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L'amore è la cosa più rock che possiamo trovare

Carmen Consoli si esibisce per il pubblico di Giffoni Experience.
di Fiorella Taddeo

Musica e cinema
Carmen Consoli (49 anni) 4 settembre 1974, Catania (Italia) - Vergine.

mercoledì 28 luglio 2010 - Incontri

Musica e cinema
Le sue canzoni raccontano spesso storie, intense, mai banali. Non è difficile associare delle immagini, dei piani sequenze pensando e canticchiando uno dei brani scritti in circa quindici anni di attività. E infatti ha un rapporto particolare e privilegiato con il cinema Carmen Consoli, la cantante di Catania che ieri sera si è esibita a Giffoni Valle Piana in un'Arena Alberto Sordi gremitissima. Autrice di colonne sonore (L'uomo che ama di Maria Sole Tognazzi), un Nastro d'Argento per la migliore canzone nel 2001 con L'ultimo bacio (dove compare in un breve cameo) la nomination al David di Donatello per I giorni dell'abbandono, la cantautrice trentaseienne non disdegna i passaggi tra note e fotogrammi e non nasconde la voglia di rendere queste frequentazioni con la Settima arte più assidue.

Carmen Consoli, ci sono possibilità di riascoltare una tua colonna sonora in futuro?
Mi piacerebbe molto. La prima esperienza con Maria Sole Tognazzi, un'amica, è stata bellissima. Scrivere una colonna sonora per un film ti fa migliorare musicalmente. Assecondare il movimento dell'immagine con una melodia è un ottimo esercizio. Comporre una musica per un piano sequenza è cosa diversissima dal comporne una per una scena strutturata in modo diverso.

Che rapporto c'è tra musica e cinema secondo te?
Sono linguaggi molto simili in realtà. Hanno entrambi a che fare con la nostra "memoria emotiva", come diceva Stravinskij. Sono intercambiabili. Quando sono uniti, come nel cinema, e quando vedo nello sguardo dello spettatore la reazione a questa unione, mi rendo conto che si concretizza un momento creativo enorme. Spero di fare molti film in futuro.

E l'attrice?
Non mi dispiacerebbe (sorride). Ma bisogna studiare tanto. Forse se me ne fossi accorta prima...

Cosa pensi nella condizione attuale del mondo dello spettacolo e più in generale della cultura in Italia?
I tagli alla spettacolo peggioreranno le cose. Bisognerebbe prendere come modello ciò che succede in altri paesi come la Francia. L'arte, dopo tutto, è fonte di ricchezza. Dovrebbero essere previsti più fondi. Abbiamo avuto del maestri ammirati in tutto il mondo, me ne accorgo ogni volta che vado all'estero. Anche David Lynch e Quentin Tarantino sono eccezionali, ma noi abbiamo avuto Sergio Leone! L'arte, quindi, sensibilizza gli animi, li ingentilisce, porterebbe le nuove generazioni verso direzioni più nobili. In effetti sono per il Partito dell'arte!

Quali sono i tuoi impegni per il futuro?
Sto scrivendo e tornerò a breve negli Stati Uniti. Sto riscoprendo la musica italiana degli anni '50-'60. Penso a Sergio Endrigo e a Umberto Bindi. Sono state scritte cose eccezionali in quegli anni. C'era un'Ornella Vanoni che cantava cose come "Io so che ti amerò".

Non è la tua prima volta al Festival del cinema di Giffoni. Quest'anno il tema centrale è l'amore. Cos'è per te l'amore?
L'amore è destabilizzazione. L'amore è la cosa più rock che possiamo trovare di questi tempi.

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