Sceneggiatore e regista, Filippo Meneghetti nasce a Padova nel 1980. Interessato alla scrittura cinematografica fin dall'adolescenza, comincia il suo percorso artistico trasferendosi a New York, dove lavora diviso tra teatro e cinema indie. Tornato in Italia, si diploma in regia cinematografica a Cinecittà.
Primi passi
Nel 2008, dirige per il sindacato CGIL Maistrac: lavorare in Cantiere, documentario sul mondo del lavoro edile. Poi collabora con Stefano Bessoni alla stesura del soggetto Imago Mortis (2009), coproduzione irlandese, spagnola e italiana di matrice horror con le stupende Geraldine Chaplin, Oona Chaplin e Jun Ichikawa. La storia di uno studente di una fantomatica Scuola Internazionale di Cinema Murnau, che lavora presso l'archivio scolastico per riuscire a pagare la costosa retta e è che improvvisamente comincia ad avere sinistre visioni, è però troppo prevedibile per i critici, che seppur apprezzando le tanti citazioni sparse, non sfrutta in maniera ottimale quello che poteva essere un fantastico film metacinematografico.
Il successo di Due
Trasferitosi a Parigi, dirige cortometraggi come L'intruso (sul difficile rapporto tra un padre e suo figlio, esacerbato dall'arrivo di alcuni immigrati) Undici e La bête. Il suo primo lungometraggio a soggetto è Due, che vede come protagoniste Barbara Sukowa e Martine Chevallier, nel ruolo di due vicine di casa pensionate che sono anche amanti all'insaputa di tutti. L'onesta intellettuale e rappresentativa di Meneghetti confluisce in una sceneggiatura i cui tempi di lavorazione sono stati di ben cinque anni, ma che con semplicità e moderazione hanno descritto in piccolo quelle che sono delle reazioni universali, di odio come di amore, di invidia come di tradimento, davanti all'omosessualità. Il film viene candidato ai Golden Globe come miglior film straniero e se ne apprezza, in un periodo storico di accesa omofobia, la forza narrativa usata per delineare una commovente storia d'amore. Grandissima vittoria lo attende in Francia, dove il film vince il César per la migliore opera prima.