Cloud Atlas |
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Un film di Tom Tykwer, Lilly Wachowski, Lana Wachowski.
Con Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess.
continua»
Fantascienza,
durata 172 min.
- USA, Germania, Singapore, Hong Kong 2012.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 10 gennaio 2013.
MYMONETRO
Cloud Atlas
valutazione media:
3,29
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'odissea (prolissa) dei Wachowski.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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giovedì 3 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sei storie che si dipanano in diverse epoche nell'arco di circa 500 anni, per poi diventare un'unica storia, per dimostrare che ogni vita è interconnessa tra passato, presente e futuro. Ciascun scenario viene inizialmente presentato e poi portato avanti parallelamente agli altri con passaggi non sempre fluidi. Adattare per il cinema il romanzo "L'atlante delle nuvole" di David Mitchell è impresa epica o giù di li: la vastità spazio-temporale è smisurata, in più incastonarla in un unico corpo unico è quasi impossibile. Tom Wyker e gli ex fratelli (Larry è ormai diventato Lana) Wachowski ci hanno provato, confezionando un film ambizioso, anzi monumentale, non proprio riuscito ma coraggiosissimo, aiutati da un cast bestiale che più che interpretare personaggi racconta di anime in trasformazione, le cui scelte ed azioni si ripercuotono sugli altri. Una storia di un'unica realtà, quella umana, fatta di gioie e dolori, vittorie e fallimenti, paura, coraggio e speranza in un'impresa folle, un mix di tanti generi, dalla commedia all'azione fino alla fantascienza con un pizzico di romanticismo. E dentro si può trovare politica e anche tanta filosofia oltre al virtuosismo tipico dei Wachowski. E' un inno alla libertà e alla ribellione, una cavalcata dal gran ritmo, offre scenografie sontuose e notevolissime prove attoriali ma alla lunga stanca (2 ore e 45 sono lunghissime da gestire) e si appesantisce troppo, anche visivamente diventa troppo ricco e si manifesta tutta l'infilmabilità dell'opera di Mitchell. Si parla di vita, di universo, di futuro, uno spot per la reincarnazione che racconta del qualcosa che lega tutti noi in un film indie ma dai 100 milioni di dollari di budget, coraggiosi e patinato ma ampiamente imperfetto che per natura e non solo per durata porta inevitabilmente al colpo di sonno. L'indipendente più costoso di sempre con tanto di predicozzo sul karma e una vacuità di scrittura che si riduce ad un mero gioco di maschere.
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