La mia vita da zucchina

Film 2016 | Animazione, Drammatico, +13 66 min.

Regia di Claude Barras. Un film Da vedere 2016 con Gaspard Schlatter, Sixtine Murat, Paulin Jaccoud, Michel Vuillermoz, Raul Ribera. Cast completo Titolo originale: Ma vie de courgette. Titolo internazionale: My Life as a Zucchini. Genere Animazione, Drammatico, - Svizzera, Francia, 2016, durata 66 minuti. Uscita cinema giovedì 1 dicembre 2016 distribuito da Teodora Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,73 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 15 marzo 2018

Courgette si ritrova in un orfanotrofio, dovrà stringere amicizia tra bambini cresciuti in situazioni difficili. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, ha vinto un premio ai European Film Awards, 3 candidature e vinto un premio ai Cesar, In Italia al Box Office La mia vita da zucchina ha incassato 151 mila euro .

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Consigliato assolutamente sì!
3,73/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 3,75
PUBBLICO 3,45
CONSIGLIATO SÌ
Un'opera che infrange una serie di tabù e trova il giusto equilibrio tra dramma, commozione e speranza.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 16 maggio 2016
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 16 maggio 2016

Zucchina non è un ortaggio ma un bambino (il cui vero nome era Icaro) che pensa di essersi ritrovato solo al mondo quando muore sua madre. Non sa che incontrerà dei nuovi amici nell'istituto per bambini abbandonati in cui viene accolto da Simon, Ahmed, Jujube, Alice e Béatrice. Hanno tutti delle storie di sofferenza alle spalle e possono essere sia scostanti che teneri. C'è poi Camille che in lui suscita un'attenzione diversa. Se si hanno dieci anni, degli amici e si scopre l'amore forse la vita può presentarsi in modo diverso rispetto alle attese.
Ci sono dei film (rarissimi) capaci di infrangere una serie di tabù (anche della categoria del politically correct) consapevoli di avere dalla propria parte uno sguardo carico di quell'umanità profonda che rivela un'altrettanto profonda e partecipe conoscenza dei soggetti portati sullo schermo. Il film ha trovato il proprio punto di partenza nel libro "Autobiographie de une Courgette" ma è Céline Sciamma, al suo top nella scrittura, che ha saputo fornirgli il giusto equilibrio tra dramma, commozione e speranza.
Perché ci viene ricordato quanto sia intensa la sofferenza di un bambino che vive una condizione familiare disastrata (la mamma di Zucchina era alcolizzata e lui conserva di lei come ricordo una lattina di birra vuota ma i suoi compagni non hanno vissuto meglio). Ci dice però anche che si può sfuggire allo stereotipo cinicamente pessimista secondo il quale 'tutti' gli istituti per minori sono luoghi di detenzione in cui trascorrere mesi o anni in cui i soprusi sono pane quotidiano. Non è così per Zucchina e i suoi amici anche se la speranza di trovare una possibilità di vita al di fuori resta non può venire a mancare.
Ci viene anche detto (e questa consapevolezza viene comunicata ai giovanissimi spettatori) che le prime domande sulla sessualità non sono forse mai state (e oggi lo sono ancor meno) riservate a quel periodo della vita che si chiama pubertà. Nascono infatti molto prima e bisogna aiutare i piccoli a coniugarle con il sentimento, come accade con Zucchino e Camille dopo che ci si era interrogati, dando risposte catastrofiche, su cosa accade tra due persone di sesso differente quando vanno oltre l'amicizia.
Claude Barras ha saputo mettersi ad altezza di bambino deprivato senza mai farsi tentare da uno sguardo dall'alto in basso. Lo ha fatto consegnando ad ognuno dei protagonisti (pupazzi animati in stop motion) dei grandi occhi capaci di attrarre qualsiasi spettatore (bambino o adulto che sia) che non sia privo di sensibilità.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 25 dicembre 2016
vanessa zarastro

Gli europei francofoni sono molto bravi a fare film d’animazione. Attraverso questi film vengono toccate una serie di tematiche sociali importanti. “La mia vita da zucchina” in particolare è un film commovente, un condensato di buone intenzioni e di vivere politically correct: nell’istituto per minori, in cui ogni ragazzo ha una storia drammatica alle spalle, il poliziotto è buono, il giudice è comprensivo. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 febbraio 2017
Riccardo Tavani

La tecnica del film di animazione dettastop motion assume nel film La mia vita da zucchina una delle sue più convincenti espressioni, sia sul piano delle immagini, sia su quello del racconto. Essa è basata non su disegni bidimensionali ma su pupazzi e oggetti tridimensionali, spesso di plastilina, fotografati a passo uno, ossia passo a passo, a ogni singolo movimento.

lunedì 5 dicembre 2016
Giusy Paesano J.

