Un po' di felicità |
||||||||||||||
Un film di Paolo Virzì.
Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno.
continua»
Titolo originale La pazza gioia.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita martedì 17 maggio 2016.
MYMONETRO
Un po' di felicità
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
FUGA DI DONNEdi ROBERT EROICAFeedback: 9266 | altri commenti e recensioni di ROBERT EROICA |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
lunedì 23 maggio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cosa resta della commedia, nel Paese dove hanno perso tutti ? Resta l’esempio di “La pazza gioia” presentato a Cannes in una sezione collaterale ma capace di raccogliere su di sé unanimi consensi di pubblico e critica. Sgombriamo subito il campo da possibili fraintendimenti: Thelma e Louise (dall’omonimo film di Ridley Scott del 1990) non c’entrano nulla. Le fonti (cinematografiche ma non solo) di Virzì sono altre. Leggiamo i titoli di alcuni dei suoi lavori: “La bella vita”, “Ferie d’agosto”, “Ovosodo”, “Caterina va in città”. Sembrano roba tra Calvino, Bianciardi e il primo Fellini. Virzì guarda allo stile del cinema italiano degli anni 60 per descrivere le brutture dell’oggi. Descrive l’Italia come la nazione mancata per eccellenza, e lo fa squadernando un tono appropriato ed efficace, tra l’inacidito e il sarcastico, la tragicommedia con la comicità. Non scade mai nel patetico, e non c’è commiserazione. Ma anche quando si ride, si ride amaro. Nel film la Bruni Tedeschi si aggira come una vamp usurata, la donna caduta dal piedistallo sociale, quasi una “Blue Jasmine” di casa nostra, preda di tutti. La Ramazzotti è una ragazza madre fragilissima e abbandonata, che tatua sul proprio corpo le debolezze dell’anima. Sono dichiarate pazze. Dalle sentenze, dalle gabbie sociali, dall’ipocrisia degli altri. Insieme tenteranno una fuga verso l’altrove, un breve tentativo di attingere ad una piccola Utopia, quella di essere persone tra le persone. Durerà il tempo di una brevissima estate, ma resterà indelebile. Non tutto è a fuoco in questo “La pazza gioia”, e la parte centrale soffre di un affastellarsi di impronte di sceneggiatura non tutte pertinenti, ma il ritratto di un mondo alla deriva è potente e non si dimentica facilmente. Come quella ridda di maschi ripugnante e meschina: dall’erotomane all’amante poco di buono, da un marito senza dignità ad un padre che paga la sua assenza con cento euro lasciati sul comodino di un pronto soccorso, da un gestore di discoteca irresponsabile e manesco ad un taxista che “giudica” la vittima ponendosi sullo stesso piano degli aggressori che le stanno estorcendo denaro. Una galleria così “nera” non la si vedeva da noi dai tempi di “Io la conoscevo bene” di Antonio Pietrangeli e “L’ingorgo” di Luigi Comencini. Mentre, dall’altro lato, quello della tenerezza dei lunghi addii, è comunque commovente l’incontro tra la madre mancata e il figlioletto ritrovato, che è tutto tranne che accomodante, ben sapendo la prima, che non lo rivedrà mai più, se non in un futuro ricordo, indotto dalla morfina.
[+] lascia un commento a robert eroica »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di ROBERT EROICA:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||