Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Fausto Brizzi |
Attori | Pasquale Petrolo, Paolo Ruffini, Violante Placido, Dino Abbrescia, Caterina Guzzanti Luca Vecchi, Veronica Logan, Matt De Luise, Christian Monaldi, Fabrizio Nardi (II), Nico Di Renzo, Michele Bevilacqua, Dian Biemans, Giustina Buonomo, Eddygun, Maurizio Lops, Margherita Paoluzi, Sabrina Salerno, Luca Scapparone, Massimiliano Vado, Tiffany Zhou. |
Uscita | giovedì 21 febbraio 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,67 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 febbraio 2019
Le vite di Diego e Ivano cambieranno per sempre dopo la perdita di un cellulare lasciato per diversre ore in "modalità aereo". In Italia al Box Office Modalità aereo ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 1,4 milioni di euro e 782 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Diego è un imprenditore di successo. Ricco e poco curante del bene altrui, non si fa scrupoli a sminuire il prossimo. Il suo atteggiamento gli si ritorce contro quando dimentica nel bagno di un aeroporto il suo cellulare di ultima generazione a cui sono collegati profili social, contatti e carte di credito. I due inservienti Ivano e Sabino decidono così di vendicarsi dell'arrogante riccone e di sfruttare la lunga durata del suo volo verso Sidney per rubargli la sua vita digitale. Mentre Diego si trasforma nell'uomo più odiato del pianeta, c'è chi ne approfitta per sottrargli l'azienda di famiglia e mandare a rotoli la sua vita. Grazie all'aiuto di una bella assistente di volo e di nuovi inaspettati amici, la situazione non è poi così irreparabile.
L'ambientazione natalizia vorrebbe rimandare alle classiche commedie delle feste, tutte equivoci e risate (l'ispirazione dichiarata è quella al film cult Una poltrona per due). Un intento in parte rispettato, ma che poi si perde nell'impossibilità di scindere quest'opera, per quanto uno ci provi, dalla vita privata del suo regista.
Fausto Brizzi, travolto lo scorso anno dall'ondata del #metoo, fu accusato da alcune attrici di molestie sessuali. Un'accusa da cui poi fu totalmente assolto ma che gli costò la perdita promozionale del suo penultimo film, Poveri ma ricchissimi, e mesi di macchina del fango da parte di programmi televisivi e web. Una vicenda che mise in discussione il suo lavoro e lo costrinse ad essere socialmente condannato prima di un'effettiva indagine.
Mesi dopo, ritorna dando vita al suo protagonista Diego attraverso cui, senza nascondersi più di tanto dietro espedienti narrativi da commedia leggera, racconta della sua frustrazione: gli insulti sui social, il crollo di una carriera, la solitudine, ma anche la ritrovata fiducia nel valore dell'amicizia e della famiglia.
E come sempre quando si convoglia una vicenda personale in cinema, il film ha qualcosa da dire. Si apprezza il coraggio e la sincerità (a tratti commovente) con cui si mettono in gioco i sentimenti, pur sapendo che un pubblico informato ci ritroverà in parte una confessione intima. A chi invece è ignaro dei retroscena (o se ne vuole semplicemente chiamare fuori a favore di una totale politica dell'opera) rimane l'esperienza, indiscussa, di un professionista che ha segnato la commedia del nostro cinema recente.
Allora non può mancare la parte comica affidata soprattutto a Lillo, degni personaggi secondari (come quello interpretato da Caterina Guzzanti) e un rispettabile antagonista che ha le fattezze inedite della star del web Luca Vecchi (un caso che il cattivo provenga dal web?).
A latere, rimane un po' di amarezza nel dover trovare un film di intrattenimento ben scritto, divertente, attuale, con rimandi a sentimenti genuini e con un personaggio femminile salvifico ed a tutto tondo (anche questo particolare ovviamente non è casuale), solo in seguito ad un bisogno urgente d'espressione e redenzione. Questa attenzione al racconto, tra vissuto reale, malinconia e sana comicità, dovrebbe essere sempre alta, perché lo sforzo di dare forma a un pensiero complesso lo si nota anche in un prodotto leggero.
