Titolo originale | Botero |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, Biografico, |
Produzione | Canada |
Durata | 82 minuti |
Regia di | Don Millar |
Uscita | lunedì 20 gennaio 2020 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,15 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 gennaio 2020
Una cronaca dietro le quinte della vita e dell'arte del celebre pittore e scultore colombiano Fernando Botero. In Italia al Box Office Botero - Una ricerca senza fine ha incassato 30,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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“Let yourself be” è il motto di Fernando Botero (Médellin, 1932), il pittore e scultore noto in tutto il mondo per le sue figure enormi e massicce, prettamente ritratti umani. “Lasciati essere te stesso”. Botero è riuscito a realizzare questo concetto, mantenendo la sua personale identità di pittore fuori dagli schemi di un’estetica condivisa sin dall’inizio, dall’ardua partenza del suo percorso artistico nella città natale, la tragica e violenta Médellin in Colombia, fino a giungere nelle capitali dell’arte, quelle città dove un artista, dopo aver letteralmente sofferto la povertà, può riuscire, con tenacia, determinazione e lavoro, a diventare qualcuno.
Questa è la storia di Botero, il film di Don Millar sul pittore colombiano che, tra Parigi, New York, Milano, la Cina, la Colombia, Montecarlo e Pietrasanta dove ha lo studio dal 1983, è riuscito a farsi conoscere e apprezzare con le sue figure contro avanguardia.
Grosse donne e uomini, cavalli dalle sembianze grassocce, di matrice classica ripresa da Paolo Uccello, ritratti e proporzioni esagerate, seppure riprese dai grandi classici che Botero ha sempre studiato e ammirato, da Piero della Francesca a Leonardo, da Dürer a Manet. Grazie a questi modelli e all’esercizio del disegno Botero crea una palette di colori personale e una plasticità nelle figure riconoscibile. Il film racconta il percorso dell’artista dalle sue radici, al trasferimento a New York con soli venti dollari, fino alle prime commissioni private e poi a quelle pubbliche che lo hanno spinto verso una fama internazionale e particolare. Il regista ha scelto Botero come soggetto proprio per la fascinazione della sua figura di “star” nell’arte, pur non essendo, da molti, considerato un artista puro. La narrazione è scorrevole e completa e procede parallelamente tra passato e presente grazie alla affettuosa conversazione tra Botero e i suoi figli, seduti a un tavolo di un ristorante a New York. È nella città americana infatti che due figli di Botero vivono, grazie alle peripezie e al grande lavoro del padre che si è reso solido sul mercato sin dagli anni ’90, dopo aver disseminato piazze e luoghi importanti – è il primo artista ad esporre delle sculture sugli Champs-Élysées (1992) – di tutto il mondo. La figlia Lina lavora per lui: è infatti in un vecchio magazzino non aperto per anni che mostra al regista delle tele con dipinti e disegni del padre appartenenti agli esordi pittorici.
Chissà quanto varranno adesso? Ed è con passione e amore che i figli raccontano della caparbietà del padre, dell’affetto nei confronti della sua famiglia, della dolorosa perdita del piccolo figlio Pedro nel 1974 in un incidente stradale, che ha fortemente influito sulla pittura di Botero. Una famiglia espansa e talmente amata che, una volta all’anno, viene richiamata per una grande riunione con figli e nipoti nella bella dimora di Pietrasanta, in Toscana. La “Mona Lisa”, la “Cabeza”, il “Gatto” a Barcellona, gli autoritratti, le sculture delle colombe – tra cui la simbolica in piazza San Antonio a Medellin, lasciata distrutta dopo una rivolta politica nel 1995, come segnale di un dramma da non nascondere -, sono ormai dei simboli che piacciono alla gente, per questo Botero è riuscito a farsi spazio nel mondo.
Don Millar è un regista di documentari che ha lavorato sui cambiamenti climatici e su un paio di biografie. È autore anche di serie televisive e di filmati pubblicitari. Questo documentario su Fernando Botero è stato realizzato con Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema. Il regista è riuscito a coinvolgere l’artista grazie all’intercessione dei figli [...] Vai alla recensione »
Racconto approfondito di vita, arte e intimità dai contorni avventurosi, del molto originale, poetico, risoluto, controverso quanto popolarissimo pittore-scultore colombiano Fernando Botero, attivo tuttora a 87 anni. Botero rievoca la sua straordinaria parabola dalla provincia di Medellin alle vette mondiali di mostre, vendite, libri, riconoscimenti.
Dipingere è trovare un equilibrio, una soluzione, un'armonia. Questa è l'idea che innerva il pensiero di Fernando Botero, colombiano di Medellín, nato nel 1932, l'artista vivente col maggior numero di mostre monografiche in grado di attirare milioni di visitatori, da oltre sessant'anni protagonista della scena mondiale grazie al suo stile inconfondibile.
L'arte di Fernando Botero è generosa. Prosperosa, si potrebbe dire. Un po' come questo «maestro dei maestri», l'unico e forse il più grande ancora vivente. Dall'infanzia povera a Medellín all'apice della fama mondiale, l'artista si racconta in un docufilm biografico intenso. E oggi, all'alba delle 88 primavere che scoccheranno ad aprile, ha regalato molte sue tele alla città che fino a qualche anno [...] Vai alla recensione »
Tra gli artisti viventi è Fernando Botero - a detta, almeno, del regista - quello che vanta il maggior numero di mostre e pubblicazioni dedicate. Il pittore-scultore di Medellín non poteva quindi mancare al gremito appello del documentario artistico di divulgazione: ci pensano Feltrinelli Real Cinema e Wanted, che seguono la direzione indicata a suo tempo da Nexo e dai dirompenti successi di pubblico [...] Vai alla recensione »
Corpi smisurati e figure a tutto tondo, morbide e abbondanti. Giganti sederi e rotondità. Chi lo avrebbe mai detto che dietro quella pienezza delle forme che caratterizza la produzione di Botero ci fosse in realtà una spasmodica ricerca della figura paterna? Questo, e non solo questo, ci fa scoprire il regista canadese Don Millar con il suo film Botero - Una ricerca senza fine.