Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Victoria Mahoney |
Attori | Zoë Kravitz, Gabourey Sidibe, Tim Blake Nelson, Jason Clarke, Marc John Jefferies Shareeka Epps, Antonique Smith, Adam Tomei, Billy Kay, Sonequa Martin-Green, Gio Perez, Peter Anthony Tambakis, Yolonda Ross, E.J. Bonilla, Maurice Compte, Gleendilys Inoa, Tariq Trotter, Zabryna Guevara, Hassan Manning, Sarah Shaefer, Dennis Kellum Castro, Deema Aitken, Antoine de Pharoah, Matt Giroveanu, Tyrone Paul. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 febbraio 2011
Mentre la sua famiglia si sfascia, la diciassettenne Sweetness O'Hara viene lasciata a badare a se stessa in un quartiere dove la sopravvivenza è incerta.
CONSIGLIATO NÌ
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Sweetness O'Hara e' una diciassettenne americana figlia di un padre bianco e di una madre di colore. Il padre e' alcolizzato ed e' preda di improvvisi scatti d'ira in seguito ai quali picchia moglie e figlie. La madre e' affetta da problemi psichici ed entra ed esce da case di cura. In piu' la sorella maggiore Ola e' incinta di un ragazzo che e' manesco quanto suo padre tanto che, dopo essersi allontanata da casa, vi fa ritorno con la neonata Esther. Sweetness a scuola e' vittima di bullismo ma, con il contributo di Ola, sa reagire con estrema ferocia. La sua vita e' un continuo alternarsi di tentativi di trovare un po' di serenita' che succedono o precedono il precipitare nello squallore. Ma Sweetness ha la consapevolezza interiore di dover trovare una propria strada che non ricalchi quella dei tanti che la circondano. Victoria Mahoney dichiara la presenza di numerosi elementi autobiografici in questo film a partire dalla sua stessa nascita come sangue misto. Anzi rivendica una sorta di primogenitura cinematografica: "Volevo sapere dove diavolo ero nel cinema americano e perche' persone come me non erano considerate importanti. Il fatto che non riuscissi a trovare una donna di sangue misto protagonista in un film o che, se chiedevo in giro di citarmene almeno uno nessuno riuscisse a farlo, era allarmante. Cosi', decisamente infuriata, ho deciso di girare questo film". Probabilmente proprio in questo sta il problema di Yelling to the Sky. L'eccesso di coinvolgimento ha impedito alla regista di affrontare con lucidita' il soggetto. Cosi', nonostante l'efficace prestazione di Zoe Kravitz come Sweetness e, seppure in un ruolo minore, quella di Gabourey Sidibe reduce dal successo di Precious il film risulta eccessivamente carico di situazioni rischiando anche l'inverosimiglianza negli improvvisi mutamenti di atteggiamento della protagonista e del padre nella parte finale. Si viene cosi' a disperdere il capitale accumulato all'inizio di un percorso che prometteva piu'di quanto abbia poi saputo mantenere.