Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 101 minuti |
Al cinema | 2 sale cinematografiche |
Regia di | Federico Bondi |
Attori | Francesca Raffone, Olivia La Terra Pirrè, Antonia Truppo, Lino Musella Carmen Pommella, Vincenzo Pirrotta, Anna Bellato, Max Malatesta, Francesca De Sapio, Adriano Chiaramida, Francesca Alice Antonini, Gabriele Spinelli, Chiara Pazzaglia, Nicola Nicchi, Federico Ratini, Lorenzo Ratini, Fabrizio Rongione. |
Uscita | giovedì 16 maggio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Circuito Cinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,07 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 maggio 2024
Una bambina cerca di superare a suo modo il terremoto che ha colpito la sua città.
CONSIGLIATO SÌ
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Un terremoto che sembra non finire mai ha distrutto un'intera area abitabile italiana, i cui abitanti si sono rifugiati all'aperto, attrezzandosi con tende di fortuna e una baracca adibita ad area comune. Il gruppo forma una sorta di accampamento denominato Isolarotonda, popolato da coppie come un maresciallo e sua moglie, un muratore e una parrucchiera, i gestori di un distributore di benzina e una donna incinta e suo marito, che ha lavorato a lungo in Belgio, con la loro figlia Viola di dieci anni. È proprio dal punto di vista di Viola che la storia si dipana e vede in successione la scomparsa di Pasquale, il migliore amico di suo padre, l'arrivo di un intellettuale che la comunità soprannomina Pigiama e quello di una coetanea di Viola, Anna. Le due bambine stringeranno un'amicizia che le aiuterà a sopravvivere all'emergenza e a venire a patti con alcune esperienze della vita che le aiuteranno a crescere.
Ma Superluna non è solo un coming of age o un "film per ragazzi", bensì una storia di resistenza umana per tutti, imbevuta delle atmosfere spiazzanti della pandemia, di cui restituisce in maniera metaforica le paure e le tensioni attraverso lo sguardo di chi forse le ha subite forse più di tutti, senza poterle relativizzare in un contesto esperienziale più ampio.
Per Viola e Anna Isolarotonda è un'avventura, una sorta di campeggio che offre loro anche la possibilità di far parte di una comunità di persone pronte ad aiutarsi l'una con l'altra, come forse non accadeva prima del terremoto. Ma è anche un confronto costante con la precarietà dell'esistenza e in particolare con il fantasma della morte, che Viola aveva fino a quel momento evitato.
Superluna racconta anche il ricongiungimento di un'anima giovane con la natura e la sua presa di coscienza che "non è il terremoto che uccide, sono le case che crollano" (e chi le ha costruite che non ha saputo prevederne la fragilità), e che "la terra comanda, non noi, e quando esplode è perché non riesce più a trattenersi". Forse, dicono gli adulti a Viola, un giorno ricorderà quel periodo anomalo come un sogno. O forse i giorni dell'Isolarotonda costituiranno un monito a trattare meglio la terra e i suoi abitanti, anche se c'è sempre il rischio che "nessuno abbia imparato nulla", come è successo dopo la pandemia.
Il cinema di Federico Bondi, che riesce a girare film a distanze temporali esponenziali, guarda in una direzione diversa da quella di molti altri, non necessariamente ostinata e contraria, ma certamente più attenta al reale (forte anche di una lunga esperienza documentaria), refrattaria alle facili semplificazioni e fedele alla vita nei suoi impercettibili scollinamenti di senso, questa volta filtrati attraverso la sensibilità di una bambina, come in passato (Dafne) attraverso quella di una persona con disabilità. I dialoghi (Bondi firma la sceneggiatura) sono naturali, le ambientazioni credibili, e a fare da coro al regista c'è un cast di ottimi attori che condividono con lui questa visione di cinema, e infatti troviamo alcuni di loro anche nei lavori di altri autori "fuori norma" come Francesco Lagi o Vittorio Moroni, Roberto De Paolis o Paolo Strippoli: da Anna Bellato a Lino Musella, da Carmela Pommella a Vincenzo Pirrotta, da Antonia Truppo a Gabriele Spinelli, più Fabrizio Rongione, che fa onore alla quota di coproduzione belga, e la coppia Francesca De Sapio e Adriano Chiaramida nei teneri panni del maresciallo e signora.
Ma al cuore della storia restano Francesca Raffone e Olivia Laterra Pirrè, assai credibili nei panni di Viola ed Anna e ben dirette da Bondi, che sa chiedere al proprio cast quella naturalezza e quella sincerità che informano il suo cinema. Le musiche di Teho Teardo sottolineano con delicatezza e discrezione i momenti salienti della storia e "Farfalle" di Sangiovanni è il brano diegetico che attraversa la storia, ricordando alle bambine che le emozioni si possono perdere, e tocca a noi sforzarci di ritrovarle.
Nel buio dell'incipit, pensiamo di essere precipitati in una distopia, o in un horror, con un famiglia - padre, madre incinta e bimba - intrappolata nella propria auto e lambita da una minaccia incombente. Invece no: è tutto reale, la minaccia era una scossa sismica che ha lasciato senza dimora una piccola comunità, e di spaventoso ci sono soprattutto il sistema italiano e le sue falle, che lasciano [...] Vai alla recensione »
È davvero un peccato che una fetta consistente del pubblico italiano non sia a conoscenza della filmografia di un cineasta come Federico Bondi, che negli ultimi quindici anni di carriera ha portato a termine tre lungometraggi di finzione (oltre a lavori documentari). I primi due, Mar Nero e Dafne, pur accolti con un certo interesse dalla critica, sono passati sugli schermi a pochi passi dalla totale [...] Vai alla recensione »
Isolarotonda. Un terremoto colpisce la piccola comunità. Non ci sono né morti, né feriti, ma tutti sono costretti a lasciare le proprie case e a vivere insieme dentro le tende della Protezione Civile. Ci sono i benzinai e la loro figlia ventenne, il muratore e la parrucchiera, il vecchio maresciallo con la moglie, e quel solitario di Pigiama. E poi c'è Viola, una bambina di dieci anni.
Sembra voler rispondere ad una domanda ancora inevasa, Federico Bondi, che nasce documentarista ma che con Superluna firma il suo terzo film di finzione. Eppure, malgrado il corpus tutto sommato nutrito di lavori, il suo cinema è ancora un'enità labilissima, dotato di identità, di elementi ricorrenti (i personaggi femminili sempre al centro del racconto, un elemento tragico o catastrofico che le costringe [...] Vai alla recensione »