morte di Eleonora, mettendo la macchina da presa al centro della sua anima, per registrare dolori, speranze e passioni di un’intera esistenza. Si compone così, attraverso il filo della memoria, il ritratto di una donna moderna, coraggiosa e libera.

LA REGISTA
Nata nel capoluogo partenopeo, si sposta a Bologna per studiare Spettacolo al D.A.M.S., dove si laurea. Dopo aver intrapreso la carriera di giornalista pubblicista e fotografa per importanti quotidiani e settimanali, si trasferisce a Roma, dove attualmente vive e lavora, diventando assistente operatore per diverse produzioni televisive e cinematografiche. Nel 1985 dirige con Giorgio Magliulo il suo primo lungometraggio Una casa in bilico con Marina Vlady e Luigi Pistilli. Il film vince il Nastro d'Argento per la migliore opera prima. Nel 1990 la De Lillo e Magliulo firmano il loro secondo film, la commedia nera Matilda, che prende spunto dall'espediente tipicamente napoletano e pirandelliano della “patente di iettatore” per raccontare la cultura napoletana. Dal 1992 al 2001, la regista si interessa al genere documentaristico, firmando Angelo Novi fotografo di scena, La notte americana del Dr. Lucio Fulci, Ritratti d'autore – Peter Del Monte (1996), La terra di lavoro del Casertano (2000), L'aria industriale di Cassino (2001) e il bellissimo Ogni sedia ha il suo rumore (1995), confessione di una delle più importanti poetesse del Novecento, Alda Merini, la quale racconta la sua fragilità e la sua timida grandezza artistica. Nel 1995, torna ai film a soggetto con I racconti di Vittoria, pellicola divisa in tre episodi ma che hanno come filo conduttore quello della lotta contro la morte, poi dirige l'episodio "Maruzzella" nel film collettivo I vesuviani (1997). Nel 2001, arriva quello che è forse uno dei suoi migliori film, Non è giusto, seguito da Il resto di niente (2004), un'opera che viene definita “notturna”, vibrante e intensa.

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