Mia madre |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- Italia, Francia, Germania 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 aprile 2015.
MYMONETRO
Mia madre
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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E adesso che ne faremo dei libri di mia madre?di FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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sabato 2 maggio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Margherita (l’espressiva Margherita Buy) è una regista impegnata nella lavorazione di un film che presenta il conflitto tra operai di una fabbrica in crisi e un manager, Barry Huggins, (John Turturro), incaricato dalla proprietà dell’azienda di fare il “tagliatore di teste”. Le prime scene girate non sembrano buone: lo scontro tra operai e manager viene rappresentato in un modo poco probabile e Margherita alterna vere e proprie esplosioni di dissenso con l’intera troupe e soprattutto con Barry a momenti di scarsa soddisfazione per il materiale girato. L'attore americano prescelto per la parte di Barry è entusiasta di lavorare in Italia, a Roma, la città rappresentata dal grande Cinema di Rossellini, Antonioni e Fellini; si vanta di aver girato con Stanley Kubrick, ma non è vero e dimentica continuamente le battute del copione. Margherita vive un momento difficile: è divorziata; ha una relazione che si sta concludendo; ha una figlia, Livia (Beatrice Mancini), che frequenta il liceo classico zoppicando in latino, ma soprattutto una madre, Ada (la straordinaria Giulia Lazzarini), una stimata ed amata insegnante di latino, ricoverata in ospedale che si sta avviando ai suoi ultimi giorni. Alterna il lavoro con l’assistenza alla madre; il fratello Giovanni (Nanni Moretti) si è messo in aspettativa per affiancarla nella dolorosa incombenza. La storia scivola così, tra pubblico e privato, senza troppe sbavature, con contenute scene commoventi e momenti di divertimento regalati dall’estro dell’esplosivo attore americano, verso la dolente e ineluttabile conclusione. “E adesso che ne faremo dei libri di mia madre?” … Il regista Moretti, in un gioco di specchi, rappresenta se stesso, le sue fisime, i suoi conflitti interiori, i suoi sbalzi umorali nella figura di Margherita. Dirige bene un ottimo cast nel quale spiccano, accanto alla Buy, Turturro e la Lazzarini. Fa pronunciare a Margherita una battuta paradossale, surreale: l’attore deve entrare nella parte che recita, ma contemporaneamente deve “starsi accanto”, guardarsi dal di fuori. E’ bello l’omaggio al cinema italiano, in particolare al Fellini dell’episodio di Boccaccio ’70, con la canzoncina “bevete più latte” dedicata all’esplosiva Anita Ekberg, ossessione di Peppino De Filippo. E ugualmente doveroso e centrato è l‘omaggio alla figura della madre e alla nobile professione dell’insegnamento. Il film non piacerà e non convincerà tutto il pubblico, ma ha una sua indiscutibile validità nel narrare i dilemmi della regia – simili a quelli del regista in crisi Mastroianni in 8 ½ di Fellini - su come nelle storie cinematografiche si raffigura la realtà e su quanto questa rappresentazione resti distante da essa. Un bel film, da vedere senza esitazione. Valutazione *** ½ FabioFeli
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