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Il film è da considerarsi una bella favola e una storia intelligente, anche se inverosimile, sorretta da una buona sceneggiatura colletiva in cui è presente anche il regista Franco Brizzi. Certamente non è da considerarsi al livello di altre opere del regista come ad esempio Notte prima degli esami, ma è da considerarsi comunque un'opera valida e con una trama originale [...] Vai alla recensione »
Ha superato le mie aspettative. È un film molto bello, leggero, simpatico ma con dei messaggi importanti. Ideale per un cineforum, ci sarebbe molto da parlare per le riflessioni a cui porta.
Film decisamente molto molto carino, frizzante ed intelligente.Trama mai noiosa, anzi .Attori esilaranti, comicità superlativa.Bravississimi tutti.Bentornato (alla grande) Brizzi!!!!Da non perdere!
Abbiamo visto il film in anteprima oggi 11 febbraio grazie a Metro. Finalmente si torna a ridere con un film italiano. Lillo e Abbrescia sono due autentici mattatori e formano anche una splendida coppia che produce l’effetto voluto: far trascorrere del tempo fuori dai problemi e dal tran tran quotidiano. Dopo una partenza un po’ incerta il fim decolla e si ride.
La trama del film è debole, è come commedia è triste
Film senza enormi pretese, godibile e piacevole.Scimmiottando un pochino le tematiche di film più strutturati come "Perfetti" sconosciuti, si pone l'obiettivo di andare ad indagare e (probabilmente) criticare "la deriva tecnologica" degli smartphone con annessi e connessi.Il film scivola piacevolmente. Ruffini calato benissimo nella parte e il duo Petrolo/Abbrescia molto divertenti e mai volgari.
Commedia con qualche punto debole di troppo, complice una sceneggiatura a tratti superficiale, con molte scene abbastanza discutibili e poco reali. Il regista si toglie qualche sassolino dalla scarpa, dopo i recenti fatti di cronaca che lo hanno colpito in prima persona, e allora utilizza questa commedia, lasciando messaggi non proprio velati ed il pubblico capisce.
Mi chiedo perché si producano commedie così raffazzonate, con una scrittura modesta e gag affatto divertenti. Questione di finanziamenti ? Gli stessi attori hanno fatto di molto meglio: Non c'é due senza te per Abbrescia, L'anima gemella per la Placido, ad esempio. Roma-centrico, tanto per cambiare (chissenefrega di Lazio e Roma, tolti i romani?).
Quanto apprezzo Lillo assieme a Greg ,quanto scade in questi film di cassetta ,sconclusionati e beceri. Poi ,il povero Ruffini , con quell'espressione da coniglio abbagliato. Non si può guardare.😱
Film molto simpatico, con un trittico di attori simpatici, da no perdere!
Non se ne puo' più. Un film per persone con deficit della comprensione. Nemmeno si riesce a ridere, le battute sono antiche, con una struttura banale e attori modesti. Esci dal cinema ed hai la certezza di "sentirti un cretino ad aver pagato un biglietto per un film di questo livello". Violante Placido deve dire di no a certe offerte di lavoro.
Mi sono proprio divertita. Era un po' che non vedevo una buona commedia italiana, con un bel ritmo e ottimamente interpretata. Il cast è molto ben assortito, tutti giusti nei loro ruoli. Lillo è veramente molto bravo, Abbrescia è un'ottima spalla, Ruffini è perfettamente calato nel ruolo del ricco e arrogante imprenditore, la Placido è deliziosa nel ruolo [...] Vai alla recensione »
Me lo sono davvero goduto questo film. E' pieno di fatti improbabili, di trovate nell'assurdo, ma si fa guardare minuto dopo minuto con passione. I personaggi sono tutti credibili, la distinzione tra bene e male da libro per bimbi e la trasformazione del protagonista, palesemente incredibile, sono tutte cose giocate con un tale garbo ed eleganza da riuscire a costruire una amalgama gratificante. Ce [...] Vai alla recensione »
È la tipica commedia italiana, divertente, con tutti gli ingredienti per passare un'ora e mezza piacevolmente. Si ride, in certi punti anche molto, e si gode un Lillo in gran forma. Non capisco francamente come abbia incassato così poco al botteghino.