"La mia vita da Zucchina" è la storia di Icare soprannominato Zucchina( in francese Courgette)-nomignolo datogli dalla madre-con quei suoi occhi enormi sgranati sul mondo le orecchie rosse e a sventola l'aquilone da cui non si separa mai con su'disegnato un supereroe-che oltretutto lui sostiene essere il suo papà-la lattina di birra appartenuta alla madre(ahimè alcolizzata)che anche questa porta [...] Vai alla recensione »

lunedì 27 marzo 2017
Eugenio

Non è un film per bambini malgrado il titolo e la raffigurazione quasi infantile dello stop motion de  La mia vita da zucchina possano trarre in inganno, tutt’altro. Dietro il lavoro franco-svizzero sceneggiato con abilità da Celine Sciamma (regista del famoso Tomboy), si nasconde un piccolo gioiello di malinconica poesia, permeato di infanzia perduta e di un dolore di fondo [...] Vai alla recensione »

sabato 9 marzo 2019
Great Steven

LA MIA VITA DA ZUCCHINA (FR/SVIZZ, 2016) diretto da CLAUDE BARRAS. Figlio di una donna alcolizzata che perde il giorno intero a guardare telenovelas, Zucchina (il cui vero nome è Icar), bambino di nove anni, ammazza il tempo costruendo torri di lattine di birra e facendo volare il suo piccolo aquilone in cielo, il quale ha ritratto su una facciata l’immagine di una gallina (poiché [...] Vai alla recensione »

giovedì 17 febbraio 2022
stefano capasso

Zucchina è un bambino che rimane solo dopo la morte della madre alcolista. La sua vita nell’orfanotrofio non comincia bene, soggetto com’è ai dispetti degli altri bambini, tutti con un vissuto molto doloroso alle spalle. La capacità di Zucchina di rispondere con altrettanta efficacia alle aggressioni degli altri bambini fa si che il suo inserimento sia rapido e funzionale. [...] Vai alla recensione »

sabato 27 giugno 2020
Grazia

Non piangevo così tanto per un film da un sacco di tempo. Forse non ho mai pianto così tanto per un film. Non è un cartone per bambini, è una storia bellissima che porta a riflettere su temi profondi, di cui raramente si parla e a cui io stessa non avevo mai fatto caso. Vorrei averlo scoperto prima, anzi vorrei non averlo ancora visto per poterlo rivedere e provare la stessa intensa emozione.

martedì 13 giugno 2017
Kyotrix

Storia semplice, ma ricca di spunti. Abbastanza triste, ma con buoni sentimenti e speranza. Film per tutti, ma soprattutto per adulti

mercoledì 19 aprile 2017
patpat

La storia di questo bambino finito in un orfanotrofio è una lente di ingrandimento sulla realtà: dietro lo stop motion, i toni poetici e ritmi molto "francesi" del film, c'è il mondo dell'infanzia che si racconta nella sua semplicità e tenerezza. Il personaggio di Zucchina è disarmante: il suo sguardo sul mondo ci fa sentire piccoli piccoli.

venerdì 17 marzo 2017
g_andrini

L'argomento trattato è forte, è una animazione che se i bambini capissero fino in fondo piangerebbero... E' una buona realizzazione tecnica, uno spettacolo per gli occhi, con colori ed espressività di notevole fattura.

lunedì 23 gennaio 2017
foffola40

film leggero e delicato nel trattare temi difficili quali la morte dei genitori, la droga, la morte in generale e anche il sesso e l'amore. Cosa si vuole di più? Qualche difetto: una grafica non proprio amorevole piuttosoto grossolana ma in particolare la scenegiatura è troppo buonista nel considerare il mondo degli adulti tranne la perfida zia di camille.

domenica 4 dicembre 2016
EltyB

Decisamente mediocre. Uno dei film più scarsi che io abbia mai visto. Anche i miei figli hanno detto: ma che brutto film.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 5 dicembre 2016
Roberto Nepoti
La Repubblica

Rimasto solo al mondo, un bambino dai capelli blu soprannominato Zucchina entra in una casa-famiglia popolata di ragazzini variamente feriti o abbandonati. Accanto a Camille, Simon, Ahmed e gli altri apprenderà la forza della solidarietà e il valore del pensiero collettivo. C'è voluto un lavoro enorme per realizzare meno di settanta minuti d'animazione.

lunedì 5 dicembre 2016
Alessandra Levantesi
La Stampa

Animazione in stop motion di personaggi in plastilina dalle teste tonde e gli enormi occhi sgranati, La mia vita da zucchina è un incantevole romanzo di formazione narrato con perfetto equilibrio di toni. Basato sull'omonimo libro per ragazzi di Gilles Paris (Piemme), il film non nasconde (e questo può renderlo poco adatto al pubblico dei piccini-piccini) il crudo dramma che pesa sulle spalle del protagonis [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 dicembre 2016
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Orfani in orfanotrofio, ma è avventura di opposizioni, solidarietà, errori e maturazione non lacrimosa. La Zucchina è Icaro dai capelli blu (e quanto vorrebbe volare...), malinconico per abbandono e materiali ricordi (un aquilone paterno, le lattine di birra di mamma beona). Con i nuovi amici scopre il mondo dove, nella sapiente sceneggiatura di Céline Sciamma ("Tomboy"), dolore, amicizia, storie tragiche [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 dicembre 2016
Valerio Caprara
Il Mattino

«La mia vita da Zucchina» è un capolavoro dell'animazione in stop motion cui s'adatta appieno la più usurata delle didascalie: perfetto per gli adulti e i bambini. Diretto dal diligente Barras, ma fortemente debitore del romanzo originario di Gilles Paris e della sceneggiatura di Celine Sciamma, questo autentico poema di formazione raffigura una vita d'orfanatrofio tanto coinvolgente ed emozionante [...] Vai alla recensione »

winner
efa film d'anim.
European Film Awards
2016
winner
miglior scenegg.ra non origin.
Cesar
2017
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