Esce in Italia un libro che racconta il cinema e il suo rapporto con la religione cattolica.
È uscito in questi giorni nelle librerie italiane "Cristiani a Hollywood", a cura di Spencer Lewerenz e Barbara Nicolosi (edizioni Ares, pp.240, 14 euro), una raccolta di testimonianze e riflessioni di cattolici e protestanti che lavorano nella "Mecca del cinema". Il grande successo di film come La Passione di Cristo e Le cronache di Narnia e le polemiche mondiali suscitate dal film Il Codice da Vinci hanno portato di nuovo prepotentemente alla ribalta il problema del rapporto fra Hollywood e la fede cristiana.
In questo libro, si raccolgono testimonianze e riflessioni da parte di cristiani "in prima linea", impegnati a vivere la propria fede nel competitivo e duro mondo di Hollywood.
Produttori e sceneggiatori che stanno lavorando su film e serie televisive di primo livello come X-Men, Mission Impossibile, Buffy l'ammazzavampiri, Charlie's Angels, e molte altre offrono riflessioni sempre vive e originali, concrete e vissute su come rendere presente Cristo anche nell'industria più popolare del mondo, l'entertainment. Il libro nasce dall'esperienza di Act One, un'iniziativa di formazione professionale per sceneggiatori e producers nata nel cuore di Hollywood e diretta da Barbara Nicolosi, che vuole incoraggiare i cristiani a immergersi nell'industria del cinema, per rinnovarla dall'interno.
"Cristiani a Hollywood" è una polifonia di voci originali e intelligenti, a volte commoventi e a volte forse discutibili, ma mai banali e sempre sorprendenti. Un libro che in America ha fatto molto discutere e ha suscitato entusiasmo e un rinnovato slancio per far sì che i cristiani non abbandonino a se stessa la "fabbrica dei sogni".
Armando Fumagalli cura l'edizione italiana, con un post-fazione che guarda alla situazione del nostro Paese.