Piacevole sorpresa, dal trailer pensavo fosse una mezza c......., invece scorre via con un buon ritmo e un secondo tempo che non ti aspetti. Lillo è un fuoriclasse e Abbrescia una ottima spalla. Mai volgare e adatto ai bambini. Secondo me con un trailer che valorizzava la seconda parte incasserebbe di più. Cmq con il passaparola e buone recensioni potrebbe essere un exploit al botteghino. Uni [...] Vai alla recensione »
Il ricco è stronzo. I poveri pure. O meglio sono dei cialtroni, senza un briciolo di orgoglio di classe, cinici coi loro cari e tremendamente infelici perché invidiosi della bella gente. Quando il facoltoso imprenditore Diego Gardini (Paolo Ruffini) incontra nei bagni dell'aeroporto di Fiumicino gli indigenti lavacessi Ivano e Sabino (Lillo e Dino Abbrescia) sarà odio a prima vista.
Siamo per la separazione delle carriere. E per i distinguo. Da sempre garantisti, anche in materia di molestie e palpeggiamenti. Si fanno le denunce (in tribunale) e il tribunale decide, con possibilità di appello e pure di terzo grado. Giusto un promemoria, per le celebrità molestate: fate un nodo al fazzoletto, e vedete di raccontare il fattaccio ai giudici prima che alla tv o ai giornalisti.
Avanti con le commedie, in attesa che Zalone faccia piazza pulita di troppi flop e troppe schiappe. Tra le quali non si annovera il riabilitato Brizzi che in «Modalità aereo» ribadisce di possedere credibili agganci con la cronaca del Malpaese (compreso quello col doloroso caso personale) e un collaudato senso dei ritmi farseschi: ancorché in parte ricalcato sul cult «Una poltrona per due», il filmetto [...] Vai alla recensione »
Modalità Aereo racconta la storia di Diego (Paolo Ruffini) e Ivano (Lillo), il primo ricco, giovane e famoso imprenditore, il secondo inserviente a Fiumicino dal reddito modesto. Dopo un alterco tra i due nel bagno dell'aeroporto, Diego causa il licenziamento di Ivano e dell'amico/collega Sabino (Dino Abbrescia), dimenticandosi però il cellulare prima della partenza per Sydney, accorgendosene solo [...] Vai alla recensione »
Archiviate le accuse di molestie che lo hanno coinvolto l'anno scorso, Fausto Brizzi torna a dirigere una commedia; e sceglie di imperniarla sul più sacro dei totem e tabù odierni: il telefonino. Diego, arrogante riccone in partenza per Sidney, fa baruffa con due addetti alle pulizie delle toilette di Ciampino: Ivano e Sabino. Però dimentica lo smartphone e parte.
Cosa potrà mai contenere il telefono di un imprenditore che spopola sul web, forse perché prepotente, imbecille e arrogante? Di tutto. Dai numeri privati di diversi vip a tutte le password che possono servire per fare qualsiasi cosa, persino i numeri di alcuni conti bancari segreti delle isole Cayman. Peggio per lui quindi perché dimentica il prezioso manufatto nei bagni dell'aeroporto, dopo avere [...] Vai alla recensione »
Una poltrona per due ai tempi di Perfetti sconosciuti. L'innesco (come la promozione) del nuovo film di Brizzi fa leva sull'amato-odiato smartphone, «la lampada di Aladino, anzi il Bari in serie A», secondo uno dei due lava-cessi (Abbrescia; l'altro è Lillo, in ottima forma) che trovano quello smarrito nel bagno dell'aeroporto dall'odioso supermanager Diego Gardini (Ruffini).
Fausto Brizzi torna alla regia, e supera le sue ultime prove, Poveri ma ricchi e Poveri ma ricchissimi, nonché la quasi totalità delle commedie italiane ultime scorse. Si capisce, non ci vuole molto. Archiviate le accuse di violenza sessuale a suo carico, sceglie un sintomatico titolo, Modalità aereo, e cambia casa: non più la Wildside, che ha/fu abbandonato al montare dello scandalo nell'autunno del [...] Vai alla recensione »
«Quella è una profumiera, te la fa annusare». È la miglior battuta del ritorno alla regia di Brizzi. Rubini, imprenditore ricco e arrogante, tratta male Lillo e Abbrescia (il più bravo), addetti alle pulizie a Fiumicino. Si Imbarca per Sidney, dimenticandosi il suo cellulare, finito nelle mani dei due. Vendetta, tremenda vendetta. Prima parte da gelo assoluto; meglio la seconda, nonostante la pessima [...] Vai alla recensione »