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Cédric Klapisch

Cédric Klapisch è un attore francese, regista, produttore, scrittore, sceneggiatore, è nato il 4 settembre 1961 a Neully-sur-Seine (Francia). Cédric Klapisch ha oggi 62 anni ed è del segno zodiacale Vergine.

Ça c'est Paris!

A cura di Nicoletta Dose

Con perspicace ironia e indagando nella levità che spesso caratterizza il cinema francese, Cédric Klapisch si distingue come regista de L'appartamento spagnolo e di commedie leggere che raccontano l'amore per la vita, tra frustrazioni e speranze collettive. Uno sguardo al mondo delle generazioni più giovani ma anche a quelle un po' più attempate; il tutto rigorosamente sullo sfondo di una Parigi da scoprire.

I cortometraggi di un giovane talento
Studia cinema all'università di Parigi, dopodiché si sposta negli Stati Uniti dove frequenta uno stage condotto da Woody Allen e frequenta l'università di New York per approfondire gli studi in materia di cinema. Nella prima metà degli anni Ottanta collabora con alcuni registi in qualità di operatore di macchina per la realizzazione di cortometraggi, poi passa dietro la macchina da presa in veste di regista (firma il corto Une, Deux, Trois Mambo e Jack le Menteur). Si perfeziona poi con diversi progetti per la televisione francese, tra i quali spicca un documentario sul popolo dei Masai, gli abitanti degli altopiani al confine tra Kenya e Tanzania. Negli stessi anni presenta Ce qui me meut al festival di Berlino e a Cannes, dove riceve numerosi riconoscimenti. E visto il successo del cortometraggio, sarà proprio quel titolo a dare inizio alla casa di produzione omonima Ce qui me meut Motion Picture.

Primi film, tra tv e cinema
Passa al lungometraggio con Riens du tout (1992), una commedia ambientata in uno dei grandi magazzini di Parigi che vede tra i protagonisti il talentuoso Fabrice Luchini. Dirige poi due episodi della serie tv 3000 scénarios contre un virus (1994) con Mathieu Kassovitz, prima di affrontare Le Péril jeune (1994), altra commedia dal gusto amaro che si confronta con un gruppo di adulti, nostalgici dell'adolescenza trascorsa tra le mura del liceo Montesquieu, sullo sfondo della Parigi degli anni Settanta.

Commedie per cercare il senso della vita
Nel 1995 partecipa al progetto ideato da Philippe Poulet Lumière et Compagnie, un collage di segmenti di film realizzati da 41 registi internazionali con la tecnica di lavoro del cinema del 1895, quella inventata dai fratelli Lumière. L'anno successivo si dedica al film Ognuno cerca il suo gatto, il primo film ad avere una distribuzione fuori dai confini francesi. La storia è un piccolo gioiello di contaminazione tra generi diversi, basato su una sceneggiatura quasi inesistente che si fonda sulla casualità degli incontri che cambiano la vita; la trama infatti ruota attorno alla ricerca del gatto Gris Gris, scomparso tra le vie del quartiere Bastille, micromondo colorato e vitale, riprodotto sulla pellicola grazie al contributo di attori non professionisti, artisti di strada e abitanti del luogo. Mettendo da parte l'aspetto bohemien di Parigi, il regista si rifugia in un ritratto familiare dal sapore agrodolce, Aria di famiglia (1997) con Catherine Frot. Volge poi il suo sguardo alla Parigi del 2070, sepolta sotto cumuli di sabbia e priva di qualsiasi parvenza di città occidentale ricca e benestante, in Peut-être (1999), dove descrive con lucidità l'incontro surreale tra un padre e il figlio non ancora nato. Qui il regista si serve della maestria di Jean-Paul Belmondo e di Romain Duris, il suo attore feticcio.

Il successo mondiale de L'appartamento spagnolo
Il 2002 è l'anno dell'esplosione mediatica: con la commedia L'appartamento spagnolo (in francese fa L'auberge espagnole che è un motto per indicare il "caos"), dove ritroviamo l'attore Romain Duris, il nome di Klapisch gira il mondo e, attraverso i canali del passaparola, diventa un regista di culto. Il pubblico si riconosce nel protagonista spaesato in Erasmus in una Barcellona da cartolina, tra coinquilini strampalati e vicende amorose libertine. Il film diventa un caso e malgrado il regista sfiori diversi luoghi comuni, riesce a tenere salda l'indagine lucida nell'universo giovanile degli studenti all'estero, caratteristica che non trascurerà nel sequel Bambole russe (2005), dove l'attenzione si sposta sugli stessi protagonisti ormai trentenni e alle prese con una vita più responsabilizzata.

Il noir e l'omaggio a Parigi
Nel 2003 affida all'attrice Marie Gillain il ruolo scomodo di una donna senza scrupoli che preferisce la cattiva strada a quella buona e rassicurante. Il film, intitolato Autoreverse, non riscuote molto successo e Klapisch decide di riprendere in mano il genere a lui più consono, quello della commedia amara. Nel 2008 esce nelle sale Parigi, omaggio alla città tanto amata, in cui si intrecciano i pensieri e le vite di un gruppo di personaggi, tutti visti dall'occhio di un giovane malato, nuovamente interpretato da Romain Duris, affiancato da Juliette Binoche.

Ultimi film

Commedia, (Francia - 2008), 130 min.
Hard boiled, (Francia - 2003), 111 min.
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