Advertisement
Halloween 1978 e Halloween 2007: cosa ha cambiato Rob Zombie?

Un confronto tra il classico horror di Carpenter e il remake di Rob Zombie.
di Gabriele Niola

Maschera, coltello e tuta da camionista ci sono

mercoledì 2 gennaio 2008 - Approfondimenti

Maschera, coltello e tuta da camionista ci sono
Halloween 2007 più che un remake è una rilettura del film originale come se si trattasse di una storia vera, una rilettura che ne colma i vuoti, ne approfondisce i personaggi e tenta di spiegarne le motivazioni.
Con La casa dei 1000 corpi e La casa del diavolo Rob Zombie si è guadagnato un nome e una nicchia di fans anche nel mondo del cinema dell'orrore, riuscendo a dare una prospettiva nuova, raffinata eppure molto attaccata alla tradizione al genere. La stessa operazione l'ha fatta con Halloween, adattando il piccolo grande B-movie di Carpenter, al cinema moderno. Il suo Halloween infatti è molto meno asciutto dell'originale e più concentrato sulle radici dell'orrore che sull'effettiva creazione di suspense. Ma c'è dell'altro.
La paura dell'ignoto, dell'assassino misterioso che uccide per psicopatia senza apparenti motivazioni, che è alla base del primo Halloween, è qui totalmente cancellata. A quella Rob Zombie decide di sostituire la paura del noto, la lucida spiegazione di una follia insanabile, e come sempre nel cinema di Rob Zombie alla radice c'è una famiglia deviata, ci sono rapporti instabili e un ambiente di crescita che non aiuta, anzi. Come sempre per Rob Zombie è l'ambiente ad essere assassino e non tanto colui che materialmente compie gli omicidi.
A 30 anni di distanza Rob Zombie ci mostra così cosa sia rimasto nel cinema contemporaneo dell'esperienza di Carpenter e cosa invece è cambiato. Le differenze tra i due film sono anche le differenze tra quella fase del cinema horror americano che iniziava con Halloween e che oggi (anche in virtù della nuova ondata di horror giapponesi di fine millennio) volge al termine.

La storia nascosta di Mike Myers
Se il primo Halloween arrivava a rompere le strutture tradizionali del film dell'orrore, introducendo molteplici novità per il cinema americano (dalla prospettiva intimista, all'ambiente suburbano, al giovanilismo fino ancora alla quotidianità dell'orrore), in gran parte mutuate dall'esperienza europea e italiana del genere (Carpenter è da sempre un fan dichiarato di Dario Argento e Mario Bava), ora la versione di Rob zombie arriva in un momento di ripensamento profondo del genere, un ripensamento che dopo l'ondata asiatica di j-horror ha visto gli Stati Uniti impegnati in una serie di remake dei capisaldi del genere (da Le colline hanno gli occhi a L'invasione degli ultracorpi a Non aprite quella porta fino a L'alba dei morti viventi) che ha saputo distinguersi per la maestria e l'innovatività con cui ha affrontato la forma del racconto (poichè i contenuti erano rigorosamente i medesimi).
Rob Zombie invece ha deciso di battere un altro percorso e oltre a dare un'altra forma ad Halloween (che poi è quella personale che il regista già ha inseguito con i suoi due film precedenti), ne ha anche cambiato i contenuti, pur rimanendo fedele alla storia. L'idea è stata infatti di rinarrare l'accaduto da punti di vista differenti, riempiendo i buchi narrativi volutamente lasciati come tali da Carpenter e girando le stesse scene da prospettive diverse, mettendo a fuoco altri elementi.
Nel 1978 Halloween si distingueva dal consueto cinema horror per come riusciva a creare una paura e una tensione diverse dal solito, più radicate, poichè tutti i personaggi erano approfonditi, avevano delle aspirazioni, dei problemi e dei desideri. Con Carpenter l'horror scopriva di poter trarre giovamento dall'intimismo.
Ora invece gli eventi del giorno di Halloween incriminato occupano solo la parte finale del film, mentre l'inizio e il centro sono tutti mirati a raccontare l'infanzia di Mike Myers, chi fosse il ragazzo che è poi diventato il terribile serial killer mascherato, cosa lo ha spinto in quella direzione e quale fosse il contesto dal quale proveniva.

Sono i particolari che fanno la differenza
Innanzitutto Rob Zombie prende una decisione fondamentale: non si rifarà allo stile di John Carpenter, non ne imiterà i movimenti di macchina e il modo di raccontare. Tutto il suo Halloween sarà al 100% un film di Zombie, e così è.
Non solo manca ad esempio il famosissimo primo lungo piano sequenza in soggettiva che svela solo alla fine che il terribile assassino è un bambino, ma è proprio quella scena a mancare o meglio ad essere riletta molto diversamente. Mancano le inquadrature accuratamente composte che svelano di continuo la presenza di Mike Myers nelle scene di vita quotidiana delle future vittime, manca l'atmosfera da quiete prima della tempesta che circonda il film di Carpenter e soprattutto la storia è approcciata con il senno di poi.
Negli originali film della serie infatti solo nel secondo episodio si scopre che Laurie Strode (il personaggio di Jamie Lee Curtis) è in realtà la sorella minore di Mike Myers, Zombie invece decide di partire da questo presupposto, narrandolo, mostrando Laurie infante durante la vita da bambino di Mike e dando così poi un'altra valenza alle sue azioni da adulto.
La stessa vita di Mike da piccolo è diversa. Per quanto il film di Carpenter non desse molti indizi era facile intuire che la prima scena si svolgeva in un contesto borghese, di una famiglia che vive in una casa grande nel mezzo di un complesso residenziale. Mentre per Rob Zombie i Myers sono una famiglia di disperati allo sbando.
Anche il personaggio del dr. Sam Loomis è rivisto e rinarrato. Il suo rapporto con Mike, che sappiamo essere di lunga data e cementato nell'istituto psichiatrico dove l'assassino è rimasto rinchiuso, questa volta viene raccontato. Viene mostrato come e quando si siano incontrati la prima volta e come fosse la vita di Mike nell'istituto dove il dr. Loomis lo ha tenuto in cura.
Infine il racconto di quel giorno di Halloween è abbastanza diverso dal film originale. Non tanto nell'impianto generale (il babysitteraggio, le tre amiche con tre caratteri diversi ecc. ecc.) quanto nei piccoli episodi, che per quanto la produzione abbia voluto mantenere alcuni momenti cardine (come Laurie che si avvicina di giorno alla casa dei Myers abbandonata) sono totalmente diversi e adattati all'idea di cinema di Rob Zombie.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati