Patria

Film 2014 | Drammatico, +13 87 min.

Anno2014
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata87 minuti
Regia diFelice Farina
AttoriFrancesco Pannofino, Roberto Citran, Carlo Gabardini .
Uscitagiovedì 26 febbraio 2015
DistribuzioneCinecittà Luce
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Felice Farina. Un film con Francesco Pannofino, Roberto Citran, Carlo Gabardini. Genere Drammatico, - Italia, 2014, durata 87 minuti. Uscita cinema giovedì 26 febbraio 2015 distribuito da Cinecittà Luce. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 gennaio 2016

Presentato in prima mondiale alle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia, Patria è liberamente ispirato all'omonimo libro di Enrico Deaglio.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un'interessante struttura teatrale per un film che cerca di raccontare l'Italia di oggi.
Recensione di Paola Casella
domenica 1 febbraio 2015
Recensione di Paola Casella
domenica 1 febbraio 2015

Salvo Borgna, operaio siciliano trapiantato a Torino, sale sulla torre più alta della sua fabbrica quando l'azienda annuncia la chiusura e il licenziamento in tronco dei dipendenti. Giorgio Bettenello, rappresentante sindacale, segue Salvo per impedire che si butti di sotto, e finisce per diventarne ostaggio - o almeno così pensa il padrone della fabbrica. In realtà Salvo e Giorgio, che hanno etichette politiche opposte - Salvo è un berlusconiano e prima ancora un "fascista", Giorgio un "depresso di sinistra" e prima ancora un "comunista" - sono accomunati dalla disperazione non solo per aver perso il proprio posto di lavoro, ma anche per lo stato in cui il lavoro si è ridotto, negli anni della crisi. Entrambi in qualche modo addebitano la colpa del presente allo sfacelo politico ed etico degli anni precedenti, a cominciare da quel 1978 in cui Moro fu assassinato.
Nel '78 è anche nato Luca Ottolenghi, il guardiano ipovedente e borderline autistico che Salvo soprannomina "assunzione obbligatoria". Luca, ispirandosi al saggio di Enrico Deaglio Patria (cui è a sua volta ispirato il film), ha memorizzato tutti gli eventi drammatici della storia italiana recente, e procede a ripercorrerli insieme a Salvo e Giorgio, dopo essere salito anche lui in cima alla torre. Noi spettatori a nostra volta rivediamo quegli eventi attraverso immagini tratte dalle Teche Rai oltre che da numerosi altri archivi e dal Centro Sperimentale di Cinematografia.
L'idea di Patria è accattivante, e la scelta di rendere protagonisti tre "sfigati di cui non importa niente a nessuno" è nobile. Purtroppo però l'esecuzione filmica della storia è debole e poco chiara nell'identificare un rapporto di causa-effetto fra gli episodi storici e la situazione dei tre uomini sulla torre. Chi non conosce il passato recente dell'Italia - leggi: i giovani - avrà difficoltà a capire a quali eventi e quali personaggi si riferiscono le tante immagini reali che inframmezzano la narrazione fictional creata da Felice Farina come filo conduttore. Le scritte sui titoli di coda come compendio storico-politico arrivano troppo tardi a sostituire un vuoto drammaturgico, così come le ipotesi sul destino futuro dei tre protagonisti fanno venire voglia di vedere quel film, invece di quello che abbiamo appena visto. Se da un lato è interessante dare una struttura teatrale (e specificamente "beckettiana", cui contribuisce soprattutto lo stralunato personaggio di Luca) ai dialoghi fra i tre, dall'altro sarebbe necessario "usarli" meglio per spiegare i collegamenti fra i vari eventi che hanno portato allo stato di degrado contemporaneo: in questo senso La trattativa di Sabina Guzzanti compiva lo stesso sforzo in maniera più comprensibile ed efficace (benché dichiaratamente di parte).
Farina azzecca invece il tono postatomico delle inquadrature (la fotografia è di Roberto Cimatti) e l'accompagnamento musicale straniante (Valerio C. Faggioni), ricco di stridori industriali. Se la narrazione fosse rimasta altrettanto essenziale, sfrondata delle polarizzazioni ideologiche fra i personaggi e della recitazione gridata di Pannofino nei panni di Salvo, Patria ne avrebbe sicuramente giovato. Così invece la sacrosanta indignazione del regista rischia di sconfinare nel qualunquismo e nella banalizzazione di una realtà, ahimé, quotidianamente sotto gli occhi di tutti.

Sei d'accordo con Paola Casella?
Un racconto sull'Italia di oggi.

La fabbrica chiude e licenzia, l'ennesima nel torinese. Tre uomini, per protesta, per rabbia, per solidarietà, si ritrovano insieme una notte a occupare una torre della fabbrica. Sono Salvatore Brogna (Francesco Pannofino), operaio, Giorgio (Roberto Citran), operaio rappresentante sindacale, e Luca (Carlo Giuseppe Gabardini), impiegato ipovedente e autistico.
Tre percorsi, caratteri, visioni politiche, del tutto opposti. Abbandonati da tutti, nella disperata attesa che arrivi qualche giornalista, forse una tv, questi tre punti di vista così diversi sul mondo ripercorrono gli ultimi trent'anni della vita del Paese, gli anni che li hanno portati su quella torre pericolosa. Anni di occasioni sprecate, di speranze tradite, di crimini e stragi, di ribaltoni e giochi di potere. Li rivediamo anche noi questi anni, in una veglia che unisce racconto e memorie d'archivio, documenti e sogni. E come contraltare di questa danza degli eventi, rimane il semplice buon senso di tre uomini senza alcun potere, appesi in cima ad una torre, che aspettano qualcuno, chiunque, mentre senza accorgersene costruiscono un'amicizia.


PATRIA disponibile in DVD o BluRay

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BLU-RAY
€10,99
€7,99
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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 28 febbraio 2015
Joe74

E' un film anomalo Patria, di sicuro fuori dai canoni, ma un film che evidentemente aveva l'urgenza di raccontare qualcosa. Raccontare chi siamo a noi italiani, racconta che cosa ci è successo e come siamo arrivati fino ad oggi. In fondo alle volte ce lo dimentichiamo, ce lo vogliamo dimenticare, oppure molto semplicemente è un meccanismo di autodifesa.

NEWS
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lunedì 23 febbraio 2015
 

Salvo Borgna, operaio siciliano trapiantato a Torino, sale sulla torre più alta della sua fabbrica quando l'azienda annuncia la chiusura e il licenziamento in tronco dei dipendenti. Giorgio Bettenello, rappresentante sindacale, segue Salvo per impedire [...]

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