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Ultimo aggiornamento lunedì 18 novembre 2019
La storia di un ragazzino, figlio di genitori separati, che trova nel calcio una valvola di sfogo e ritrova il rapporto con il padre. In Italia al Box Office Un sogno per papà ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 86,4 mila euro e 56,1 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Laurent ha perso il lavoro, si è separato dalla moglie ed è diventato un depresso che alza spesso il gomito e la voce, accapigliandosi con chiunque. Suo figlio Théo però lo adora, e ricorda bene quando suo padre era un uomo diverso: dunque gli sta vicino come può e gli perdona anche le performance più imbarazzanti. Théo, soprannominato Formica, è un asso del pallone, orgoglio del suo allenatore e naturalmente di papà Laurent. Quando un reclutatore dell'Arsenal, la celebre squadra inglese, si ferma ad osservare una partita della sua squadretta, il bambino spera di essere selezionato per il centro di formazione nel sud dell'Inghilterra. Il reclutatore, pur apprezzandone le doti atletiche, lo scarta perché è fisicamente ancora troppo piccolo, ma Théo, per non dare un'ennesima delusione al padre, finge di essere stato scelto, dando il via ad una serie di equivoci sempre più eclatanti.
Tratto dalla graphic novel Dream Team, Un sogno per papà è la storia d'amore fra un padre problematico e un figlio protettivo: due identità maschili che rappresentano anche due generazioni, quella dei 40enni mai diventati veramente adulti e quella degli under 13 che si ritrovano a fare loro da genitori.
Il tono è quello lieve della commedia per famiglie, reso più accattivante dalla grande dolcezza con la quale il regista e sceneggiatore Julien Rappeneau affronta un tema evidentemente a lui caro. Julien è infatti il figlio di quel Jean-Paul Rappeneau che ha firmato da sceneggiatore Zazie nel metrò, e da regista commedie come Gli sposi dell'anno secondo e Il mio uomo è un selvaggio, per poi fare incetta di premi con il Cyrano de Bergerac interpretato da Gerard Depardieu. Anche Julien Rappeneau ha alle spalle un buon numero di commedie da lui scritte e/o dirette, ma non ha finora raggiunto il successo del papà.
Tuttavia fra padre e figlio c'è un legame speciale (che riguarda anche il fratello Martin, affermato compositore per il cinema, e autore delle musiche di questo film), e quel vissuto famigliare si traduce nella tenerezza con cui Julien gestisce questa storia semplice, che trova nei suoi due attori protagonisti le giuste fisicità: il piccolo Maleaume Paquin, già protagonista di Remi, ha uno sguardo teneramente struggente, e il nerboruto Francois Damiens regala a Laurent il suo temperamento esuberante.
Fanno loro da contorno Ludivine Sagnier nel ruolo dell'ex moglie di Laurent e il veterano André Dussollier in quello del laconico allenatore di calcio. Nota di merito per il giovanissimo Pierre Gommé che interpreta Max, l'amico agorafobico e smanettone di Théo.
Un sogno per papà è una favola prenatalizia convenzionale ma vincente, come la partitella dell'oratorio per la quale non si può fare a meno di fare il tifo, anche se si è ben coscienti che è disputata fra mediani.
UN SOGNO PER PAPÀ disponibile in DVD o BluRay |
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Calcio e famiglia, adolescenza e sacrificio, promesse sportive e disillusioni. Il copione è standard: dotato di talento al pallone, ma impedito da un padre troppo disoccupato e bisognoso di sostegno, un ragazzino imposta una colossale bugia sul suo futuro nell'Arsenal, sperando di giovare all'autostima del padre. Favoletta per famiglie che hanno voglia di favolette.
In quella fiabesca malìa di paterno-filiali rapporti d'affetto e stima che era il film francese di Antoine Blossier «Remi», trovatello educato e curato da un artista ambulante e costretto a lunga erranza dopo la sua morte, era di emotiva tenerezza il piccolo Maleaume Paquin, che ora, in un altro film francese, «Un sogno per papà» a firma di Julien Rappeneau, è di altrettanta struggente tenerezza e [...] Vai alla recensione »
Il titolo originale, Fourmi, si riferisce al soprannome di Theo, un ragazzino che gioca a pallone nella squadra di una cittadina del nord della Francia e che non viene scelto dai selezionatori dell'Arsenal perché è troppo piccolo di statura. Così decide di mentire per non deludere il padre, Laurent, un uomo depresso e troppo spesso ubriaco. Julien Rappeneau è evidentemente tentato dalla commedia sociale [...] Vai alla recensione »
La cosa più importante per una comunità, e ancor più nello specifico per una famiglia, è sostenersi a vicenda. Questo Théo (Maleaume Paquin) l'ha capito a soli dodici anni. Un sogno per papà, banalmente tradotto in lingua italiana, sostituisce Fourmi, che significa "formica", titolo ben più appropriato per quanto concerne le tematica del film: le formiche sono tra le specie più note tra gli insetti [...] Vai alla recensione »
Il piccolo Theo, campioncino del pallone, fallisce un provino davanti agli osservatori dell'Arsenal. Non ha, però, il coraggio di dirlo al padre Laurent, disoccupato e col vizio del bere, lasciandogli l'illusione di avercela fatta. Infatti, l'uomo, sulla spinta di questa notizia, prova a cambiar vita. Quanto durerà la farsa? Gradevole commedia seriosa, che fa centro, con qualche lacrima, grazie anche [...] Vai alla recensione »
Film di buoni sentimenti (ma non buonista), Un sogno per papà - in originale Fourmi, cioè Formica - di Julien Rappeneau ha il pregio sia di essere controcorrente, sia il coraggio di raccontare il mondo del calcio giovanile. Infatti sul grande schermo il rettangolo verde di gioco non ottiene la corona di pubblico che in genere gli tributano gli stadi.
Licenziato, divorziato, perso nelle maglie di un sistema che ostacola la reintegrazione, Laurent è alcolizzato e attaccabrighe; l'unico a credere in lui è il figlioletto Théo, detto "Formica" (da cui il titolo originale), che, nonostante le ridotte dimensioni, è un asso del pallone. Il contesto sociale ricorda quello di un film di Loach, ma quella firmata da Rappeneau figlio è una solida commedia «che [...] Vai alla recensione »