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La donna che venne da Napoli

Per amor vostro e l'influenza del cinema muto. Di Roy Menarini.
di Roy Menarini

In foto Valeria Golino e Adriano Giannini in una scena del film Per amor vostro di Giuseppe M. Gaudino.
Valeria Golino (58 anni) 22 ottobre 1965, Napoli (Italia) - Bilancia. Interpreta Anna Ruotolo nel film di Giuseppe M. Gaudino Per amor vostro.

domenica 20 settembre 2015 - Approfondimenti

Ci vuole un certo coraggio per costringere al bianco e nero Valeria Golino, che ha sempre gravitato i propri personaggi sulle espressioni del volto e sulle gradazioni d'azzurro degli occhi. I film con la Golino lavorano per questo motivo prevalentemente sul primo piano, perché - e non è un difetto, solo una scelta - per questo tipo di attrice conta più l'incisività facciale della prossemica corporea.

E dunque sottrarre i colori al volto e agli occhi della Golino, per (quasi) tutto il film e per la prima volta nella sua carriera, non è cosa da poco, specie se poi l'intera pellicola sta sulle sue spalle e dentro i suoi sguardi. Lode dunque a Giuseppe M. Gaudino che, dopo 18 anni dall'ultimo lungometraggio di finzione (Giro di lune tra terra e mare), affronta questa sfida. Valeria Golino è al tempo stesso tesoro e limite del film. Su di lei, come detto, è costruito l'intero impianto sentimentale di Per amor vostro. Questo permette a Gaudino di incassare un importante surplus emotivo, e di garantire all'attrice (subito premiata a Venezia con la Coppa Volpi) e al regista un reciproco vantaggio, ovvero l'ammirazione dello spettatore. Al contempo, però, la Golino è il film intero, e questa volta - a differenza del lontano precedente (e forse anche dei suoi documentari, realizzati con Isabella Sandri) - la dimensione visionaria, spettrale, i siparietti teatrali e tragici, e persino le interessanti parentesi animate, sembrano quasi interrompere il flusso esistenziale, urbano, famigliare e melodrammatico del personaggio di Anna.

Limitandoci dunque a ciò che funziona nel film, la riuscita innegabile della figura di Anna poggia, oltre che sulla già citata ed eccezionale sensibilità dell'attrice, anche sulla conoscenza del cinema napoletano da parte di Gaudino. E se la rappresentazione della città come "Partenope arcaica" ricorda quella dei compagni di viaggio degli anni Novanta (la nouvelle vague napoletana di Martone, Corsicato, Servillo ecc.), stavolta c'è qualcosa di più. Anna e il bianco e nero sono modellati sul ricordo del muto napoletano, e della straordinaria, ricchissima produzione che fiorì negli anni Dieci e in parte negli anni Venti.

L'ovvio riferimento può essere Assunta Spina (e non suoni affatto eccessivo l'accostamento tra Valeria Golino e Francesca Bertini), sebbene la memoria corra soprattutto ai film di Elvira Notari. Prima regista donna del cinema italiano, pioniera della nascente (e presto stroncata) industria del cinema partenopeo, scrittrice e produttrice, la Notari ha realizzato decine di film, tutti ambientati in una Napoli corrusca e proletaria, segnati da un dialogo culturale e popolare con il coevo teatro popolare, e il più delle volte centrati su figure di donne tragiche e a contatto con la malavita e il lato oscuro della città.

Naturalmente si tratta di un'influenza che farà piacere agli storici del cinema, poco rilevante per la maggior parte del pubblico che si avvicinerà a Per amor vostro, ma è probabile che Gaudino abbia guardato a quella tradizione non tanto per vezzo cinefilo quanto per trovare la chiave adatta alla costruzione di Anna, donna che nel corso del film attraversa metaforicamente tutte le epoche del melodramma popolare partenopeo, dalla sceneggiata al fotoromanzo, dall'opera buffa a Gomorra. Anche questo è recupero del nostro patrimonio, con quel pizzico di folclore che fa ormai parte della storia culturale meridionale.

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