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Ultimo aggiornamento martedì 20 novembre 2018
La storia della misteriosa comparsa dei pinguini. In Italia al Box Office Penguin Highway ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 61,9 mila euro e 61,5 euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Aoyama, tredicenne, è un ragazzino dalle doti intellettuali prodigiose, che conta i giorni che lo separano dall'età adulta. Un giorno la cittadina di provincia in cui vive è invasa da un gruppo di pinguini, inspiegabilmente presenti a queste latitudini. Aoyama decide di indagare e di trovare una soluzione razionale dell'enigma, che lo conduce a una misteriosa bolla sferica trasparente, situata oltre la foresta.
In Giappone Penguin Highway è stato un notevole successo letterario, tanto da aggiudicarsi il Nihon SF Taisho Award, dedicato alla letteratura sci-fi: un testo che attendeva solo il - difficile - adattamento su grande schermo.
Un onore toccato allo studio Colorido, nato da una costola dello studio Ghibli e naturalmente destinato a grandi cose, che debutta nel lungometraggio proprio con Penguin Highway. Un soggetto complicato, reso sceneggiatura da Makoto Ueda e diretto da Hiroyasu Ishida, concentrandosi sul punto di vista del suo singolare protagonista, una sorta di versione in miniatura di Spock di Star Trek, dominato dalla razionalità e dalla fretta di crescere.
Un ragazzino talmente freddo e logico da cercare una spiegazione scientifica anche della sua ossessione per il seno prosperoso di "sorellona" (un termine che non sottende alcun legame di parentela, ma è traduzione di onesan, con cui in Giappone sono chiamate le ragazze tra i venti e i trent'anni). In breve tempo Aoyama individuerà un legame tra le moltitudini di pinguini e "sorellona", accettando una componente di irrazionale e di magico nel rigido schema attraverso cui osserva il mondo.
Sotto le apparenze di un classico coming of age si cela la peculiarità di un racconto allegorico ed ellittico su un ragazzino sui generis e su una società che vive nella negazione. Aoyama cancella l'emotività almeno quanto la società nipponica soffoca ogni forma di infantilismo: sono così i pinguini e le altre creature generate apparentemente dal nulla a rompere la barriera invisibile della razionalità, obbligando gli adulti a confrontarsi con l'ignoto, abbattere schemi precostituiti e osservare la realtà con gli occhi di un bambino.
Ma questa non è che una delle possibili interpretazioni dell'anime di Ishida, che si cela in un racconto simbolico, rifuggendo ogni forma di semplificazione e spiegazione. Anche la consueta suddivisione in tre atti lascia il posto a una progressione non lineare, che rischia di disorientare molti spettatori. Alice nel Paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio sono una traccia presente come sottotesto, ma lo sviluppo del soggetto ha nell'originalità eccentrica uno dei suoi punti di forza. Sono la coesione dei diversi segmenti e il legame tra le svolte narrative introdotte e la risoluzione a convincere solo parzialmente, forse anche in virtù della scarsa empatia con il percorso formativo di un protagonista che sembra apprendere molto poco dai propri errori. E di un epilogo dilatato al di là di ogni plausibile motivo. In originale la voce di "sorellona" è affidata alla popolare Yu Aoi, "fidanzatina" del Giappone, ormai onnipresente nei film di Kiyoshi Kurosawa, Yamashita o Yamada.
PENGUIN HIGHWAY disponibile in DVD o BluRay |
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La storia è interessante, ma ci sono state alcune scene commoventi.
Guardabile come passatempo, ma direi indirizzato più a giovanissimi 8-16 anni. La trama è discretamente ridicola..