Moretti si è arreso alla schiacciante logica della vita sociale e intima italiana e non solo. Questo film è un manifesto di estrema dolcezza che ritrae la vita del regista da sempre impegnato in tematiche sociali che ormai lo hanno sfibrato e deluso: in questo ruolo si vede un'eccellente Margherita Buy. Allo stesso tempo mostra tramite il legame materno e fraterno una dimensione introspettiva e intimistica che in una società come la nostra, in cui è tutto pubblico e mediatico, stride e pesa allo spettatore che ha comunque la possibilità di percepire in questo un cambiamento di strategia di lotta da parte di Moretti. Ora lui non è più il contestatore di una volta, ma non neppure diventato reazionario. Ha deciso che oggi la nostra vita sociale decisamente da cambiare, così come lo era vent'anni fa, può farlo solo partendo da un sistema di relazione affettive e valoriali che si assumono con lo scambio diretto tra persone, siano essi familiari, amici, colleghi. Una nota di merito va a John Turtutto che nei panni di Barry Huggins rende la vita dello spettatore un po' più leggera ma non pecca di banalità. Unica nota stonata del film sono le musiche che forse non sono all'altezza di un ottimo film.
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