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Il passato, fine di una storia

Hector Babenco adatta un romanzo di Alan Pauls per raccontare le diversità tra uomini e donne di fronte alla separazione.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il film

giovedì 25 ottobre 2007 - Incontri

Il film
Dopo dodici anni di matrimonio Rimini (Gael García Bernal) e Sofía (Analía Couceyro) decidono di separarsi. Mentre la donna, spinta da un affetto non ricambiato, tenta di mantenere i rapporti con l'ex marito, lui la evita meticolosamente per cercare di rifarsi una nuova vita. Sofía però non molla e diventa sempre più ossessiva nei confronti dell'ex. Il passato fa una riflessione su quali siano le conseguenze di un amore finito, mostrando gli effetti che la separazione può avere sulla coppia a livello individuale. Le donne che amano troppo (questo il nome del gruppo new age guidato da Sofía) continuano a credere di potersi riprendere i propri uomini e sono disposte a tutto per raggiungere il loro obiettivo. Così la giovane donna abbandonata finisce per diventare folle (d'amore) e rovinare la vita di Rimini. Hector Babenco adatta l'omonimo romanzo di Alan Pauls per raccontare le diversità tra uomini e donne di fronte alla separazione.

Rapporto uomo-donna
Hector Babenco: La decisione di fare questo film mi ha riportato in un universo dal quale mancavo da troppo tempo, quello degli emarginati. Non mi riferisco soltanto a Pixote, la legge del più debole, ma anche a Il bacio della donna ragno, Ironweed e Carandiru. Il passato mi ha fatto tornare all'universo delle emozioni e dei sentimenti presenti in un rapporto uomo-donna.

Attrazione fatale
Hector Babenco: Il libro dal quale è tratto parla proprio di questo e il film - un melodramma senza gli accenti melò agli antipodi di tutto quello che viene fatto nel cinema contemporaneo - è sull'eternità dell'amore finito. Mi ha attratto il fatto che un rapporto finito e passato potesse avere tante conseguenze sul presente.

Un tema reale
Hector Babenco: A marzo di quest'anno mi sono separato da mia moglie dopo un matrimonio durato cinque anni. Quando mi sono accorto che avevo ancora le sue foto in mostra a casa ho sentito l'esigenza di metterle via in uno scatolone e mi è venuto in mente che la vita reale stava imitando il mio film.

Il personaggio maschile
Hector Babenco: Rimini è un personaggio tragico che sembra incarnare gli eroi maschili di Dostoevskij o Camus. Raffigura la mascolinità più fragile che non ha niente a che vedere con l'archetipo universale dell'uomo virile che si vede nel teatro e nella televisione moderni. È un uomo, ma non è un "macho". Non mi è difficile identificarmi con un personaggio come lui, Rimini è un uomo che ama le donne.

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